La sofferenza è un’opportunità

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La sofferenza fa parte dell’esperienza umana.

Può arrivare in qualsiasi momento, anche quando siamo più felici: un lutto, un tradimento, un disagio interiore, un problema che non possiamo risolvere e il mondo ci crolla addosso.

È una delle grandi certezze della nostra vita, eppure quando soffriamo non sappiamo mai cosa fare e cerchiamo solo di scappare da questo stato il più velocemente possibile.

Il problema è che più noi scappiamo dalla sofferenza e più essa cresce, aumentando le sensazioni negative e il bagaglio emotivo che ci portiamo dietro, fino ad esplodere.

Infatti è controintuitivo, ma la maggior parte della nostra sofferenza nasce proprio dal rifiutare la sofferenza stessa, ovvero quando cerchiamo di reprimerla e di disconnetterci da essa.

E se invece esistesse un modo diverso di approcciare la sofferenza, imparando a vederla come un’opportunità di crescita interiore?

Le difficoltà ci fanno crescere

Se osservi la tua vita, puoi notare facilmente che i momenti più difficili che hai vissuto sono anche quelli che ti hanno fatto crescere di più.

Questo perché spesso le difficoltà sono le occasioni migliori per esprimere le tue qualità, manifestare la tua forza, comprendere la tua mente e fare dei cambiamenti importanti nella tua vita.

Invece i periodi più sereni e facili, sono spesso quelli in cui ti siedi e ti adagi nelle abitudini, perché manca una spinta al cambiamento.

Puoi riconoscerlo facilmente: “quanti momenti difficili della tua vita ti hanno costretto a crescere e a tirare fuori una grinta che pensavi di non avere?”

Riconoscere questo ti permette di non essere vittima delle circostanze, ma di reagire alla sofferenza con forza interiore, fiducia, gratitudine, determinazione, creatività e pazienza.

La sofferenza come un maestro

Vedere la sofferenza come opportunità significa considerare le difficoltà come un prezioso insegnante, a volte duro, che ti aiuta a crescere.

Questo non significa adagiarti nelle difficoltà in modo passivo, ma al contrario significa rimboccarti le maniche e prenderti responsabilità della tua vita.

E per fare questo, devi andare oltre i due estremi in cui andiamo di solito quando soffriamo: da un lato entriamo in un tunnel di depressione, oppure dall’altro cerchiamo di chiudere la sofferenza in un cassetto e dimenticarla.

Invece devi imparare ad accogliere la sofferenza con naturalezza e accettarla così com’è, senza farti trascinare esageratamente da essa e senza considerarla negativa o sbagliata.

Questo ti permette di sentire la sofferenza in profondità e riconoscerla per ciò che è veramente, sviluppando intelligenza emotiva e imparando a trasformarla.

Solo in questo modo può diventare per te un maestro e un’occasione di crescita.

2 domande per fare tesoro della sofferenza

Ovviamente questo non è facile da fare, perché va contro la nostra tendenza ad autocommiserarci e a vedere la sofferenza come qualcosa di negativo.

Per questo va fatto gradualmente e sicuramente la meditazione è lo strumento migliore che conosco per fare pace con la sofferenza, perché ti permette di approcciarla un poco alla volta e di sentirla in profondità.

Questo è proprio il secondo passo della SAUTÓN Meditation: la nuova tecnologia di meditazione per ritrovare chiarezza, benessere e felicità in soli 10 minuti al giorno.

Puoi scaricarla gratuitamente sul mio sito, insieme a una masterclass gratuita di 4 giorni, che ti spiega come utilizzarla.

Oltre alla meditazione, nella vita di tutti i giorni ti consiglio di osservare una difficoltà che stai affrontando o una sofferenza che stai provando, e porti due domande:

  1. “Come posso rendere questa sofferenza un’opportunità per crescere?”
  1. “Quale insegnamento utile posso trarre da questa sofferenza?”

Poniti queste due domande e non rispondere troppo velocemente con la testa, ma invece resta in ascolto della sofferenza e vedrai che arriveranno tutte le risposte che cerchi.

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.

Un caro saluto e sii felice!


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Commenti COMMENTI

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  • Antonella 13 Settembre 2022

    Grazie per queste squisite parole concordo con tè e solo attraverso la sofferenza che si cresce anche se è difficile da accettare!!ovviamente quando va tutto bene non ci si pone mai nessuna domanda direi che un buon equilibrio alterno possa solo farci bene!buona serata

  • MIRIAM 14 Settembre 2022

    Sono daccordo con la tua spiegazione ,infatti come esempio mi piace vedere la sofferenza un po come l’araba Fenice che ” muore” …però poi risorge sempre dalle sue ceneri ancora più forte!!!