Roberto, 45 anni, malato di diabete di tipo 1 dall’età di 10 anni e Lucia, sua moglie, 45 anni, decidono nel Gennaio 2018 di affidarsi a Francesca e al SAUTÓN Approach per risolvere alcune problematiche (anche piuttosto serie nel caso di Roberto) che si portavano dietro ormai da diverso tempo.
In particolare Roberto, oltre al diabete di lunga data, aveva da diversi anni una digestione molto problematica e difficoltosa i cui sintomi, fino a un paio di anni fa ancora sopportabili, erano molto peggiorati nei due anni precedenti alla sua adozione del SAUTÓN Approach e avevano ridotto in modo considerevole la qualità della sua vita.
Forte sonnolenza dopo i pasti (un vero e proprio crollo fisico), pancia sempre gonfia, attacchi di diarrea (anche più volte al giorno), glicemia spesso alta che si alternava a crisi ipoglicemiche molto forti (da portarlo quasi allo svenimento) e in generale un perenne stato di infiammazione diffusa ormai diventato invalidante.
A peggiorare il tutto il fatto che Roberto è una persona attiva e dinamica che pratica anche molto sport il che significa un grande consumo di energia vitale che, in una situazione come la sua, non veniva minimamente reintegrata attraverso l’alimentazione anzi proprio il contrario.
Nel corso degli anni infatti aveva sviluppato una fortissima dipendenza da carboidrati e zuccheri e il fatto di praticare attività sportiva intensa e assidua in qualche modo lo spingeva (e lo faceva sentire “autorizzato”) a consumare ingenti quantità di carboidrati raffinati e zuccheri ogni giorno.
Gli esami medici non danno risultati
A seguito di questa situazione Roberto decide di sottoporsi e svariati esami medici per trovare il bandolo della matassa e iniziare una cura risolutiva e non si fa mancare nulla: gastroscopie, colonscopie, test per le intolleranze, test per celiachia, test di proliferazione batterica ma tutti con esito negativo.
Dato il suo diabete di lunga data allora i medici si orientano verso cause neurologiche (che notoriamente il diabete può portare con sé) e gli diagnosticano una “neuropatia diabetica” che coinvolge l’attività intestinale.
A questo punto però alla diagnosi non segue una cura (in quanto gli viene detto che non è possibile fare nulla) e quindi Roberto viene lasciato solo in questa situazione tutt’altro che facile.
L’incontro con il SAUTÓN Approach
Nel Gennaio 2018 Roberto e Lucia vanno a Malta per un incontro di alcuni giorni e Roberto, incoraggiato da sua moglie, decide di parlare a Francesca della sua situazione.
Francesca pienamente fiduciosa nella validità del SAUTÓN Approach gli propone il Restart e Roberto, pur scettico all’inizio, decide di tentare questa strada.
Il primo periodo per me è stato duro. Il mio cervello mi chiedeva zuccheri in continuazione, ero un mangiatore di biscotti e roba dolce 24 ore su 24 e rinunciare a queste cose è stata dura psicologicamente.
Sentivo di avere una vera e propria mancanza a livello chimico.
Il percorso di Roberto
Nonostante la difficoltà dovuta a questa forte dipendenza dagli zuccheri Roberto, sostenuto e guidato da Francesca, tiene duro e già dopo poche settimane inizia a vedere i primi risultati.
Già dopo il primo mese ho avuto un netto miglioramento di tutta la sintomatologia e quando ho iniziato a stare meglio ho visto che tutto ciò che mi era stato diagnosticato dal punto di vista clinico e neurologico in buona parte veniva sconfessato nel senso che non era attribuibile a quelle patologie che mi avevano indicato.
Ora, a poco meno di sei mesi di distanza, la maggior parte dei disturbi che Roberto aveva si sono molto attenuati, anche se non ancora scomparsi del tutto, con un decisivo miglioramento nella qualità della sua vita: il gonfiore è scomparso, la forte sonnolenza dopo i pasti è molto diminuita, ha una maggiore lucidità mentale, l’intestino si è calmato e funziona in modo regolare, la glicemia è scesa a livelli accettabili e non ci sono più le forti crisi ipoglicemiche del passato.
Il richiamo verso gli zuccheri è ancora presente, pur se in modo saltuario e non più così imperativo come prima, cosa abbastanza normale considerando la sua dipendenza di lunghissima data e le grandi quantità che era solito consumarne, ma anche questo aspetto con il passare del tempo e perseverando nelle buone abitudini alimentari si attenuerà fino a scomparire del tutto.
Un altro beneficio di incalcolabile valore che Roberto ha avuto dal mettere in atto questo cambiamento è stato sicuramente l’aver acquisito una maggiore consapevolezza rispetto al suo corpo e alle sue reali esigenze.
Se prima mangiando di tutto non mi accorgevo di quale fosse il danno che subivo, adesso appena sgarro subito mi rendo conto di cosa mi fa male e fino a che punto.
Quindi il pensiero che, anche se quella cosa mi piace, dopo starò male è un deterrente automatico che mi aiuta a non caderci di nuovo.
Il percorso di Lucia
Anche Lucia decide di adottare il SAUTÓN Approach in parte per sostenere Roberto e in parte perché anche lei, pur non avendo le problematiche serie del marito, già da tempo avvertiva che c’era qualcosa che non andava, qualcosa che non girava nel modo giusto.
Le sue giornate da diversi anni erano caratterizzate da annebbiamento mentale, cali di memoria, scarsa presenza, difficoltà nel concentrarsi e un basso livello di energia tutti sintomi che si erano aggravati soprattutto negli ultimi tre anni prima di adottare il SAUTÓN Approach.
A questi si aggiungevano anche una forte ritenzione idrica, la presenza di afte di cui soffriva spesso, digestione difficoltosa e episodi di stipsi ricorrente.
All’epoca pensavo che stare così per me fosse una condizione normale, ora grazie al SAUTÓN Approach so che invece normale non era affatto.
Anche Lucia ha un forte attaccamento a carboidrati raffinati e zuccheri, i dolci in particolare hanno un forte richiamo mentale, lei adora i dolci!
Inizia quindi a fare il Restart e a togliere questi cibi dalla sua alimentazione e, nel giro di breve tempo, si rende conto di quanto questi siano dannosi per lei.
Ho capito che i carboidrati e gli zuccheri per me sono altamente tossici.
Infatti adesso appena introduco qualcosa, fosse pure un semplice gelato, il giorno dopo mi rispuntano le afte, ho episodi di diarrea (problema che non ho mai avuto prima), di nuovo ricompare il senso di affaticamento, la testa è pesante e sento come un ronzio, torna la difficoltà di concentrazione.
Per me questi cibi sono anti-energia, anti-vitalità, anti-tutto!
Lucia nel giro di breve tempo inizia a vedere i primi segni di miglioramento che ora si stanno consolidando giorno dopo giorno.
Ho riscoperto una vitalità nuova.
Ho un’energia incredibile, attenzione, presenza, concentrazione; ricordo le cose molto più facilmente.
E’ come se fossi entrata in un mondo totalmente nuovo.
La mia ritenzione idrica è migliorata tantissimo e grazie all’introduzione di più grassi sani e meno zuccheri anche la mia pelle è molto più bella di prima.
E’ più semplice di quello che sembra
Come altri prima di loro, anche Lucia e Roberto si erano scontrati con la percezione che introdurre il SAUTÓN Approach nella loro vita sarebbe stato complicato.
Entrambi, sia per lavoro che interessi personali, sono sempre fuori casa, escono spesso con gli amici e viaggiano molto e questo stile di vita sembrava a loro difficilmente conciliabile con l’applicazione di questo nuovo stile alimentare.
Grazie a Francesca che ha messo davanti a loro diverse soluzioni per le diverse situazioni, questa difficoltà, in realtà solo apparente, è stata superata e ora è tutto molto più facile.
Anche l’esempio concreto ha aiutato Roberto e Lucia a superare l’idea che il SAUTÓN Approach non fosse praticabile.
Ci avevamo provato diverse volte da soli, guardando dei video o leggendo del materiale, ma non eravamo mai riusciti ad entrare nel sistema.
Ciò che ci ha permesso di farlo è stato il viverlo insieme alle persone che lo hanno adottato come loro stile di vita.
Vederlo mettere in pratica [N. d. A. nei loro soggiorni a Malta a casa di Francesca] ci ha aiutato a capire che è possibile e che è più facile di quello che poteva sembrare a noi dall’esterno.
Con il tempo Lucia e Roberto hanno imparato a gestire il tutto e hanno scoperto che l’organizzazione è molto più semplice di quello che sembrava.
In questo li aiuta anche il fatto che la maggiore energia a disposizione (che prima non avevano) consente ad entrambi di sbrigare le incombenze della giornata in molto meno tempo e con meno fatica.
Un messaggio da Roberto e Lucia
A quasi sei mesi da questo cambio importante nel proprio stile di vita entrambi sono soddisfatti dei risultati che hanno ottenuto e, pur con qualche difficoltà ancora da superare, sono felici di aver dato fiducia a Francesca e al SAUTÓN Approach e certo non tornerebbero indietro.
Il consiglio finale che Roberto vuole dare a chi legge questo articolo e dovesse già trovarsi in una situazione di difficoltà:
Se c’è un problema di salute latente o già conclamato o delle problematiche relative alla digestione (e chiedendo ad amici e conoscenti mi sono reso conto che moltissime persone hanno questo tipo di disturbi) io consiglio senza dubbio di affidarsi a questo metodo.
Io stesso ero scettico sulla sua validità (anche perché tutti, compresi i medici, mi avevano fatto pensare che i miei problemi fossero dovuti a tutt’altro) ma affidandomi a questo sistema ho riscoperto un nuovo modo di vivere con una qualità di vita nettamente superiore a quella che avevo prima.
Il mio consiglio è di provare e non mollare.All’inizio psicologicamente si può essere tentati di arrendersi e lasciar perdere soprattutto se non si hanno ancora problemi grossi.
Invece andando avanti ti rendi conto che poco alla volta le cose migliorano, che i risultati arrivano e finalmente hai la possibilità di stare meglio.
In particolare vorrei parlare ai pazienti diabetici che magari, come è stato per me, da tempo cercano di migliorare le cose ma non riescono a farlo.
Vorrei dire loro di non fermarsi solo a quello che dice la medicina ufficiale e di non sottovalutare l’effetto positivo che il passaggio ad un’alimentazione come quella promossa dal SAUTÓN Approach potrebbe avere nella loro vita.
Per Lucia è importante non fermarsi alla sola teoria e non arrendersi alla prima difficoltà:
Solo l’esperienza, come in tutte le cose, aiuta ad entrare nel sistema; parlarne soltanto e restare ancorati alla teoria non serve.
Farne esperienza ti apre un mondo nuovo e capisci veramente che lo puoi fare.
Conclusione
Roberto e Lucia non sono supereroi, non hanno capacità di organizzazione soprannaturali né hanno la cameriera a tempo pieno che gestisce tutta la casa senza che loro debbano alzare un dito.
Sono due persone che lavorano, hanno una famiglia, impegni, incombenze e imprevisti come la stragrande maggioranza di coloro che arrivano su questo sito, molti dei quali di fronte alla prospettiva di fare dei cambiamenti spesso la prima scusa che tirano fuori è “non ho tempo” oppure “è troppo complicato” e si fermano senza nemmeno tentare.
L’esperienza fatta da Roberto e Lucia è la prova concreta che adottare il SAUTÓN Approach come stile di vita non solo è possibile ma anche altamente consigliabile soprattutto se hai problemi di salute già manifesti oppure non ci sono disturbi definiti ma inizi a sentire che qualcosa non gira più per il verso giusto.
Fabi 6 Luglio 2018
Come Roberto anche io sono approdata sul metodo energy training nel 2016 , dopo anni di domande senza risposta.. Dopo essere stata a Malta ho iniziato un reset , che ho iniziato proprio lì col mio gruppo, di circa 1 anno.. Premetto che anch’io ho un diabete di tipo 1 e all epoca ben compensato ma nn facile da gestire nonostante la pompa d’ infusione sotto cutanea che avevo da circa 10 anni, come sostituto del pancreas ma con scarsi risultati, perché in ogni caso non il mio ma artificiale. Dopo qualche mese L ho tolto sostituendo con le iniezioni e con tenacia, ho proseguito col mio nuovo regime alimentare senza carboidrati.. 30 anni di insulina hanno fatto si che il mio corpo fosse totalmente dipendente da essa e dai carboidrati che secondo molti dottori, sono fondamentali .. E’ stata dura ma ad oggi sono ancora in quasi totale reset , perché ciò che avevo tolto mi faceva stare meglio ,ma gli alimenti che ho reinserito , mi sono resa conto non mi fanno assolutamente bene, e me ne accorgo subito. Certo ogniuno e’ diverso e molti sono scettici ma credetemi ne vale davvero la pena. Vi chiederete come abbia fatto , ho sostituitole farine classiche con quelle di mandorle, cocco , semi di lino e saltuariamente quella di ceci nei miei preparati. Non uso dolcificanti a parte l eritritolo se ho voglia di dolce ma per mia fortuna non sono mai stata golosa di questi ultimi. Sono intollerante ai latticini e ho risolto con latte di cocco, mandorle e usando ogni tanto formaggio di capra o stagionato 30/36 mesi senza approfittarne . Le glicemie sono ancora in fase di assestamento ma decisamente migliori , e le ipoglicemie quasi del tutto scomparse e le dosi di insulina diminuite . Mi sento rinata e sento meno il peso di dolori o fastidi spesso legati all assunzione di carboidrati quali pasta , pane, patate e legumi premettendo che nel mio caso ho eliminato più cose per via del problema. Uso olio di cocco , extra vergine spremuto a freddo ed il ghi , che ormai preparo da sola con la slow cooker, avocado e i semi e la frutta secca messi sempre preventivamente a mollo con limone o aceto di mele non pastorizzato per almeno 4 ore, di cui però , cerco sempre di non esagerare, carne, pesce, uova cucinati nei modi giusti con gli ingredienti corretti, e le immancabili spezie per la digestione. Ringrazio Francesca e chi mi e’ stato vicino nel mio percorso iniziale, ma anche chi lo ha fatto successivamente e lo fa ancora oggi è chi continuerà a farlo e grazie anche per avermi dato la possibilità di poter raccontare la mia personale esperienza . Un cordiale saluto a tutti , Fabiola
Maria Pia Festini 7 Luglio 2018
Ciao Fabiola,
infinite grazie da parte di Francesca e di tutto lo staff per averci donato questa bella testimonianza. E’ un’esperienza preziosa che potrà ispirare e dare forza a tante persone, per questo merita anche un bell’articolo sul blog! Un caloroso abbraccio da tutti noi