La trimetilglicina (o betaina anidra) è un amminoacido studiato principalmente per i suoi effetti positivi sulla prevenzione delle malattie cardiache.
Però questo nutriente “dal nome impronunciabile” ha tanti altri benefici per il nostro organismo.
In questo articolo scoprirai a cosa serve e come integrarla nella tua alimentazione quotidiana.
La trimetiglicina è un composto anfotero derivato dalla barbabietola da zucchero.
È un potente agente metilante che ha un ruolo importante nella metilazione, quel processo vitale per la formazione di componenti cellulari essenziali come proteine, acidi nucleici e fosfolipidi che formano le membrane delle cellule nervose.
Trasferendo gruppi metilici da una molecola a un’altra, la metilazione attiva i geni e gli enzimi, guida le reazioni di disintossicazione, influenza la secrezione ormonale e aiuta a mantenere un normale metabolismo di omocisteina.
L’omocisteina è un potente ossidante e generatore di radicali liberi, che viene prodotto normalmente dal metabolismo.
Il corpo ne utilizza solo poche quantità, ma in grandi quantità questa diventa tossica.
Si è scoperto, infatti, che l’omocisteina è una delle principali cause delle malattie cardiache e vascolari e della formazione di placche (e quindi dell’arteriosclerosi).
Grazie al processo di metilazione della trimetilglicina, l’omocisteina viene convertita in metionina, che produce SAM (S-adenosil-Metionina), un antidepressivo naturale utile anche per il funzionamento del fegato.
Sono diversi i benefici della trimetilglicina:
Come visto, uno dei ruoli principali svolti dalla trimetilglicina è quello di ridurre i livelli plasmatici di omocisteina, che è un potenziale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari (infarti, ictus, altre forme di arresto cardiaco) (1, 2).
Secondo uno studio del 2013, “l’integrazione con almeno 4 grammi al giorno di trimetiglicina per un minimo di 6 settimane può abbassare l’omocisteina plasmatica” (3).
Una ricerca ha dimostrato che la trimetilglicina ha funzioni antinfiammatorie, cioè protegge da malattie come obesità, diabete, cancro e morbo di Alzheimer (4).
Questo perché ha un ruolo decisivo nel metabolismo degli aminoacidi solforati, difende dallo stress ossidativo, inibisce le risposte infiammatorie, regola il metabolismo energetico e mitiga l’apoptosi (la morte delle cellule).
È stato dimostrato che l’integrazione di trimetilglicina possa favorire la riduzione della massa grassa e l’aumento della massa muscolare.
Da uno studio del 2010 si è evinto che integrare la trimetilglicina permetta un aumento della produzione di potenza e di forza muscolare (5).
Un altro studio del 2009 ha rilevato che gli studenti universitari maschi che avevano integrato la trimetilglicina per due settimane, avessero migliorato la propria resistenza muscolare durante gli esercizi di squat e aumentato la qualità delle ripetizioni che potevano eseguire (6).
Uno studio del 2013 ha rivelato che sei settimane di supplementazione di trimetilglicina hanno migliorato la composizione corporea, le dimensioni del braccio e la capacità di lavoro sulla panca (7).
Infine nel 2013 è stato condotto uno studio dal Journal of the International Society of Sports Nutrition per verificare l’impatto sulla composizione corporea, sulla forza, sulla resistenza e sulla perdita di grasso dopo 6 settimane di supplementazione di trimetiglicina.
Dopo sei settimane, i partecipanti hanno mostrato una migliore composizione corporea, un aumento della dimensione dei muscoli delle braccia e una maggiore capacità di eseguire esercizi di sollevamento pesi con panca e squat (8).
Secondo alcuni studi, l’integrazione di trimetilglicina permette di bruciare i grassi più rapidamente, senza perdere la massa muscolare.
Questo perché la trimetilglicina modifica il modo in cui il corpo elabora e divide i nutrienti.
Questa qualità è stata dimostrata anche da uno studio condotto nel 2018 su atlete universitarie.
Lo studio ha rilevato che supplementare 2,5 grammi di trimetilglicina al giorno con 9 settimane di allenamento ha ridotto il grasso corporeo (9).
Fra le funzioni più importanti della trimetiglicina c’è sicuramente quella di detox del fegato.
Nel fegato, infatti, si può accumulare grasso per diversi motivi (abuso di alcol, diabete, obesità).
È per questo che entra in gioco la trimetiglicina: per rimuovere i grassi e disintossicare il fegato, ma anche per smaltire tossine e sostanze chimiche (farmaci, droghe, pesticidi), prevenendo danni al tratto digestivo e altri danni fisici che possono derivare dall’esposizione alle tossine (10).
Alcune ricerche hanno dimostrato che la trimetilglicina aiuta ad alleviare i dolori muscolari (11).
Lo studio è stato condotto sui cavalli e ha permesso di notare quanto i livelli di acido lattico (associato all’affaticamento muscolare) fossero più bassi dopo l’attività fisica quando i cavalli integravano l’amminoacido.
Come visto, la trimetiglicina permette di disintossicare il fegato, rimuovendo i grassi.
Per questo è molto utile in caso di trattamento del fegato grasso e danno epatico alcolico (12).
La trimetilglicina viene spesso aggiunta nelle formulazioni di shampoo, bagnoschiuma, detergenti per il viso, gel, sieri, emulsioni, prodotti doposole, dopobarba, deodoranti e saponi, sia liquidi che solidi.
Questo per via del suo potere idratante e condizionante su pelle e capelli e per la sua capacità di proteggere e riparare le mucose.
È stato riscontrato che ha anche effetti anti-invecchiamento (previene le rughe).
Nelle nazioni occidentali che consumano quotidianamente grano, l’apporto di trimetilglicina è sufficiente.
La trimetilglicina, infatti, si trova principalmente in:
Pur essendo buone fonti di trimetiglicina, non tutti questi alimenti sono salutari: come sai, se segui il SAUTÓN Approach, gli alimenti fatti con grano e i cereali sono ricchi di glutine, una proteina molto problematica.
Puoi approfondire la questione, leggendo questo articolo.
Fra l’altro la trimetiglicina si ritrova anche in vino e in birra, ma anch’esse non sono le fonti più salutari per assumerla.
Prediligi allora fonti più sane e ricche naturalmente di trimetiglicina come spinaci, barbabietole, tacchino, manzo, vitello.
Non esiste una quantità giornaliera raccomandata di trimetilglicina per gli adulti.
Comunque generalmente è considerata sicura un’assunzione giornaliera da 9 a 15 grammi per gli adulti.
Per ogni condizione da trattare, però, esiste una dose diversa da assumere:
In ogni caso, le persone che soffrono di malattie cardiache, malattie del fegato, dolori muscolari o altri dolori, o che vogliono migliorare la propria composizione fisica, dovrebbero consultare il medico per conoscere la dose giusta da integrare ogni giorno.
La trimetilglicina viene solitamente assunta con acido folico, vitamina B6 e vitamina B12 per favorire l’assorbimento.
Può essere assunta in qualsiasi momento della giornata, con o senza pasto.
Solitamente gli integratori di trimetilglicina sono prodotti dalla lavorazione della barbabietola da zucchero e possono essere in polvere, compresse o capsule.
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La dose consigliata è di 1 misurino al giorno (1 ml) sciolto in bocca o diluito in acqua, preferibilmente dopo un pasto.
Nel caso di patologie importanti si può assumere per 7 giorni a settimana in cicli di 3 mesi con sospensione di 20 giorni.
Meglio abbinarlo a Metilfolato, Vitamina B6, Vitamina B12, per un miglior assorbimento.
Per pulire in profondità il fegato, si può assumere insieme con Formula Fegato Plus.
La trimetiglicina può interagire con dei farmaci (quelli usati per trattare malattie del fegato, malattie cardiache o calcoli renali): per questo motivo è doveroso un consulto medico prima di assumere integratori di trimetilglicina.
Le persone in sovrappeso, che hanno il diabete o malattie cardiache o che sono a maggior rischio di malattie cardiache non dovrebbero assumerlo senza prima consultare un medico.
Le donne incinte o che allattano non dovrebbero assumere integratori di trimetilglicina.
Non è raccomandata nemmeno per bambini o neonati (a meno che non sia stata prescritta dal medico per trattare eventuali malattie genetiche che causano un malfunzionamento del fegato).
Sebbene i casi di sovradossaggio siano rari, alcuni pazienti hanno riscontrato come effetti collaterali: diarrea, nausea e disturbi dello stomaco.
La trimetilglicina è un amminoacido importante per il corretto funzionamento del nostro organismo, soprattutto per favorire il processo di metilazione e ridurre l’accumulo di omocisteina nel sangue.
Purtroppo oggi la maggior parte delle persone non produce abbastanza trimetiglicina anche a causa dello stress, delle infezioni, dell’infiammazione, dei metalli tossici e delle malattie.
Basterebbe semplicemente consumare cibi semplici: proteine, grassi sani e verdure per non esserne carenti, così come insegniamo nel SAUTÓN Approach.
Vitello, manzo, pollo, tacchino, verdure a foglia verde, bietole, spinaci, sono alcune delle migliori fonti di trimetiglicina.
Se però non ne assumi abbastanza (e lo hai riscontrato a seguito di analisi del sangue), parlane con il tuo medico che potrebbe suggerirti una sua integratore.
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Fonti:
Leggi anche:
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Vitamina B12: poca ma indispensabile, ogni giorno
Acido folico: tutto quello che devi sapere
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