Se stai cercando anche tu di capire se i grassi saturi fanno bene, questo è l’articolo che fa per te.

Ti aiuterò, con studi alla mano, a comprendere che non sono i nemici delle nostre arterie, come per lungo tempo ci hanno fatto credere, ma che il nostro corpo, invece, ne ha un grande bisogno.

I grassi saturi sono grassi strutturali del corpo umano e producono dal 75 all’80% degli acidi grassi nella maggior parte delle cellule.

Sono davvero tanti i motivi per smettere di aver paura dei grassi saturi e iniziare ad introdurli nella tua alimentazione:

  • aiutano a prevenire le malattie cardiache
  • favoriscono la perdita di peso
  • nutrono letteralmente il nostro cervello
  • mantengono in salute l’intestino

I grassi saturi fanno bene al cuore

Ebbene sì, ricerche a tappeto pubblicate sulle riviste scientifiche negli ultimi venti anni hanno provato che non c’è alcuna relazione tra il consumo di grassi saturi e malattie cardiovascolari o ictus. 

Una meta analisi è stata pubblicata sull’ American Journal of Clinical Nutrition, dopo aver preso in esame 24 studi.

Lo studio ha mostrato che non ci sono prove sufficienti per concludere che i grassi saturi nella dieta sono associati ad un aumentato rischio di malattie coronariche, ictus o malattie cardiovascolari (1)

Grassi saturi e colesterolo

I grassi saturi sono stati spesso accusati negli ultimi decenni di far alzare i valori del colesterolo.

In realtà, non solo accrescono la quantità di HDL presente nel sangue (il cosiddetto colesterolo “buono” e protettivo per i vasi) ma modificano qualità e struttura delle molecole di LDL.

Le molecole di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo “cattivo”) sono piccole, dense e pericolose per i vasi quando consumiamo in prevalenza zuccheri e carboidrati.

Diventano più morbide, grandi e non pericolose perché non si attaccano alle pareti dei vasi, quando consumiamo maggiori quantità di grassi saturi.

Quindi possiamo affermare che i grassi saturi fanno bene alle nostre arterie e non danneggiano i vasi ma svolgono addirittura un compito protettivo proteggendo le LDL dalla glicazione e dall’ossidazione.

Uno studio pubblicato su Lancet conclude che nelle persone di età superiore agli 85 anni, elevate concentrazioni di colesterolo totale sono associate alla longevità a causa della minore mortalità per cancro e infezioni. (2)

Il paradosso francese

A sostegno di ciò, ci viene in aiuto il cosiddetto “paradosso francese” di cui forse avrai sentito già parlare.

Il termine fu coniato da uno scienziato francese, Serge Renaud, che ha paragonato le abitudini alimentari francesi con quelle americane.

Osservò che, a dispetto del maggiore consumo di grassi saturi, il francese medio presentava un’incidenza decisamente minore di malattie cardiache e coronariche.

Un ulteriore studio pubblicato da Robert Hoenselaar sul British Journal of Nutrition, allarga il campo ed analizza i dati delle altre regioni europee.

Incrociando i dati tra quantità di grassi saturi consumati e numero di morti per problemi cardiaci, emerge un dato di fatto: le regioni in cui si consumano più grassi saturi hanno un minore rischio di morire per problemi cardiaci (3).

I grassi saturi fanno bene alla linea

Alla fine degli anni settanta, prima negli Stati Uniti e man mano anche in Europa, presero piede su vasta scala le diete low fat (a basso contenuto di grassi).

Le industrie iniziarono a produrre alimenti confezionati a base di grassi polinsaturi e oli di semi, ritenuti molto più leggeri.

Il latte iniziò ad essere scremato, il burro venne sostituito dalla più leggera margarina che divenne il grasso principale per la pasticceria e tutti i prodotti da forno, sia industriali che casalinghi.

Si diffusero studi sulla bontà della dieta mediterranea e un piatto di pasta con pomodoro andò a soppiantare la carne.

Un fatto curioso è però che l’epidemia di obesità inizia proprio nello stesso momento in cui prendono piede queste linee guida.

Non c’è da meravigliarsi: la popolazione abbandona i tradizionali cibi ricchi di grassi come il burro per rimpiazzarli con alimenti poveri di grassi e ricchi di zucchero.

I grassi saziano, lo zucchero affama

L’assenza di grassi e il continuo consumo di zucchero creano fame continua e senso di perenne insoddisfazione, come se avessi continuamente bisogno di altro cibo.

Più zucchero, più insoddisfazione, meno senso di sazietà.

Inoltre, ogni zucchero o carboidrato che ingerisci si trasforma, tramite il processo della glicolisi, in glucosio, che fa aumentare la glicemia nel sangue.

Con un’alimentazione ricca di carboidrati e povera di grassi, è difficile dimagrire.

Infatti, gli zuccheri che non servono al corpo, vengono immagazzinati sotto forma di grasso in pancia, fianchi e cosce.

Non dovremmo dimenticare che i grassi determinano il senso di sazietà, attraverso l’ormone leptina, e segnalano che siamo pieni e non abbiamo bisogno di consumare altro cibo.

Quindi, se smetti di andare a zuccheri e usare i grassi come carburante per produrre energia, esci dal vortice della fame continua.

Ti senti più sazio e soddisfatto, i tempi tra un pasto e l’altro si allungano, cerchi meno cibo.

Ma quello a cui molte persone non credono è che i grassi saturi non vanno in accumulo, non ti fanno ingrassare e, se usati in assenza dei carboidrati, vengono bruciati subito per produrre energia.

Non devi più temerli perché i grassi saturi fanno bene alla linea e ti aiutano a dimagrire.

I grassi saturi fanno bene al cervello

I grassi saturi fanno bene al cervello

Abbiamo bisogno di grassi saturi anche per un buon funzionamento del cervello.

Lo nutrono letteralmente, rendendo possibili le funzioni neurologiche e donandoci quella chiarezza mentale che ci fa vivere vite in salute, felici e ispiranti.

Vediamo meglio perché i grassi saturi fanno bene al cervello.

Il cervello è un organo che funziona soprattutto a glucosio, ma in mancanza di zucchero può funzionare a chetoni.

Questi sono prodotti nel fegato dalla distruzione dei grassi saturi in particolare.

Grassi saturi e Alzheimer

Sembra che nei malati di Alzheimer, il cervello perda la capacità di processare il glucosio, portando a una carenza, morte delle cellule e peggioramento del declino cognitivo.

Il declino cognitivo, come molti degli effetti dell’invecchiamento, si presenta quando il corpo comincia a perdere la capacità di riparare tutti i danni e il DNA comincia a fare errori.

Si pensa che siano proprio i danni al DNA a contribuire allo svilupparsi di malattie come l’Alzheimer.

Il corpo svolge continuamente un’azione di riparazione per fare in modo che il danno sia minimo, ma dei ricercatori hanno fatto un’interessante scoperta.

Hanno visto che, somministrando a dei topi una dieta ad alto contenuto di grassi, i sintomi di invecchiamento precoce ritardavano, inclusi peso e perdita dell’udito.

Lo studio suggerisce che una dieta ad alto contenuto di grassi ritarda l’invecchiamento, anche quello cerebrale (4).

In sintesi, aumentando la quantità di chetoni nel sangue, consumando grassi saturi come l’olio di cocco (ricco di acido laurico), fornirai al cervello l’energia di cui ha bisogno per prevenire la futura morte delle cellule.

I grassi saturi fanno bene all’intestino

I grassi saturi sono necessari per l’assorbimento di sostanze preziose come alcune vitamine: A, D,E, K2  e minerali, inclusi calcio, magnesio e zinco.

Il malassorbimento intestinale e la carenza di minerali è spesso causa di debolezza di ossa, unghie, capelli.

Alcuni grassi saturi come l’acido caprilico contenuto nell’olio di cocco, hanno anche proprietà antiparassitarie.

Infine grassi sani in generale, lubrificano le pareti dell’intestino favorendone la corretta funzionalità e prevenendo la secchezza delle feci.

La conferma del mondo medico: i grassi saturi fanno bene

Il merito va a ricercatori illuminati che hanno continuato a studiare, andare in profondità e non si sono arresi di fronte alla politica denigratoria dei grassi saturi.

È proprio dal mondo medico che è finalmente arrivata l’assoluzione finale che ha riabilitato i grassi sani.

Nel 2017 a Barcellona si è tenuto un Congresso Internazionale di Cardiologia al quale hanno partecipato centinaia di medici e ricercatori provenienti da tutto il mondo.

Nel corso di questo Congresso, sono stati presentati i risultati di uno studio osservazionale durato oltre 12 anni.

Sono state osservate più di 154.000 persone di età compresa tra i 35 e i 70 anni sparse in 18 differenti Paesi ad alto, medio e basso reddito in tutti e cinque i continenti.

Si tratta di uno degli studi più ampi e completi che sia mai stato fatto sull’argomento.

I risultati parlano chiaro: limitare l’assunzione di grassi non migliora la salute delle persone che, invece, hanno notevoli benefici dalla riduzione dei carboidrati.

Durante lo studio, i ricercatori hanno rilevato che coloro che seguivano un’alimentazione ricca di carboidrati, avevano un rischio di mortalità precoce aumentato del 28%.

Mentre gli individui nella fascia alta del consumo di grassi mostravano una riduzione del 23% del rischio, unita ad una riduzione del 18% del rischio di ictus e del 30% del rischio di mortalità per cause non cardiovascolari.

Anche i medici hanno ammesso che la guerra ai grassi è stata davvero un errore madornale.

Quali sono i grassi saturi?

I grassi saturi fanno bene, ghi

Ora, dopo aver visto il perché i grassi saturi fanno bene, e che finalmente sono stati assolti anche dal mondo medico, vediamo quali sono:

  • Burro, la parte grassa del latte. Non contiene caseina ma solo tracce di lattosio. Ha grassi di eccellente qualità. È importante che sia ottenuto in modo artigianale e da mucche o capre allevate al pascolo o in modo biologico.
  • Ghee (o ghi): burro chiarificato ottenuto con la ricetta tradizionale ayurvedica. Privo di lattosio e caseina è in assoluto il migliore grasso al mondo. In India, sua patria d’origine, il ghi viene tradizionalmente utilizzato ad esempio per svezzare i lattanti, come fonte di nutrimento prezioso per i malati, gli anziani e le persone convalescenti. Nella medicina ayurvedica, come veicolante per i rimedi erboristici e fitoterapici, data la sua capacità di penetrare e nutrire in profondità i tessuti.
  • Olio di coccoextravergine, ottenuto da spremitura a freddo e biologico. È un concentrato di grassi saturi eccellenti e rinforza il sistema immunitario.
  • Tuorlo d’uovo: un concentrato di grassi eccellenti e di enzimi. Devi sempre consumarlo semicrudo o crudo in modo da preservare le sue proprietà e non renderlo indigesto. Le uova devono essere fresche, bio e provenienti da galline allevate a terra.

Se sei onnivoro, puoi attingere grassi saturi anche da:

  • carne biologica o da allevamenti da pascolo (molto diffusi in Irlanda e Argentina) e che puoi trovare in qualsiasi buona macelleria
  • pollo ruspante, carne ovina e caprina (animali mai allevati con mangimi), e che puoi trovare in qualsiasi buona macelleria
  • salmone selvaggio fresco, in pescheria

Come usare i grassi saturi

Assodato che i grassi saturi fanno bene, come consumarli?

Il calore, purtroppo, modifica le catene dei grassi ossidandoli, cosa che ti lascia con un accumulo di grassi “cattivi”.

I grassi “cattivi” diventano densi e possono ostruire il sistema circolatorio, linfatico e digerente.

Questo può stressare il fegato e contribuire all’aumento di peso.

È bene, quindi, evitare le cotture che sottopongono i grassi a temperature troppo elevate, come la frittura.

Privilegia le cotture leggere (ad esempio saltare in padella per pochi minuti) e cerca di usare i grassi soprattutto a crudo.

L’olio di cocco è generalmente il miglior olio da usare in cottura perché il suo patrimonio nutritivo resta integro e stabile anche ad alte temperature.

 I grassi saturi fanno bene, ma affinché siano davvero salutari, è fondamentale seguire queste preziose indicazioni

  • per bruciare grassi non ci devono essere zuccheri a disposizione, quindi adotta una dieta low carb, cioè consuma solo vegetali e diminuisci drasticamente cereali, farina o zucchero raffinato. Altrimenti, se c’è zucchero nel sangue, il corpo deve consumare zucchero e non usa i grassi sani che introduci
  • usa ogni giorno grassi sani di buona qualità nei tuoi pasti principali che devono prevedere proteine fresche e vegetali leggermente cotti. Distribuiscili in pasti e spuntini in quantità crescente e non essere avaro.
  • Per favorire il cambio di “benzina” da zuccheri a grassi, bevi molta acqua calda durante il giorno lontano dai pasti. Questo aiuterà il corpo a smaltire tossine e vecchi grassi che erano intrappolati nel fegato.

Conclusione

I grassi saturi fanno bene.

Ne abbiamo bisogno per un buon funzionamento del cervello, produzione di ormoni, metabolismo, perdita di peso, energia, immunità e risposta antiinfiammatoria.

I grassi saturi sono uno dei pilastri fondamentali di un’alimentazione sana e sono al centro del SAUTÓN Approach.

Nel programma trovi indicazioni dettagliate su come inserire i grassi saturi sani in modo armonico nella dieta quotidiana, sia essa onnivora, vegetariana o vegana, rispettando sempre la tua tendenza costituzionale.

Puoi trovare diversi esempi di come utilizzarli nei tuoi pasti, scaricando il menu giornaliero gratuito, cliccando qui.


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