La shatavari (nome botanico Asparagus Racemosus), anche chiamata satavar, è una pianta, originaria dell’India e parente dell’asparago nostrano, che da molti secoli viene usata nella medicina Ayurvedica tradizionale.
E’ considerata una delle più potenti erbe ringiovanenti ed è usata in particolare per favorire la fertilità e per i numerosi benefici che apporta soprattutto all’apparato riproduttivo femminile.
Il nome shatavari è in genere tradotto “colei che ha 100 mariti” a riprova della sua capacità di promuovere vitalità e fertilità e prendersi cura della donna in ogni fase della sua vita.
La versatilità di questa pianta la rende però utile anche per la salute dell’uomo.
Ha anche proprietà adattogene ed è quindi in grado di sostenere l’organismo in situazioni di stress fisico o mentale e di rinforzare il sistema immunitario.
I benefici della shatavari
Questa pianta ha diversi effetti benefici sull’organismo:
- mantiene in salute l’apparato riproduttivo femminile
- consente una salutare produzione di latte nel periodo dell’allattamento
- mantiene in equilibrio gli ormoni femminili
- ha un’azione di supporto anche per il sistema riproduttivo maschile
- ha effetti calmanti sul tratto digestivo
- stimola una salutare peristalsi intestinale
- supporta e lubrifica l’apparato respiratorio
- promuove livelli salutari di forza ed energia
- supporta il sistema immunitario
- ha proprietà antiossidanti, antimicrobiche e diuretiche
Uno studio pubblicato nel 2013 sull’Asian Pacific Journal of Tropical Disease ha mostrato che la shatavari rinforza l’azione del sistema immunitario grazie al suo effetto potenziante dei macrofagi cioè le cellule immunitarie che si occupano di digerire e distruggere organismi potenzialmente pericolosi e cellule cancerose.
Lo stesso studio ha confermato che la shatavari, grazie alle sue proprietà, può aiutare a trattare alcune condizioni dell’apparato riproduttivo femminile, incluse manifestazioni fisiche ed emotive legate alla menopausa, come:
- sbalzi d’umore
- irritazione ed altri sintomi associati alla sindrome premestruale
- ciclo mestruale doloroso o irregolare
- depressione post partum
- vampate di calore in menopausa
- secchezza vaginale
- problemi legati alla fertilità
- scarsa produzione di latte in allattamento
Le ricerche fatte su questa pianta hanno mostrato che la shatavari può essere utile in caso di:
- mal di stomaco
- indigestione
- diarrea
- calo della libido
- sperma scarso o poco attivo
- infezioni del tratto urinario
- sindrome dell’intestino irritabile
- colite ulcerosa e morbo di Crohn
- ulcera gastrica
- disbiosi
- fermentazione intestinale
- stitichezza (conseguente a secchezza e fermentazione)
Usi tradizionali nell’Ayurveda: la shatavari e i dosha
Il gusto amaro e dolce allo stesso tempo di questa pianta le conferiscono un effetto rinfrescante sull’organismo per cui viene tradizionalmente usata per bilanciare Pitta e Vata, può però aggravare Kapha a causa della sua natura pesante e untuosa.
Tradotto in termini occidentali questa pianta ha la capacità di riportare in equilibrio l’organismo in caso di infiammazione ed eccesso di calore (un eccesso di Pitta) e di contrastare alcune delle caratterisitiche “negative” di Vata come ad esempio eccessiva magrezza, pelle secca e sottile, senso di instabilità e di non essere ben àncorati alla terra.
Data la sua natura rinfrescante, potrebbe non essere invece indicata per persone con forti sintomi di freddo come digestione lenta, colite, sensazione di freddo costante anche in presenza di temperature miti.
Le sue qualità nutrienti, rinfrescanti e calmanti agiscono anche sulla mente con effetto rilassante e antidepressivo.
Effetti collaterali e controindicazioni
Si tratta di una pianta in genere ben tollerata anche se, essendo parente dell’asparago, occasionalmente possono verificarsi casi di reazioni allergiche con sintomi come:
- difficoltà respiratorie
- prurito alla pelle e irritazione degli occhi
- sfoghi cutanei
- battito del cuore accelerato
- stordimento e vertigini.
In caso si accusino questi sintomi sospendere subito l’assunzione e rivolgersi al proprio medico.
La shatavari ha un effetto diuretico e diminuisce la capacità dell’organismo di assorbire il sodio quindi potrebbe non essere indicata se si ha già tendenza a disidratazione e secchezza e non deve essere presa in caso si assumano farmaci diuretici.
Questa pianta abbassa il livello della glicemia nel sangue quindi è da evitare in caso di ipoglicemia patologica o se si assumono farmaci per abbassare il livello del glucosio nel sangue.
La shatavari contiene fitoestrogeni e quindi potrebbe non essere indicata per persone che hanno una particolare sensibilità a questi ormoni vegetali o presentano casi di tumori sensibili agli estrogeni.
Se si notano segni di indolenzimento e indurimento del seno durante il ciclo mestruale è meglio sospendere l’assunzione
E’ sconsigliato l’uso durante la gravidanza a causa del suo effetto tonico e stimolante sulle pareti uterine.
In termini ayurvedici, sarebbe meglio evitarne l’assunzione in caso di eccesso di Kapha cioè forte sovrappeso, congestione ed alto livello di tossine.
Come sempre, prima di decidere di assumere supplementi ed integratori, è buona norma consigliarsi con il medico o con un esperto di erbe e rimedi naturali anche riguardo ad una possibile interazione con farmaci in corso di assunzione.
Come usare la shatavari
La shatavari si trova sotto forma di capsule, tavolette, estratto liquido o polvere.
In Ayurveda si usa tradizionalmente in polvere in quanto percepire il sapore di un’erba immediatamente dà inizio al processo digestivo e invia al corpo il segnale di mettere in moto i suoi meccanismi di supporto.
La puoi assumere in bevande calde ma non bollenti ad esempio un frullato, uno smart cappuccino o un’altra bevanda a tuo piacere che puoi dolcificare se ne senti il bisogno con un poco di miele oppure eritritolo, stevia o xilitolo.
Può essere presa anche mescolata con un poco di ghi, che ne favorisce l’assorbimento nei tessuti, e poi mangiata come fosse una crema.
In alternativa puoi assumerla anche con del latte di mandorla o del latte di cocco caldi.
La crema shatavari con ghi può essere applicata anche per uso esterno per alleviare la secchezza vaginale soprattutto in menopausa.
Come quantità, per uso interno, puoi iniziare con un cucchiaino al giorno.
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Fonti:
NCBI (National Center for Biotechnology Information)
magdalena 6 Ottobre 2018
buongiorno ,sono molto interessanti gli articoli ,grazie
Franca Branda 6 Ottobre 2018
Ciao Magdalena,
benvenuta sul blog.
Siamo molto felici del tuo apprezzamento.
Un cordiale saluto.
Carla O. 6 Ottobre 2018
Articoli interessanti e utili- Vedo che le fonti sono spesso di medici olistici ben noti,
dei quali ho letto molti libri e di cui seguo i consigli.
Devo dire che Francesca ha realizzato una scuola efficace, coniugando una buona conoscenza olistica
con un’ottima intraprendenza manageriale.
Maria Pia Festini 7 Ottobre 2018
Ciao Carla,
grazie per il tuo feedback! Un caro saluto