In questo nuovo articolo dedicato alla salute della nostra cacca (e di conseguenza alla nostra salute), vediamo sei messaggi importanti da prendere in considerazione che segnalano la possibile presenza di problemi.
Segnale numero 1: il tuo intestino non funziona come dovrebbe
Il transito delle feci nell’intestino avviene grazie alla peristalsi intestinale cioè una contrazione ritmica della muscolatura che spinge in avanti il cibo.
Durante il viaggio che effettua nell’intestino il cibo subisce un’ulteriore scomposizione chimica (dopo quella già avvenuta nello stomaco) in modo che i nutrienti possano essere assorbiti attraverso la parete intestinale.
Alla fine di questo processo abbiamo il prodotto dell’evacuazione quotidiana.
Quando la dieta è sana ed equilibrata e il microbiota intestinale è in salute anche le feci saranno “sane”. Viceversa una “cacca malata” è il segnale che qualcosa sta interferendo con il normale e sano funzionamento dell’intestino.
Al di là della dieta e dello stato del microbiota intestinale ci possono essere diversi altri fattori che possono causare delle disfunzioni come, ad esempio:
- Carenze nutrizionali,
- Problemi del sistema nervoso autonomo
- Squilibri ormonali
- Problemi del sistema immunitario
- Squilibrio dei livelli di zucchero nel sangue
- Interventi chirurgici
- Invecchiamento
- Squilibrio nei ritmi circadiani (ad esempio nel caso di lavoro a turni o jet lag)
- Malattie croniche come morbo di Chron e colite
- Assunzione frequente di medicinali come antidolorifici e antibiotici
Molti dei problemi elencati in questa lista sono piuttosto seri ma non è sempre facile capire se l’intestino è in sofferenza in quanto ci sono stati che potrebbero anche non provocare una sintomatologia dolorosa precisa.
Al contrario ci sono invece situazioni in cui si possono sperimentare stati dolorosi acuti come nel caso delle malattie infiammatorie croniche intestinali o IBD (dall’inglese Intestinal Bowel Disease).
Ovviamente la presenza di dolore è un vantaggio in quanto permette di accorgersi che c’è qualcosa che non va mentre l’assenza di questo importante segnale, unita al fatto di essere talmente abituati ad un’evacuazione problematica da considerarla come la norma, può portare a non accorgersi anche di problemi seri già in corso.
La salute dell’intestino è molto importante anche per il suo collegamento con il cervello: il sistema nervoso enterico è in comunicazione costante e diretta con il sistema nervoso centrale e con il sistema nervoso autonomo.
Numeroso ricerche ormai dimostrano che lo stato di salute dell’intestino influenza la qualità dei messaggi che da questo arrivano al cervello.
In altre parole se l’intestino è malato anche il cervello e il sistema nervoso in generale finiranno per soffrire di conseguenza per cui potrebbero manifestarsi una serie di disturbi più o meno gravi come:
- Annebbiamento mentale
- Ansietà, depressione e sbalzi umorali
- Sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD, Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder)
- Difficoltà nel mantenimento del peso
- Asma ed allergie
- Disordini autoimmuni
- Problemi della pelle (acne, eczema, psoriasi)
- Artrite ed infiammazione delle articolazioni
- Malattie cardiache
- Malattie neurodegenerative
- Narcolessia e altri disordini del sonno
- Emicranie
- Malattie renali
Come intervenire – scegli cibi il più possibile integri e non processati, in linea di massima tutto quello che ha un’etichetta dovrebbe essere abolito dalla tavola o perlomeno ridotto ad una presenza occasionale.
Elimina zuccheri, carboidrati raffinati e tutti i prodotti contenenti glutine, latte pastorizzato e derivati, sostanze eccitanti come caffè e thè, cioccolato, alcool, aceto, agrumi, pomodoro e lieviti.
Inserisci sostanziosi quantitativi di verdura fresca nei tuoi pasti quotidiani abbinandoli a buone porzioni di proteine (alternando sia quelle animali che quelle vegetali) e inserisci i grassi sani come ghi, olio di cocco e olio di oliva in modo da assicurarti ogni giorno tutti i nutrienti necessari.
Evita il più possibile di mangiare di fretta, in piedi o mentre lavori: masticare lentamente e prestare attenzione a quello che si mangia è fondamentale per digerire bene e attivare gli ormoni della sazietà.
Se sospetti di avere qualche problema in corso non mancare di consultarti con il tuo medico e fare un esame approfondito per verificare la situazione.
Segnale numero 2: il microbiota intestinale è malato (e chiede aiuto)
Il microbiota intestinale è un insieme vasto, vario e complesso di batteri amici (e talvolta anche funghi) che vivono dentro di noi.
Scomponendo il cibo nei suoi costituenti fondamentali e producendo enzimi digestivi, questi batteri contribuiscono alla digestione degli alimenti e all’assorbimento dei nutrienti in essi contenuti.
Di conseguenza una cacca sana indica che la tua flora intestinale è sana e riesce a fare bene il suo lavoro mentre delle feci problematiche potrebbero essere il segnale che qualcosa ha dato un brutto colpo ai tuoi batteri amici.
Tra le cose che possono danneggiare la flora intestinale troviamo ad esempio un repentino cambio nella dieta, un eccessivo consumo di zuccheri, i viaggi e l’assunzione di antibiotici.
Oltre alle funzioni che svolge per la digestione il microbiota intestinale si occupa anche di:
- Proteggere l’organismo dagli agenti patogeni
- Supportare il buon funzionamento del sistema immunitario
- Produrre alcune vitamine importanti come la B12, la B7 (biotina), la B9 (folati) e la vitamina K.
Da quanto detto si può facilmente intuire che un microbiota intestinale malato si traduce in sofferenza e malattia per tutto l’organismo.
Come intervenire – per stare bene abbiamo bisogno che i nostri batteri amici siano presenti nella giusta quantità e varietà quindi alle indicazioni dietetiche del punto precedente aggiungi anche il consumo di alimenti ricchi di probiotici come il kefir e yogurt da latte di capra che trovi nei negozi di alimenti bio o che puoi preparare in casa usando latte di capra o latti vegetali di mandorla o cocco e uno starter che trovi sempre in vendita nei negozi bio.
Altri alimenti ottimi sono il miso, il natto, l’aceto balsamico di cocco, il kombucha e le verdure fermentate come i crauti (da evitare però quelli di origine industriale).
Inserisci anche moderate quantità di frutta a basso indice glicemico (ricorda che la frutta è molto ricca di zuccheri quindi non devi abusarne) come albicocche, ciliegie, fragole, mirtilli, more, lamponi, ribes e un paio di volte alla settimana puoi inserire anche dei legumi (se non ti creano gonfiore intestinale o non hai altri sintomi di intolleranza) come i fagioli mung, le lenticchie e i ceci cotti a lungo e con le spezie come consigliamo in Energy Training.
I legumi meglio consumarli decorticati, in quanto risultano molto più digeribili, e dopo averli tenuti in ammollo alcune ore.
Evita di prendere antibiotici e altri medicinali dannosi, se non strettamente indispensabili, e se proprio ti trovi nella condizione di doverli utilizzare assicurati di prendere tutte le misure necessarie per ripopolare il tuo intestino di batteri amici non appena finito di assumerli.
Inoltre considera che esistono anche alternative naturali ai farmaci tradizionali.
Segnale numero 3: la dieta che segui non è quella giusta per te
A questo punto il fatto che la cacca sia il riflesso di quello che mangi non dovrebbe più essere una sorpresa così come il fatto che, se qualcosa non funziona, è più che possibile che la dieta che stai seguendo non è quella che fa per te.
Cambiare abitudini non è mai facile e quando si tratta di alimentazione ci sono persone per cui cambiare il modo di mangiare ha lo stesso impatto psicologico del convertirsi ad un’altra religione.
La dieta quotidiana però non dovrebbe mai essere il frutto di una scelta ideologica bensì dovrebbe partire dalle reali necessità dell’organismo: nel primo caso infatti si corre il rischio di prendere delle solenni cantonate con conseguenze per la salute anche molto serie.
Quindi se le tue feci sono problematiche è probabile che qualcosa nella tua alimentazione stia interferendo con la funzionalità dell’intestino.
Torniamo per un momento alla scala delle feci di Bristol di cui abbiamo parlato anche nell’articolo precedente.
Se le tue evacuazioni quotidiane sono del tipo 1 o 2 questo è un segnale di costipazione che potrebbe indicare ad esempio che non assumi abbastanza fibre.
Alcuni dei motivi per cui l’organismo e l’intestino in particolare hanno bisogno di fibre per funzionare bene sono:
- Le fibre nutrono i batteri amici e aiutano a muovere il cibo lungo l’intestino
- Le fibre si legano ai grassi ed aiutano la secrezione di alcuni tipi di ormoni (ad esempio gli estrogeni)
- Nell’intestino le fibre fermentano creando acidi grassi a catena corta che sono un’importante fonte di energie per l’organismo
- Le fibre danno volume e consistenza alle feci e migliorano la regolarità intestinale riducendo così il rischio di esposizione a sostanze tossiche
- La scomposizione delle fibre aiuta a regolare il ph interno e a mantenere un ambiente ottimale per la vita dei batteri amici
Alcune persone sono più sensibili di altre all’effetto di certi alimenti.
Se hai un problema di ipersensibilità o di intolleranza alimentare possono comparire anche sintomi che vanno dalla costipazione alla diarrea che spesso si alternano l’una all’altra.
Non tutte le persone sono uguali e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un’altra, ad esempio potresti aver letto o sentito dire che i legumi sono un’ottima fonte di proteine e di tante altre sostanze benefiche se però mangiarli ti provoca tantissimo gonfiore e fermentazione intestinale allora chiaramente questi non sono un cibo adatto a te.
Le sostanze dannose che più comunemente danno sintomi di intolleranza o addirittura allergie sono:
- Il glutine contenuto nei cereali (primi fra tutti grano e frumento)
- Le lectine che si trovano in cereali, legumi, semi e semi oleosi
- Caseina, lattosio e immunoglobuline contenuti nel latte e suoi derivati
- Il fruttosio e gli zuccheri in generale compresi quelli contenuti nell’alcool
- Cibi processati e conservati nei quali si trovano comunemente aggiunti zuccheri, glutine, conservanti e additivi come il glutammato monosodico e grassi di cattiva qualità
Come intervenire – tenere un diario quotidiano di ciò che mangi, dei sintomi che man mano si presentano e dei tuoi movimenti intestinali (o della loro mancanza) è un ottimo modo per determinare la natura del problema ed individuare la soluzione.
Non sempre i sintomi negativi si manifestano subito o nell’arco di poche ore, talvolta possono essere necessari anche uno o due giorni quindi un diario ti aiuta tenere traccia di tutto quello che mangi e ad individuare quello che non ti fa bene.
In questo modo puoi eliminare o ridurre ciò che ti danneggia e dare più spazio a quei cibi che sono invece buoni per te.
Infine elimina il più possibile i cibi pronti e processati e se sospetti di avere delle intolleranze o delle allergie valuta la possibilità di fare una dieta ad eliminazione facendoti seguire da un nutrizionista qualificato.
Segnale numero 4: sei disidratato
Se le feci sono piccole, a pallini e molto dure potrebbe essere anche il segnale del fatto che bevi troppo poco.
L’acqua facilita l’eliminazione delle tossine dall’organismo, contribuisce a rendere le feci più morbide e a mantenere in salute i batteri amici.
Il corpo di un essere umano adulto è costituito per oltre il 60% di acqua e assumerne ogni giorno la giusta quantità è fondamentale per il buon funzionamento di tutto l’organismo.
Infatti se il corpo non riceve ogni giorno l’acqua che gli serve si trova costretto a ricavarla da fonti alternative causando quindi una disidratazione interna che coinvolge sangue e organi e finisce per compromettere tutto il sistema.
Attenzione però a non fare l’errore di bere la maggior parte dell’acqua quotidiana durante i pasti (in quanto impedisce una corretta digestione) e a non berla fredda di frigorifero o anche a temperatura ambiente.
Il modo migliore di consumare questo prezioso alimento è quello di berla tra un pasto e l’altro e di assumerla calda come se si bevesse una tisana.
Infatti anche l’acqua per essere efficace deve essere digerita ed assimilata, consumarla fredda affatica i reni, ne riduce l’assorbimento da parte dei tessuti e anzi ne favorisce un’eliminazione troppo rapida.
La quantità indicativa ottimale è intorno ad un litro e mezzo/due al giorno che può variare a seconda dell’attività fisica e della stagione.
Segnale numero 5: sei troppo stressato
Ricordati che l’intestino è in diretta comunicazione con il sistema nervoso cioè il tuo cervello inferiore e il tuo cervello superiore si parlano costantemente.
Quando sei stressato, spaventato, ansioso o stai vivendo una qualsiasi forma di disagio psicologico il tuo intestino è il primo a saperlo e a risentirne.
Se questa situazione di disagio si prolunga per troppo tempo uno dei primi effetti è un rallentamento della digestione in quanto la produzione di enzimi ed il flusso sanguigno nell’apparato digerente tendono a diminuire e rallentare in condizioni di stress.
La digestione potrebbe rallentare in quanto il tuo organismo può decidere di dare la precedenza al risolvere una situazione che viene vista come una minaccia ed ecco quindi che ti ritrovi in preda alla costipazione, al gonfiore e all’indigestione.
In alternativa il tuo corpo potrebbe decidere di adottare la strategia opposta cioè “fuori tutto e subito” in quanto non ha in quel momento le risorse per affrontare e portare a termine con successo il processo digestivo.
In entrambi i casi il risultato, con l’andare del tempo, si manifesta con carenze nutrizionali più o meno gravi che ovviamente peggiorerebbero il problema innescando un pericoloso circolo vizioso.
La regola generale è che se ti ritrovi troppo spesso a non andare in bagno per giorni o al contrario a passarci buona parte della giornata è probabile che per te lo stress abbia superato il livello di guardia.
In caso di stress potresti ritrovarti ad avere a che fare anche con altri sintomi come:
- Ansia
- Rabbia
- Tristezza, senso di perdita, dolore, depressione
- Mal di testa
- Affaticamento
- Problemi di concentrazione
- Insonnia
- Scarso desiderio sessuale, bassa fertilità e, nel caso di una donna, ciclo mestruale irregolare
Prendi lo stress molto seriamente, il modo in cui lo gestisci è di fatto lo specchio del valore che attribuisci a te stesso/a.
Inserisci in ogni tua giornata dei momenti dedicati alla decompressione, a lasciar andare come ad esempio:
- Fai una camminata all’aperto
- Esponiti al sole e all’aria aperta il più possibile
- Ascolta musica rilassante (anche mentre lavori la musica giusta ti può aiutare ad accumulare meno ansia e mantenere livelli di concentrazione e presenza più alti)
- Dedicati alla meditazione e ad altre pratiche di sviluppo della consapevolezza (bastano anche pochi minuti al giorno)
- Fai un massaggio o un bagno caldo
- Usa gli oli essenziali per possono essere un valido aiuto per stemperare stati di ansia, stress e depressione
- Impara tecniche di respirazione e applicale più volte al giorno
- Fai attività come lo yoga, stretching, nuoto a ritmo moderato
- Rilassati facendo una sauna o un idromassaggio
- Impara a tornare all’infanzia e gioca, ridi, balla, dedica un po’ di tempo a coccolare una persona amata o il tuo animale domestico (no, il pesce rosso non conta…)
- Dedicati al giardinaggio
Segnale numero 6: l’attività fisica che fai non è quella giusta per te
Non lo si ripeterà mai abbastanza: l’esercizio fisico è fondamentale per mantenere l’organismo in salute dentro e fuori.
Se da una parte condurre una vita troppo sedentaria porta, solo per citarne alcune, costipazione, perdita di massa ossea e muscolare e accumulo di peso, dall’altra un’attività fisica troppo intensa non è comunque salutare in quanto aumenta lo stress invece che farlo diminuire, consuma risorse preziose ed energia vitale e, a livello intestinale, potrebbe portare a sintomi di diarrea.
In caso di mancanza di movimento la circolazione sanguigna e linfatica tendono a ristagnare e anche la peristalsi intestinale finisce per rallentare e perdere di efficacia portando lentamente ad uno stato di costipazione costante.
Per contro, come abbiamo detto, anche il troppo esercizio fisico può danneggiare l’intestino.
Infatti nel corso dell’allenamento l’intestino riceve una quantità di sangue molto inferiore a quella normale, anche fino a meno del 20% della quantità che gli arriva quando il corpo è in stato di riposo.
La mancanza di un’adeguata irrorazione sanguigna all’intestino nel corso della digestione, oltre che ostacolare pesantemente il processo digestivo, è una delle cause correlate alla permeabilità intestinale, ecco perché non si dovrebbe mai svolgere un’attività fisica impegnativa subito dopo mangiato.
Molti atleti che praticano attività sportiva intensa sono infatti soggetti ad improvvisi attacchi di diarrea che molto spesso avvengono proprio durante l’allenamento.
Come in tutte le cose è quindi importante trovare la giusta via di mezzo, ciò che è meglio per te a seconda della tua età e dello stile di vita che conduci.
In altre parole fai attività fisica senza strafare e rispettando i tempi di recupero dell’organismo tra una seduta e l’altra.
Molto spesso l’idea di tenersi in forma è associata a massacranti sedute in palestra (cosa che indubbiamente incoraggia alla sedentarietà) ma, come abbiamo visto, non solo non è necessario ma anzi sarebbe controproducente.
Scegli attività piacevoli (questo è un requisito fondamentale) come camminare, ballare, lo yoga, nuoto moderato, andare in bicicletta da praticare quotidianamente aggiungendo un paio di volte a settimana delle sedute più intense ma non troppo.
Una volta che avrai trovato il tuo equilibrio lo stato di salute del tuo intestino migliorerà di conseguenza (e quindi anche la tua cacca).
Fonti
https://www.precisionnutrition.com/
Elena 26 Gennaio 2018
Salve, come mai viene sconsigliato il te?
Faccio male quindi a consumare 1 tazza di te verde giornalmente al posto del caffè?
Franca Branda 26 Gennaio 2018
Ciao Elena,
benvenuta sul blog.
I motivi principali per cui si sconsiglia l’uso frequente del tè sono due:
1) l’alta presenza di tannini che provocano costipazione
2) la teina che ha un effetto sul sistema nervoso (compreso quello enterico) del tutto simile alla caffeina in quanto si tratta in realtà della stessa sostanza che assume un nome diverso a seconda che si trovi nel tè o nel caffé.
Chiaramente un uso saltuario non costituisce un problema, mentre l’uso quotidiano non è consigliabile.
Un cordiale saluto.
elena 26 Gennaio 2018
Ciao Franca, ho letto che il consumo di agrumi è sconsigliato perchè riscaldanti. Tuttavia considerando che ho l’abitudine di utilizzare il succo di mezzo limone in un litro di tisana/te giornalieri al posto di dolcificanti, secondo te come quantità è accettabile? Inoltre volevo chiederti qualcosa riguardante un problema che sto avendo in quest’ultimo periodo…mani perennemente secche/tirate nonostante beva grandi quantità di acqua, tisane, e stia alla larga da detergenti abrasivi. L’unica variazione alimentare che ho fatto in questo periodo è la colazione giornaliera a base di grassi sani, 2 uova, 1 banana e latte di avena che utilizzo in un porridge…cosa potrebbero significare nella medicina ayurvedica? Grazie
Franca Branda 29 Gennaio 2018
Ciao Elena,
gli agrumi più riscaldanti sono arance e pompelmi mentre limone e lime sono meno riscaldanti rispetto ai primi due.
Consumare limone tutti i giorni non lo consiglierei anche perché alla lunga potrebbe darti fastidio allo stomaco e costipazione (in quanto acido e astringente).
Premesso che studio Ayurveda ma non sono un medico di questa disciplina, il tuo problema di mani molto secche potrebbe indicare unao squilibrio di Vata (uno dei tre Dosha o costituzioni principali dell’essere umano) e potrebbe indicare un raffreddamento generale dell’organismo dovuto ad abitudini alimentari sbagliate.
Non conoscendoti e non sapendo quasi nulla sulle tue abitudini alimentari posso solo fare delle ipotesi basandomi sulle informazioni presenti nel tuo commento.
Bere grandi quantità di acqua è dannoso come berne troppo poca perché altera l’equilibrio elettrolitico del sangue (in particolare l’equilibrio di sodio e potassio), rende il sangue più fluido di quanto dovrebbe essere e affatica i reni.
Se nella dieta sono presenti buone quantità di verdure ogni giorno non è necessario bere anche tanta acqua e tisane.
Il comandamento dei famosi due litri al giorno di cui spesso si parla è una sciocchezza: dipende dalle condizioni generali dell’organismo, dalla temperatura esterna, dall’etò, dal grado di attività fisica.
Inoltre se bevi tanta acqua per di più fredda o a temperatura ambiente, senza riscaldarla come consigliamo in ET facilmente porti a raffreddamento l’organismo.
Riguardo alla colazione è un’ottima cosa che tu abbia introdotto i grassi sani ma l’abbinamento uova + cerali + banana nello stesso pasto è da rivedere.
Non bisogna mai consumare la frutta nel pasto o subito a ridosso in quanto la digestione degli zuccheri interferisce con quella in particolare delle proteine e porta fermentazione nell’intestino.
Inoltre la banana è un frutto che ha effetto raffreddante sul corpo (è un frutto tropicale, cresce spontaneamente a latitudini calde dove il suo effetto raffreddante ha un senso) ed è molto zuccherina e in aggiunta ai cereali ti fa fare una colazione dove non utilizzi le proteine come dovresti e hai troppi zuccheri nel sangue quindi picco glicemico.
Anche gli zuccheri hanno un effetto raffreddante sul corpo e favoriscono anche la produzione di muco in eccesso in stomaco, intestino e polmoni (e anche questo contribuisce a raffreddare l’organismo).
Il mio consiglio è di valutare la possibilità di richiedere una consulenza con uno dei miei colleghi Trainer che ti possa seguire nello sviluppo di un piano alimentare adatto a te.
Un cordiale saluto.
elena 29 Gennaio 2018
Ti ringrazio tanto per il tempo dedicatomi scrivendo. Sei gentilissima.
Franca Branda 30 Gennaio 2018
Ciao Elena,
sono felice di poterti essere d’aiuto.
Un cordiale saluto.
elena 26 Gennaio 2018
Ciao, quali sono invece gli effetti collaterali della teina/caffeina a lungo andare?
Maria Pia Festini 29 Gennaio 2018
Ciao Elena,
trovi nel blog un articolo in merito. Buona lettura! http://www.energytraining.it/danni-caffe/
nnn 27 Gennaio 2018
I tuoi articoli sono sempre frutto di scrupoloso approfondimento ma nello stesso tempo comprensibili.
Franca Branda 29 Gennaio 2018
Ciao Rosa,
ti ringrazio per queste tue parole, sono molto felice del tuo apprezzamento.
Un cordiale saluto
Agnese 29 Gennaio 2018
Ciao Rosa, sto tentando con molta fatica di reiducarmi all’alimentazione corretta. Ho una patologia autoimmune e negli anni ho visto il mio corpo cambiare ed ammalarsi progressivamente, organo dopo organo.
Così ho deciso che ero stufa di stare male e, come dicevo sopra, sto tentando di cambiare il mio modo di alimentarmi. Però c’è una jungla di informazioni in giro per la rete. Chi ti consiglia la dieta in base al tuo gruppo sanguigno, chi quella iperproteica,chi ti consiglia di eliminare tutti gli zuccheri e le farine.
Insomma , trovare la strada giusta in quell marasma è dura. Tu dici ad esempio che il te verde è dannosto. La mia dietologa alimentarista me lo fa bere almeno due tre volte giorno. A chi si deve dare retta?
Sto impazzendo.
Grazie
Agnese
Franca Branda 29 Gennaio 2018
Ciao Agnese,
comprendo la tua frustrazione perché anch’io, pur avendo problematiche diverse dalle tue, ho faticato non poco a trovare la strada giusta per me.
Uno dei punti di forza di Energy Training, che rispecchia in pieno la filosofia della sua fondatrice, è quello di non abbracciare alcuna moda o tendenza in maniera acritica.
Noi tutti studiamo e lavoriamo per coniugare le più recenti scoperte nel campo dell’alimentazione con la saggezza delle medicine antiche (in primis la Medicina Tradizionale Cinese e l’Ayurveda) che hanno millenni di storia, di esperienza, di osservazione e pratica medica alle spalle al cui confronto la medicina occidentale è ancora molto molto giovane e spesso troppo focalizzata sui sintomi che non sulle cause.
Per riprendere gli esempi che tu fai considera che lo stesso Dr. Mozzi in tempi più recenti ha affermato che la dieta del gruppo sanguigno è limitata in quanto tiene conto di una sola variabile genetica; noi non consigliamo una dieta iperproteica ma nemmeno diciamo che è corretto eliminare le proteine e cerchiamo di guidare le persone a trovare il loro “giusto” in considerazione di fattori come l’età, il sesso, l’attività fisica, la fase della vita in cui ci si trova ecc.
INfine esistono ormai talmente tante evidenze, studi e ricerche che collegano il consumo frequente di carboidrati, zuccheri e anche glutine con tantissime malattie che coinvolgonno l’organismo dal cervello all’intestino (Alzheimer, diabete, disbiosi intestinale, morbo di Crohn, permeabilità intestinale, sindrome dell’intestino irritabile, obesità, problemi alla tiroide, ecc.) che continuare a consumarli è davvero negare l’evidenza.
Io non ho affermato che il tè verde è dannoso, ho parlato di tè in generale senza specificare il tipo.
Il tè verde ha caratteristiche diverse rispetto al tè nero, ad esempio ha maggiori proprietà antiossidanti ed è molto più povero di caffeina (circa il 50% in meno).
Detto questo non so il motivo per cui la tua dietologa te lo fa bere diverse volte al giorno per cui su questo non mi posso pronunciare.
Un cordiale saluto.
Agnese 30 Gennaio 2018
Come detossinante. Ma mi capita spesso che subito dopo averlo bevuto mi venga un leggero antipatico mal di testa alle tempie.
Grazie per le tue delucidazioni. A questo punto mi rimetto alla ricerca “della pietra verde” parafrasando il titolo di un vecchio film.
Un saluto
Franca Branda 1 Febbraio 2018
Ciao Agnese,
ti auguro buona fortuna di cuore per la tua ricerca.
Continua a seguirci, potresti scoprire che la “pietra verde” non è poi così lontana come sembra.
Un cordiale saluto
Leonardo 22 Giugno 2019
Salve Franca, eliminare i carboidrati ( pasta e pane) dalla dieta sostituendoli con riso e prodotti a base di riso e mais e mangiando verdura e carne, può essere causa di feci poco formate tendente al liquido ?
Grazie
Maria Pia Festini 24 Giugno 2019
Ciao Leonardo,
va capito cosa in particolare irrita il tuo intestino. Probabilmente sono le verdure che arrivando in un intestino già infiammato, peggiorano la situazione. Eliminare il glutine è un primo passo, ma credo sia necessario eliminare per un periodo anche tutti i cereali che sono altrettanto irritanti per l’intestino per via dell’acido fitico che contengono. Ti consiglio di approfondire leggendo la guida della Diet dei Carboidrati Specifici che trovi nel nostro blog e fare tabula rasa di tutte le verdure, consumando solo quelle che tolleri bene. Un caro saluto
https://www.thesautonapproach.it/dieta-carboidrati-specifici-scd/