Come sarà la tua morte?

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La morte forse è l’unica grande certezze della nostra vita, la destinazione finale verso cui tutti stiamo andando, volenti o nolenti.

Ed è anche un’esperienza in cui ci imbattiamo continuamente: la dipartita di un animale domestico, un incidente di un amico o una malattia di un familiare.

Eppure è un grande tabù nella nostra società.

È un argomento di cui non vogliamo mai parlare, a cui cerchiamo di pensare il meno possibile e che decidiamo di affrontare solo quando ormai è troppo tardi.

Questo ci porta a vivere come se fossimo immortali, generando a cascata tanti problemi in tutte le aree della nostra vita.

L’ERRORE DI CREDERSI IMMORTALI

Allontanando il pensiero della morte, ci illudiamo che la nostra vita durerà per sempre e coltiviamo un atteggiamento infantile nella quotidianità.

Ci dimentichiamo che tutto è impermanente e destinato inevitabilmente a finire, quindi ci attacchiamo alle cose della nostra vita e fatichiamo a goderne a pieno.

Così non riusciamo ad apprezzare veramente il valore del momento presente e la preziosità di ogni esperienza che viviamo, bella o brutta che sia.

Questo ci porta a riempire la nostra vita di attività futili e rincorre i desideri effimeri del momento, senza mai interrogarci su cosa è veramente importante per noi.

Invece di prendere in mano la nostra vita con responsabilità, ci facciamo trascinare come una foglia in balia del vento e diventiamo vittime inconsapevoli delle circostanze.

Ci sforziamo di tenere la morte a distanza e poi quando muore qualcuno che conosciamo non sappiamo mai come reagire, come comportarci, cosa dire o come essere d’aiuto.

E infine quando ci avviciniamo alla nostra stessa morte, ci accorgiamo di non averci mai riflettuto abbastanza, di non esserci mai posti le giuste domande, di non esserci preparati per il momento più importante della nostra esistenza.

Infatti secondo tante ricerche, il rimpianto più comune al momento di morire è: “Vorrei aver avuto il coraggio di vivere la mia vita, anziché quella che gli altri si aspettavano da me”.

FARE PACE CON LA MORTE

È paradossale ma, come diceva mio padre e maestro principale Rishi Italo Cillo, si impara a vivere bene solo quando si impara a morire bene.

Per questo ogni autentico percorso di crescita personale e spirituale ti fa sempre riflettere sulla morte, così da fare pace con questo aspetto e renderlo il tuo migliore alleato.

Questo ti permette di vivere pienamente il momento presente ed esprimere le tue qualità, sperimentando quell’incredibile senso di chiarezza, pace, gratitudine e felicità che deriva dal vedere finalmente la tua vita all’interno di un contesto più grande.

Come puoi rendere la morte il tuo migliore alleato?

Per prima cosa devi capire quali idee inconsce hai sulla morte e, per farlo, ti condivido un esercizio semplice che puoi fare con me qui e adesso.

Ti faccio questa domanda: come immagini la tua morte?

Non pensare troppo alla risposta perfetta a questa domanda, soffermati sulla prima immagine che ti viene in mente quando pensi a come morirai.

Anche se non ci pensiamo mai, in realtà tutti noi abbiamo delle credenze limitanti su questo argomento, che ci sono state inculcate dagli altri e dalle esperienze della nostra vita.

Come sei nella tua immaginazione? Sei malato o in salute? Sei triste o felice? Sei solo o in compagnia? Sei in ospedale, nel letto di casa tua o da qualche altra parte?

Prova a definire il più possibile questa immagine, così da riconoscere queste idee che hai sulla tua morte, di cui probabilmente non ne sei neanche consapevole.

Ed è un grande problema, perché le credenze sono molto condizionanti nella vita e queste idee tendono a manifestarsi molto spesso nelle circostanze esterne.

RENDI LA MORTE IL TUO MIGLIORE ALLEATO

Adesso ti sfido a provare a modificare l’idea che hai della tua morte, immaginando come vorresti morire se potessi decidere tu ogni dettaglio?

Quale vorresti fosse il tuo stato fisico e mentale? In quale luogo vorresti essere? Con quali persone vorresti essere? Quali emozioni vorresti provare? Come vorresti andartene?

Prenditi del tempo per riflettere su queste domande e costruisciti un’immagine alternativa della tua morte, da coltivare e ricordare nel corso delle tue giornate.

Quando riporti alla mente questa immagine nella tua quotidianità, mettiti nei panni della versione di te stesso che sta morendo e immagina come vedrai la vita in quel momento, perché sicuramente saprai benissimo quanto è prezioso e importante ogni istante della vita.

Immagina che la versione di te stesso che sta morendo ti guardasse e ti dicesse di non sprecare il tuo tempo e di impegnarti su ciò che è veramente importante, perché non vuoi arrivare a quel momento accompagnato da rimpianti.

In questo modo la morte diventa una fedele compagna e una grande alleata, sempre vicino a te per ricordarti di vivere una vita degna di essere vissuta e ricca di significato.

Come disse Samuel Johnson: “Quando un uomo sa che sta per essere impiccato, la sua mente si concentra meravigliosamente.”

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi e ricorda: come sarà la tua morte?

Un caro saluto e sii felice!


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Commenti COMMENTI

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  • Simona 16 Novembre 2021

    Mi sono commossa molto.. grazie 🙏
    Ho sentito la paura dell ignoto.. di lasciare questa vita.. non so come vorrei morire.. so però che qualsiasi cosa la faccio con amore, perciò ciò che vorrei lasciare andare, sono più i giudizi che mi do, il paragone con gli altri, il non sentirmi mai all altezza.. ecco, vorrei lasciare andare questo e accettarmi per come sono. Grazie , è stato molto forte.

  • Simona 18 Novembre 2021

    Non so
    come morirò, né come, né quando, so soltanto che vorrei morire in modo sereno, senza paure, senza soffrire troppo e soprattutto senza far soffrire le persone care, quelle che mi vogliono bene. Mi piacerebbe morire nel mio letto con i miei familiari vicino, questo vorrei.

  • Adrya 22 Novembre 2021

    Da anni sento che la mia vita non mi appartiene. Mi sento in gabbia, sento di vivere una vita priva di significato, triste, vuota.
    Traffico, lavoro di cui non mi importa nulla, traffico, a casa stanca.
    Traffico, lavoro, traffico, sognando il weekend che è l’unico momento in cui puoi dedicare tutte le energie che hai a te stessa e alla famiglia.
    Mi sento stretta.
    La mia morte la immagino con me e mio marito che ci teniamo per mano e siamo sdraiati in un bosco. Io chiudo lentamente gli occhi osservando le chiome degli alberi e il cielo dinanzi a me, ascolto il rumore, il canto del bosco.
    Mi manca questo contatto con la natura. Mi manca far parte di essa.
    Ma mi manca tantissimo il coraggio di lasciare tutto e seguire la mia strada. Spero di trovarlo.