Il marketing è spirituale?

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Il più grande tabù della spiritualità è il marketing.

Solitamente viene visto come qualcosa di impuro, che riguarda il denaro, il business (questo sconosciuto), la comunicazione persuasiva e i peggiori interessi egoici.

La maggior parte dei ricercatori spirituali evita questo argomento come la peste e spesso giudica molto male qualunque insegnante spirituale che utilizza i mezzucci del marketing e si arricchisce con il suo lavoro.

Eppure questo giudizio non solo è totalmente errato, ma è anche controproducente e dannoso per chi lo coltiva.

E adesso te lo dimostro.

La ferita del denaro

Questo giudizio su marketing, business e soldi ha origine da una ferita che molti di noi hanno con il denaro.

In particolare in Italia siamo abituati a vedere il denaro come qualcosa di pericoloso, che corrompe i valori e la morale di chi lo possiede.

Di conseguenza anche il marketing viene visto come qualcosa di finto e artificioso, che in qualche modo vuole imbrogliarci e ingannarci.

Questi preconcetti sono arrivati inevitabilmente anche nella spiritualità, dove anzi addirittura in molti ambienti si pensa che se un maestro spirituale si fa pagare soldi, allora è sicuramente un truffatore.

Perché nella mente confusa di chi pensa questo genere di cose, il maestro spirituale dovrebbe essere al di là di queste cose materiali, magari nutrendosi di aria e dell’energia dell’universo (altrimenti come farebbe a vivere senza soldi nella società moderna)?

L’origine monastica di questo falso mito

Questa idea sbagliata del maestro spirituale che non deve chiedere soldi è molto antica e ha origine negli ambienti monastici e rinunciatari delle tradizioni spirituali.

Stiamo parlando di realtà esistite migliaia di anni fa in oriente e occidente, in cui la spiritualità era molto integrata nella vita quotidiana delle persone.

Per questo donare parte dei propri soldi, cibi e averi alle istituzioni spirituali e ai praticanti ascetici era usanza comune.

Di conseguenza all’epoca i praticanti spirituali potevano facilmente rinunciare a qualsiasi lavoro e dedicarsi solamente alla meditazione, perché era semplice ricevere donazioni dalle persone dei villaggi vicini e vivere in questo modo.

Invece nella società moderna questo è ormai impraticabile, perché abbiamo perso le nostre radici spirituali e l’usanza di donare parte di ciò che abbiamo agli altri (anche perché siamo sempre più poveri).

Quindi oggi una persona che provasse a vivere in questo modo, verrebbe vista dalla maggior parte delle persone come un parassita della società, che vuole vivere sulle spalle degli altri.

È brutto, ma è la realtà dei fatti oggi, che nella maggior parte dei casi rende impraticabile questo stile di vita.

La trappola del giudizio

Eppure, nonostante questa realtà attuale, il giudizio nei confronti di un maestro spirituale che si fa pagare è rimasto, anche se non potrebbe vivere altrimenti.

Sicuramente la tendenza moderna a commercializzare tutto ha la sua parte di colpe, perché persino la spiritualità ormai è diventata spesso superficiale e tanti maestri spirituali in effetti abusano degli insegnamenti spirituali per interessi personali.

Però il problema è che il giudizio sul denaro è altamente dannoso prima di tutto per chi lo coltiva, perché lo porta a dividere la propria esperienza in compartimenti stagni, in cui la spiritualità è separata da tutte le altre aree della propria vita (personale, sociale, professionale, ecc..).

E questa è una trappola molto pericolosa, che crea solo stress e rigidità, ostacolando il percorso e impedendo di raggiungere dei risultati concreti.

In questo modo non riesci ad integrare la tua esperienza spirituale in ogni area della tua vita.

Il più grande problema moderno della spiritualità

Nella mia esperienza questo giudizio sul marketing è diventato oggi il più grande problema della spiritualità, che porta le persone veramente competenti e i maestri più straordinari a non saper comunicare, e quindi a restare sconosciuti.

Invece gli insegnanti più superficiali diventano famosi solo perché sanno comunicare bene, ma spesso sono privi di reale conoscenza.

In questo modo, tanti tesori spirituali e tradizioni straordinarie finiscono per restare nascoste o sparire del tutto, perché nel corso degli anni non c’è più nessuno che risuona con quel messaggio e quindi si estinguono.

La cosa più buffa è che sono proprio i ricercatori più tradizionali a generare questo problema, cercando di preservare l’autenticità della loro tradizione.

Questi ricercatori preferiscono rimanere nei loro piccoli mondi, sicuri che la loro sia l’unica via, sentendosi troppo puri per sporcarsi le mani con il marketing e le sfide di noi comuni mortali, troppo orgogliosi per mettersi in gioco e cercare di parlare la lingua delle persone.

Ed è proprio in questo modo che uccidono la tradizione stessa e la fanno sparire, senza mai porsi l’unica domanda veramente importante: “come posso aiutare al meglio gli altri ed essere di beneficio in questo mondo?”

Quanto sarebbe diverso invece se comprendessimo l’essenza della spiritualità e ci impegnassimo per condividerla in modo semplice e moderno, come è stato fatto nella storia in ogni epoca e popolo di questo mondo.

Oggi è importante più che mai, visto che molte tradizioni spirituali autentiche sono sull’orlo dell’estinzione.

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.

Un caro saluto e sii felice!


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