Integratore a base di riso rosso fermentato (Monacolina K), Berberina e Vitis Vinifera
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Il colesterolo è una sostanza estremamente preziosa per la vita. È così importante che il corpo ha sviluppato meccanismi incredibilmente complessi per assicurarsi che ne abbiamo sempre abbastanza.
Allora perché è diventato uno spauracchio per molti, soprattutto quando le analisi mostrano un valore superiore ai 200 mg/dl?
In questa guida scoprirai cosa significa realmente avere il colesterolo alto, le cause, la dieta e i rimedi adatti.
Il primo punto da comprendere è che le ricerche più avanzate hanno iniziato ad interessarsi non più al quantitativo di colesterolo, ma alla qualità delle particelle di cui è composto, alla loro misura, consistenza e numero.
Perché avere il colesterolo totale alto significa che hai molto colesterolo nel sangue, ma non dice nulla sul tipo di lipoproteine presenti in esso.
Il colesterolo è una materia grassa che si trova per lo più nel rivestimento della membrana di ogni nostra cellula, mentre una parte scorre disciolta nel sangue.
È composta da:
Il prevalere o meno di ciascun elemento di questo mix rispetto agli altri determina la natura “buona” o “cattiva” del colesterolo.
Il colesterolo è una componente vitale per il nostro organismo, in quanto:
Il colesterolo è così importante che il corpo ha sviluppato meccanismi incredibilmente complessi per assicurarsi che ne abbiamo sempre abbastanza.
Il colesterolo è infatti per il 75% autoprodotto dal corpo (il cosiddetto colesterolo endogeno).
Solo il 25% è la parte esogena, che proviene cioè dall’alimentazione quotidiana, quasi esclusivamente derivante dal consumo di grassi animali.
Si stima che dall’alimentazione ne ricaviamo tra 0,1 e 0,5 grammi al giorno, contro gli 1 o 2 grammi prodotti quotidianamente dal nostro organismo.
Il colesterolo endogeno viene prodotto per la quasi totalità dal fegato.
È lui che decide quanto produrne in base ai segnali che giungono dalle varie parti del corpo.
Quando però mangiamo cibi ricchi di colesterolo, il fegato comincia a produrne meno (1, 2).
Quindi se ne mangiamo, la quantità totale di colesterolo nel corpo cambia molto poco (se non affatto).
La differenza è che arriva dalla dieta anziché dal fegato (3, 4).
Il colesterolo è solubile nei grassi e non può scorrere da solo nel torrente sanguigno.
È come una gocciolina di olio in un bicchiere d’acqua, semplicemente non può mescolarsi.
Per questo motivo deve essere trasportato da speciali molecole, chiamate lipoproteine, che funzionano come tante “navicelle” che viaggiano nel sangue trasportando il colesterolo in giro per il corpo e non solo.
Avere colesterolo alto nel tuo torrente sanguigno non è una cosa negativa, a meno che questo non sia trasportato dalle lipoproteine sbagliate.
In genere le analisi del sangue non prendono in considerazione il numero di lipoproteine e la loro qualità ma analizzano solo la quantità di colesterolo trasportato.
Seguendo questa logica, anche il colesterolo HDL (che è protettivo) contribuisce comunque a un colesterolo totale alto.
A seconda della minore o maggiore concentrazione di proteine presenti, si hanno tre tipi diversi di lipoproteine.
Sono esse a determinare la natura “buona” o “cattiva” del nostro colesterolo.
Se pure risultassi avere un valore alto di LDL, comunemente etichettato come cattivo, è utile sapere che vi è una parte di esso che non è dannoso perché composto da molecole soffici, morbide e di grandi dimensioni.
Scorrono tranquillamente all’interno del torrente sanguigno contribuendo a mantenerlo pulito: entrano ed escono senza difficoltà dal fegato e vanno a nutrire direttamente anche il cervello.
Solo una piccola parte dell’LDL è costituita da molecole piccole, rigide e dure che tendono ad aggregarsi formando pericolosi agglomerati che otturano e ispessiscono le pareti dei vasi.
Sono più aggressive e sono queste che creano nel tempo malattie cardiovascolari.
Più studi stanno evidenziando come le particelle di colesterolo “cattivo” vengano prodotte quando vi è continuamente insulina in circolo nel sangue a seguito di una routine alimentare ricca di zuccheri e carboidrati (pane, pasta, pizza, cereali, dolci, prodotti da forno).
Quando non vengono utilizzati nell’immediato come energia da spendere, zuccheri e carboidrati in più sono trasformati dal fegato in acidi grassi e vanno a finire nel sangue, portando ad un aumento spropositato di trigliceridi e LDL ossidato.
Un alto tasso di insulina è all’origine di molteplici e seri problemi di salute ed alimenta il processo infiammatorio dell’organismo, endotelio compreso, aumentando la probabilità di un coagulo di sangue nelle arterie causato dall’infiammazione elevata.
Sorprendentemente dunque i carboidrati raffinati e gli zuccheri sembrano essere i principali colpevoli del colesterolo alto ed hanno un effetto maggiore e deleterio rispetto ai grassi.
La storia del colesterolo così come ce l’hanno raccontata è cambiata tanto negli ultimi cinquanta anni.
Cinquanta anni fa eravamo terrorizzati dai grassi e dal livello di colesterolo.
Oggi le ricerche dicono che un colesterolo alto predice una vita lunga e giovanile, per corpo e cervello, a patto che comprendiamo bene:
Infine studi dimostrano che il colesterolo totale e l’LDL sono pessimi indicatori dei rischi cardiovascolari se paragonati ad altri marcatori, come il rapporto Trigleiceridi:HDL.
Uno studio ha scoperto che di 231.986 pazienti ospedalizzati per malattie cardiache, la metà aveva livelli di colesterolo normali (5)!
Ci sono anche studi che mostrano che il colesterolo alto può essere protettivo.
Negli individui anziani più è alto, più bassi sono i rischi di malattie cardiache (6).
Negli USA le malattie cardiovascolari sono tra le principali cause di morte e, negli ultimi anni, anche l’Italia si è allineata a questa tendenza.
Considerando l’uso sempre più ampio delle statine e l’ossessione diffusa delle persone di tenere il colesterolo basso con ogni mezzo possibile, le malattie cardiache dovrebbero essere ormai un ricordo, invece accade esattamente il contrario.
Questo dovrebbe quanto meno spingere a farsi delle domande sulla validità del dogma “colesterolo alto = malattie del cuore” e sul fatto che le statine siano la soluzione al problema.
Fino ad oggi ci hanno sempre detto che il valore totale del colesterolo è un indicatore sufficiente per capire se il cuore è in salute.
In realtà si tratta di un dato che non dice praticamente nulla al riguardo.
Per capire veramente se il cuore e il sistema cardiovascolare sono in buona salute, dobbiamo andare più a fondo facendo almeno questi 7 esami.
La percentuale di HDL (il cosiddetto colesterolo buono) è un fattore di rischio importante.
Dividi il valore dell’HDL per quello del colesterolo totale, la percentuale dovrebbe idealmente superare il 24%.
I trigliceridi sono la principale componente del tessuto adiposo e servono sia come fonte di energia di riserva sia come isolante termico che ci protegge dalle basse temperature.
Anche il fegato è in grado di sintetizzarli partendo da altri nutrienti come le proteine e il glucosio.
Questo spiega perché una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati causa un innalzamento dei livelli di trigliceridi nel sangue, quella che in termine medico viene definita ipertrigliceridemia.
Il livello dei trigliceridi si calcola come nel caso precedente e il rapporto dovrebbe essere meno di 2.
Le malattie cardiovascolari hanno tra le cause principali l’insulino resistenza che è causata principalmente da una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati raffinati.
Gli zuccheri (non il colesterolo e i grassi saturi) sono la causa principale.
Ad esempio test clinici hanno dimostrato che il fruttosio e lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio possono aumentare notevolmente il rischio di malattie cardiache in meno di due settimane di consumo quotidiano.
Qualsiasi pasto ricco di zuccheri e carboidrati come zucchero, fruttosio e farinacei genera un aumento del picco glicemico con conseguente rilascio di insulina da parte del pancreas.
L’insulina ha il compito di ripulire il sangue dallo zucchero in eccesso e trasportarlo nelle cellule dove viene immagazzinato sotto forma di grasso.
L’insulina rilasciata nel sangue, quindi, promuove l’accumulo di grasso e rende più difficile smaltire quello già accumulato.
Il grasso in eccesso, soprattutto quello viscerale, è una delle maggiori cause di malattie del cuore.
Le ricerche hanno evidenziato che, se i livelli di zucchero nel sangue a digiuno superano i 100-129 mg/dl, il rischio di malattie cardiovascolari aumenta del 300% rispetto a livelli inferiori a 79 mg/dl.
Un livello elevato di ferro nel sangue può essere un potente fattore di stress ossidativo perché può danneggiare i vasi sanguigni e causare malattie cardiache.
Idealmente i valori della ferritina non dovrebbero superare gli 80 ng/ml.
Il modo più semplice per diminuire i livelli di ferro troppo elevati è donare il sangue.
Se questo non fosse possibile, si può valutare con il proprio medico una possibile terapia alternativa per eliminare l’eccesso di ferro come la flebotomia terapeutica(che altro non è che il buon vecchio salasso dei tempi antichi).
Nelle donne in età fertile, in genere, i livelli del ferro sono tenuti naturalmente sotto controllo dal ciclo mestruale (che anzi potrebbe causare anemia se il ferro perso con il ciclo non viene reintegrato con l’alimentazione) ma questo cambia al momento dell’arrivo della menopausa.
In questa fase, infatti, le donne sono più soggette al rischio di accumulare elevati livelli di ferro che vanno quindi monitorati periodicamente in modo da intervenire in caso di necessità.
L’omocisteina è una sostanza chimica che viene prodotta dal corpo durante la metilazione, il processo del metabolismo della metionina, implicato anche nella conversione dei nutrienti attraverso le interazioni enzimatiche.
È un prodotto di scarto che normalmente viene trasformato in una sostanza innocua utile all’organismo.
Tutti abbiamo omocisteina nel sangue ma il problema sorge quando non viene metabolizzata nel modo adeguato e si accumula all’interno dell’organismocreando il fenomeno dell’iperomocisteinemia.
Si creano così dei sottoprodotti di scarto che portano ad un aumento dell’infiammazione e dello stress ossidativo e causano squilibrio nel sistema cardiovascolare, neurologico ed endocrino.
Per conoscerne il valore, è sufficiente far inserire questo esame del sangue tra quelli richiesti dal proprio medico.
Come accennato in precedenza, il grasso viscerale, cioè posizionato a livello dell’addome, che circonda e comprime gli organi interni, è un fattore di rischio ben riconosciuto per il cuore.
Per questo esame non ti serve il medico ma solo un centimetro da sarto o comunque un centimentro a nastro non elastico.
La misurazione deve essere fatta in corrispondenza del punto vita quindi poco sopra l’ombelico e va fatta senza vestiti indosso.
Il rischio é:
Questi valori non sono validi per i bambini, per le persone di bassa statura (al di sotto del metro e mezzo) e non sono applicabili ai culturisti che sviluppano una gran massa muscolare che può falsare i risultati e quindi la misurazione deve essere fatta in associazione con altri fattori.
Si tratta di un esame semplice, economico e, per quanto empirico, considerato molto attendibile.
Quindi è buona norma mantenere sotto controllo la cinconferenza del punto vita che sulla nostra salute può dirci molto di più della bilancia.
Un altro esame che si può fare è il test della Vitamina D per verificarne o meno la carenza.
Diversi studi hanno infatti dimostrato come bassi livelli di Vitamina D mostrino un significativo aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
In Italia, da uno studio effettuato su 1000 soggetti ultra sessantacinquenni (studio IN CHIANTI), è emerso che gli individui con un basso livello di Vitamina D presentavano una mortalità per malattie cardiovascolari cinque volte superiore ai soggetti con livelli sierici più alti.
Una sua carenza è stata fortemente associata anche all’ipertensione arteriosa.
La Vitamina D ha recettori anche nelle cellule dei vasi sanguigni ed ha la funzione di rilassare i vasi e abbassare la pressione arteriosa.
La nostra principale fonte di approvvigionamento di questa preziosa vitamina è il sole, mentre solo una minima parte deriva dalla dieta.
In caso di eventuale carenza, puoi assumere integratori di Vitamina D (nello shop SAUTÓN la trovi sia in forma liquida che in capsule).
Attualmente ci dicono che il colesterolo totale non dovrebbe superare una concentrazione nel sangue pari a 200 mg/dl.
Un valore che ormai rivela poco e perde di significato.
Più importante invece è scoprire che tipo di colesterolo abbiamo: il valore di quello buono, l’HDL e di quello più dannoso, l’LDL, sono molto più eloquenti circa lo stato di salute delle nostre arterie.
Da non sottovalutare il valore dei trigliceridi che va messo in relazione agli altri dati.
Recenti studi hanno evidenziato come, per garantirci arterie sane, è bene tenere il valore dei trigliceridi basso, e avere un HDL alto.
Sui numeri ci sono dibattiti in corso ma sembra che i trigliceridi è bene tenerli sotto gli 80 mg/dl, mentre l’HDL attorno ai 70 mg/dl.
Ad ogni modo, il rapporto tra questi due valori indica la predisposizione o meno a malattie cardiovascolari.
Ecco un semplice calcolo: si divide il valore dei trigliceridi per quello dell’HDL.
Se il valore che risulta è compreso tra 1 e 2 è da considerarsi molto buono.
Se si è ottenuto un valore inferiore a 1, il risultato è eccellente: il rischio di malattie cardiovascolari (infarto) è molto remoto.
Un’altra formula da applicare per una migliore lettura e comprensione dei valori del colesterolo è la seguente: si divide il valore totale del colesterolo per quello dell’HDL.
Il valore ideale dovrebbe rimanere sotto i 4,5/5.
Un buon medico, in ogni caso, saprà leggere in maniera ottimale i dati del tuo colesterolo.
Qui mi preme sottolineare come nella realtà la maggioranza delle persone abbia, a causa di uno stile di vita ed un’alimentazione errata, tendenzialmente trigliceridi alti e colesterolo HDL basso.
Per fare in modo che l’organismo produca il colesterolo ottimale ecco i migliori consigli:
Per effettuare il migliore detox per il fegato e il cuore, ti consiglio di effettuare il Restart: il periodo di detox di 28 giorni straordinariamente efficace, con cui bruciare i grassi, migliorare la digestione e ritrovare l’energia in un solo mese.
E ricorda che quando cambi carburante, introducendo i grassi sani, i tempi di depurazione del fegato sono di almeno sei mesi, quindi eventuali controlli ed analisi del colesterolo vanno effettuati dopo.
In caso di valori del colesterolo alto, giova in modo particolare affiancare ad una sana alimentazione la pratica del digiuno intermittente 16/8: digiuni per 16 ore, mangi nelle restanti 8.
Si è visto che oltre a favorire la perdita di peso, il digiuno intermittente è un valido modo per riportare in linea i valori del colesterolo in quanto durante il digiuno è a riposo anche l’insulina che si attiva sempre dopo ogni pasto, non solo quando consumiamo dolci o pasta, ma anche quando consumiamo pasti a base di proteine.
Azzerando poi il consumo di carboidrati, il fegato riduce la sintesi di trigliceridi e di acido palmitico, responsabili del colesterolo di cattiva qualità.
Studi dimostrano che praticare un digiuno a giorni alterni per 70 giorni, riduca l’LDL del 25 % e i trigliceridi del 30%.
È bene praticarlo di sera per favorire la depurazione del fegato e ridurre l’infiammazione.
Da quando sono state immesse sul mercato, l’uso delle statine si è diffuso al punto che queste sono diventate (sul mercato americano) uno dei medicinali più prescritti ed utilizzati e quindi più remunerativi per l’industria farmaceutica.
Nel mentre, i livelli di colesterolo cosiddetti sicuri sono stati abbassati sempre di più nelle linee guida mediche ufficiali (cosa accaduta anche in Italia).
Di conseguenza sempre più persone si sentono obbligate ad assumere le statine per raggiungere i livelli di colesterolo considerati salutari dalla medicina ufficiale.
Gli enormi interessi economici che ruotano intorno a questa categoria di medicinali e i danni alla salute che sono in grado di procurare, sono fattori che dovrebbero essere presi in attenta considerazione prima di decidere di assumere le statine.
Accanto ad abitudini alimentari salutari ecco la strategia vincente e naturale che puoi mettere in campo per tenere il colesterolo alto sotto controllo:
Monacolina K e Berberina sono due ingredienti che trovi in Cholesterol, l’integratore a base di riso rosso, berberina, estratto di semi di uva Vitis Vinifera e acido Alfa-Lipoico.
È una valida alternativa naturale alle statine per il controllo dei livelli di colesterolo.
Usalo in cicli di un mese da ripetere da 2 a 4 volte l’anno ben distanti, meglio se ai cambi di stagione.
Contribuisce a ridurre al minimo gli effetti dannosi sull’organismo degli agenti contaminanti, grazie alla presenza di N-acetilcisteina, cardo mariano e broccoli.
È considerato uno dei migliori antiossidanti poiché neutralizza i radicali liberi ed aiuta il corpo a disintossicarsi dalle tossine, in particolar modo il fegato coinvolto in prima linea nella produzione di colesterolo.
Il cardo mariano è un potente disintossicante ed aiuta a ricostruire le cellule del fegato, rimuove le tossine e i veleni dal corpo che vengono elaborati proprio attraverso il fegato.
Usali in cicli di tre mesi con 20 giorni di sospensione.
Lo trovi qui.
Enzymes è il nostro integratore di enzimi, delle sostanze di natura proteica che regolano la velocità delle reazioni biochimiche nell’organismo.
Questo:
Gli enzimi sistemici sono fondamentali per depurare il corpo dalle tossine.
Assumilo in cicli di un mese da ripetere da 4 a 6 volte l’anno.
Lo trovi qui.
Gli Omega 3 contribuiscono a mantenere una corretta funzionalità cardiaca e livelli normali di trigliceridi nel sangue.
Sul nostro shop trovi:
Fai un ciclo di uno di questi supplementi abbinato a Liver, di un mese da ripetere 4 volte l’anno.
Li trovi qui.
La Vitamina D è una vitamina liposolubile, fondamentale presidio per la salute delle ossa e per il sostegno del sistema immunitario.
Diversi studi hanno poi dimostrato come bassi livelli di Vitamina D mostrino un significativo aumento del rischio di malattie cardiovascolari.
La assumiamo principalmente a partire dalla luce solare e solo in minima parte dalla dieta e, per questo motivo, possiamo esserne carenti.
In questo caso si possono assumere integratori specifici: nello shop SAUTÓN trovi la Vitamina D3 in forma liquida (perfetta anche per bambini) e in capsule.
La posologia della Vitamina D3 è, a seconda della formulazione che preferisci, 5 gocce (2000 IU) direttamente in bocca, preferibilmente ad un pasto oppure 2 capsule al giorno (2000 IU), preferibilmente ad un pasto.
Quando il nostro colesterolo, nonostante tutti i nostri sforzi effettuati con una dieta naturale, tende sempre a ritornare alto, sono altre due le variabili che vanno analizzate:
È importante ricordare che accanto a dieta, rimedi naturali, stress e parassiti, c’è un altro pilastro importante che può incidere sul valore del colesterolo e la salute del cuore ed è il fattore movimento.
Per questo è fondamentale evitare la vita sedentaria e muoversi in modo quotidiano e costante.
Non serve sfinirsi in palestra ma è sufficiente iniziare a camminare regolarmente ogni giorno, a passo sostenuto per un minimo 30 di minuti.
Puoi ad esempio andare a lavoro a piedi, prendere una bicicletta oppure praticare Yoga, Pilates, Tai Chi, movimento energetico, ginnastica dolce, danza.
In questo video ho parlato di come riprendere a muoverti con 3 semplici esercizi.
Probabilmente il più grande errore nella medicina moderna è quello concentrarsi troppo sui livelli di colesterolo totale e di LDL e giudicarli indicatori dei rischi di malattie cardiache.
Un punto di vista che nel tempo ha mostrato i suoi punti deboli perché non predice un preciso fattore di rischio.
Il colesterolo alto è in realtà legato ad un abuso di zuccheri, non ad un problema con il colesterolo stesso.
Come insegniamo nel SAUTÓN Approach, adottare un’alimentazione che preveda una riduzione temporanea ma drastica di carboidrati raffinati e zuccheri e un aumento dell’apporto quotidiano di grassi sani, permette al fegato di rilasciare i grassi tossici accumulati nei propri tessuti, recuperare gradualmente salute e funzionalità e produrre maggiori quantità di HDL e minori quantità di LDL.
Per darti un aiuto in più a partire con queste nuove abitudini, puoi scaricare gratuitamente un menù chetogenico giornaliero, cliccando qui.
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Fonti:
Leggi anche:
Colesterolo alto: i rimedi naturali
Cholesterol: dal riso rosso, l’aiuto al colesterolo
La guida definitiva ai grassi sani nella dieta
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Rita 22 Ottobre 2024
Buongiorno,
vorrei sapere cortesemente se avere il colosterolo buono (HDL) alto è un rischio o se è una cosa positiva, in quanto il mio HDL è 94 e dovrebbe essere massimo 60.
Quello cattivo è 135 quindi è al limite.
E inoltre quali sono gli alimenti che fanno aumentare il colosterolo buono?
Grazie
Maria Pia Festini 30 Ottobre 2024
Ciao Rita,
il tuo colesterolo è perfetto. Va compreso anche quale sia il valore dei trigliceridi e dell’omocisteina. Gli alimenti che fanno aumentare il colesterolo buono sono i grassi sani (uova, salmone ghi, olio di cocco) e la riduzione e non presenza di zuccheri e carboidrati nella tua routine alimentare. Un caro saluto
Francesca 27 Marzo 2024
Buonasera Dottore,
Io ho tutti e tre i valori sballati di colesterolo: totale 234, HDL 63, LDL 173.
Trigliceridi 77 valore nella norma.
Cosa mi consiglia di prendere?
Ho anche omocisteina sballata 13.7 è carenza di vitamina D.
Non faccio sport e mangio la pasta la mattina al bar, una banana al giorno e fragole e una mela o kiwi.
Prendo kefir per l’intestino fa bene davvero o contiene zuccheri?
Grazie per i suoi consigli
Maria Pia Festini 9 Aprile 2024
Ciao Francesca,
non siamo medici ma naturopati e possiamo aiutarti a migliorare le tue abitudini a tavola. Scrivici a info@thesautonapproach.it Un saluto
Matteo 25 Luglio 2023
Buongiorno,
seguo sempre i Vs. consigli molto interessanti, purtroppo pur sapendo che alcuni cibi non sono il massimo per la salute in generale, a volte non ne facciamo a meno (tipo pasta, zuccheri…)
Vorrei sapere alcuni consigli riguardo alcuni valori da voi indicati in questo articolo sul colesterolo, perchè quelli indicati dai laboratori quando si fanno gli esami del sangue, sono un troppo generici e poco indicativi.
– Che differenza c’è fra il FERRO e la FERRITINA e quali sono i valori ottimali?
– Quale dovrebbe essere circa il valore della OMOCISTEINA?
– Quale il valore della VITAMINA D ? (nel mio caso, pur assumendo in inverno il Vs. integratore di vitamina D liquida e stando abbastanza al sole, ho livelli abbastanza tendenti al basso e molto variabili durante l’anno, es. a volte circa 25/30, a volte 40/50
– Riguardo ai FOLATI non ho ben chiaro quali siano i valori di riferimento.
Se potete rispondermi, anche brevemente a tutto ciò, Vi sarei molto grato.
Un saluto e complimeni ancora a tutti per il lavoro che fate sempre con passione.
Matteo
Maria Pia Festini 27 Luglio 2023
Ciao Matteo,
L’esame del ferro nel sangue ne misura la quantità circolante legata alla transferrina (sideremia), la più importante proteina di trasporto del ferro nel plasma. Gli esami di laboratorio di riferimento per il ferro nel sangue indagano anche la ferritina, la proteina che immagazzina il ferro. Per i valori della ferritina e dei folati attieniti a quelli indicati dai laboratori, mentre i valori della vitamina D e dell’omocisteina, sono sottostimati. L’omocisteina è bene che non superi 8.0 mentre il valore della vitamina D ottimale si aggira attorno ai 50.00 o più. Diventa tossica quando arriva a 100. Un caro saluto
Matteo 1 Agosto 2023
Molte grazie per la risposta,
in caso di OMOCISTEINA un pò alta, potrei abbassarla provando con il Vs. metilfolato, indipendentemente dal sapere se posso avere la mutazione genetica oppure no?
Grazie e saluti,
Matteo
Maria Pia Festini 3 Agosto 2023
Ciao Matteo,
si certo. Ma oltre al metilfolato , importante la vitamina B6 e B12 e la trimetilglicina. Un caro saluto
Margherita Perosino 24 Luglio 2023
A proposito dei consigli per il colesterolo(io ho 300…)stavo leggendo che consigliate il digiuno intermittente serale…ma allora cosa vuol dire quello che viene proposto dopo,il digiuno a giorni alterni?
Maria Pia Festini 27 Luglio 2023
Ciao Margherita,
quello a cui ti riferisci è uno studio da cui è emerso che si hanno benefici anche praticando il digiuno intermittente un giorno sì e un giorno no. Quindi se praticato tutti i gironi, i benefici saranno ancora di più. Come hai letto nella guida, il digiuno va affiancato ad una alimentazione sana, a basso contenuto di zuccheri e carboidrati. Un caro saluto