I disturbi della tiroide sono sempre più frequenti: ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroidite di Hashimoto, malattia di Graves.
Da questa piccola ghiandola a forma di farfalla posta alla base del collo dipendono funzioni molto importanti.
Infatti, normalmente questa dovrebbe produrre ormoni tiroidei, responsabili del corretto funzionamento del metabolismo, dell’estrazione delle sostanze nutritive dal cibo e della produzione di ormoni deputati alla crescita e allo sviluppo del sistema nervoso.
Può capitare che la tiroide lavori troppo o troppo poco e allora si verifica uno dei disturbi sopra citati.
E, se la tiroide si ammala, ne risente tutto l’organismo.
In questa guida scoprirai che cos’è l’ipotiroidismo, le cause, i sintomi, l’alimentazione da seguire e i rimedi naturali per migliorare la tua condizione.
Ecco l’indice della guida:
- Che cos’è l’ipotiroidismo
- La prima causa dell’ipotiroidismo: l’infiammazione
- I sintomi dell’ipotiroidismo
- Gli esami per scoprire se soffri di ipotiroidismo
- Come trattare l’ipotiroidismo con l’alimentazione giusta
- 5 semplici azioni contro l’ipotiroidismo
- Altri rimedi naturali dall’Ayurveda
- Gli oli essenziali: un valido supporto per la tiroide
Che cos’è l’ipotiroidismo
L’ipotiroidismo è una condizione che si verifica quando la tiroide non produce sufficienti ormoni per far fronte alle necessità quotidiane dell’organismo.
La tiroide, infatti, essendo una ghiandola endocrina, è deputata alla produzione di ormoni fondamentali per il buon funzionamento del metabolismo:
- tiroxina, anche indicata con la sigla T4
- triiodotironina, anche indicata con la sigla T3
- calcitonina, che regola la presenza di calcio e di fosforo nel corpo.
La prima causa dell’ipotiroidismo: l’infiammazione
Inizialmente l’ipotiroidismo non è mai un problema di funzionalità della tiroide ma della confusione del sistema immunitario che è legata all’infiammazione cronica.
Quando nel corpo c’è una condizione di costante e forte infiammazione, questo entra nella modalità di funzionamento di emergenza.
Una modalità in cui tutte le funzioni ritenute non vitali o indispensabili vengono bloccate con l’intento di risparmiare energia.
Uno dei primi interventi di “risparmio energetico” che il corpo compie è proprio quello di fermare la tiroide.
L’infiammazione, infatti, provoca una risposta da parte del sistema immunitario che inizia a produrre anticorpi che attaccano la tiroide con l’intento di distruggerla.
Altre cause di ipotiroidismo
1. Dieta povera di nutrienti
Una dieta troppo ricca di carboidrati raffinati, zuccheri e cibo spazzatura a scapito di proteine, grassi e vegetali, può causare gravi squilibri della tiroide.
Può incidere sul corretto funzionamento della tiroide, soprattutto la mancanza di due preziosi minerali: lo iodio e il selenio.
Entrambi sono indispensabili affinché la tiroide possa produrre una quantità di ormoni adeguata alle esigenze quotidiane dell’organismo.
2. Squilibri ormonali
A volte l’ipotiroidismo trae origine da disfunzioni della ghiandola pituitaria o ipofisi.
Questa ghiandola produce l’ormone tireotropo o TSH che regola la secrezione e produzione degli ormoni tiroidei.
Quindi se ci sono degli squilibri a livello dell’ipofisi, anche la produzione degli ormoni da parte della tiroide andrà in tilt.
3. Permeabilità intestinale
Generalmente le pareti di un intestino sano sono impermeabili, cioè impediscono che ciò che si trova nell’intestino venga a contatto con il flusso sanguigno e quindi con il resto del corpo.
Tuttavia, il carico di tossine derivanti da una dieta squilibrata e dalle condizioni ambientali, alti livelli di stress e uno squilibrio del microbiota intestinale, possono causare quella che viene definita permeabilità intestinale, cioè trasformare l’intestino in un “colabrodo”.
Come conseguenza, batteri e altre sostanze potenzialmente dannose possono passare dall’intestino nel flusso sanguigno, innescando una risposta da parte del sistema immunitario che finisce per coinvolgere anche la tiroide.
4. Gravidanza
Si è visto come le donne in stato interessante spesso comincino a produrre alti livelli di ormoni tiroidei, a cui succede una fase di rapido declino, chiamata tiroidite post partum.
Proprio questa condizione può portare ad ipotiroidismo permanente.
5. Assunzione di farmaci
Sembra che alcuni farmaci anticancro, quelli usati per il trattamento di problemi cardiaci e di alcune condizioni psichiatriche, possano portare allo sviluppo dell’ipotiroidismo.
6. Alti livelli di stress
Lo stress influenza la produzione di ormoni e peggiora gli stati infiammatori.
In particolare aumenta i livelli di cortisolo e di adrenalina nell’organismo che peggiorano i sintomi dei disturbi della tiroide.
Inoltre, quando siamo in un forte stato di stress emotivo e mentale, il corpo è costretto a consumare maggiori quantità di magnesio e selenio, sottraendole alle riserve messe da parte per la tiroide e come presidi antinfiammatori.
Quindi, anche se la tiroide funziona bene, lo stress e l’infiammazione le possono impedire di agire correttamente.
7. Vita sedentaria
L’esercizio fisico e la dieta sana permettono di tenere sotto controllo i livelli di stress che, come visto, se sono alti, possono causare ipotiroidismo.
È sufficiente anche solo mezz’ora di un’attività fisica leggera per ricavare subito benefici: una passeggiata, praticare yoga o meditazione sono alcuni esempi.
I sintomi dell’ipotiroidismo
Fra i sintomi più comuni dell’ipotiroidismo ci sono:
- affaticamento
- letargia
- depressione e ansia
- perdita di memoria
- aumento del peso
- bassa fertilità
- gozzo
- sensazione costante di freddo
- costipazione
- dolori muscolari e indolenzimento
- rigidità e gonfiore delle giunture
- perdita dei capelli
- pelle secca e fessurata
- problemi respiratori
- alterazione del ciclo mestruale
- raffreddori ed influenze più frequenti (a causa del sistema immunitario indebolito)
- calo della libido
Gli esami per scoprire se soffri di ipotiroidismo
Per scoprire se soffri di ipotiroidismo sono sufficienti degli esami del sangue necessari per controllare i livelli degli ormoni T4 (tiroxina) e TSH (ormone tireotropo prodotto dall’ipofisi).
Nel caso di ipotiroidismo, dai risultati si riscontrerà un livello di TSH più alto della norma.
Infatti, se la tiroide produce meno ormoni di quelli necessari, allora entra in azione l’ipofisi che, tramite una maggiore produzione di TSH, stimola la produzione di ormoni tiroidei.
A volte può succedere che il livello di TSH sia alto anche in presenza di un normale livello di ormoni prodotti dalla tiroide.
In questo caso si parla di ipotiroidismo subclinico, una forma più lieve che viene considerata il primo stadio dell’ipotiroidismo.
Infatti, nel caso in cui l’ipotiroidismo subclinico non venga trattato facendo cambiamenti nella dieta e nello stile di vita, questo può evolvere nel vero e proprio ipotiroidismo oppure in reazioni autoimmuni gravi che possono portare a problemi seri come:
- disturbi nella funzione cerebrale
- infertilità
- complicanze in gravidanza
- obesità
- malattie cardiache
- danni alle giunture
Un altro fattore importante da tenere presente per verificare se si è affetti da ipotiroidismo, è sottoporsi ad un test per la mutazione MTHFR che è ostacolo alla corretta depurazione e disintossicazione da parte dell’organismo.
Come trattare l’ipotiroidismo con l’alimentazione giusta
Spesso la medicina convenzionale prevede come cura ai sintomi che accompagnano l’ipotiroidismo l’assunzione quotidiana (e spesso permanente) di medicinali.
Enorme giovamento si potrebbe trarre, invece, semplicemente facendo dei piccoli cambiamenti nella propria alimentazione e nel proprio stile di vita.
Il cibo che assumiamo quotidianamente, infatti, ha un enorme impatto sulla nostra salute.
Ecco perché bisogna partire da un’alimentazione che spenga l’infiammazione in corso nel corpo che, come visto, è alla base delle disfunzioni della tiroide (e di numerose altre problematiche).
Un periodo di Restart, come quello che proponiamo nel SAUTÓN Approach, è l’ideale per rimuovere l’infiammazione nei vari sistemi e riportare la calma, eliminando tutti i cibi che creano emergenza.
Detto questo, quali sono gli alimenti da preferire quando si soffre di ipotiroidismo e quali sono quelli da evitare?
Alimenti da mangiare se soffri di ipotiroidismo
1. Acqua
Il più semplice ed economico alimento, da assumere calda o tiepida.
L’acqua calda è importante per mantenere l’idratazione nell’organismo e per digerire in modo efficace.
Inoltre, aiuta a prevenire la costipazione, a mantenere un buon livello di energia e a controllare gli attacchi di fame.
Bevi almeno un litro e mezzo o due di acqua calda non gassata al giorno, lontano dai pasti.
2. Pesce selvaggio
Questo fornisce acidi grassi Omega 3 EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico), essenziali per l’equilibrio ormonale e la funzionalità della tiroide.
Fra le migliori fonti di Omega 3 ci sono il salmone dell’Alaska, lo sgombro dell’Atlantico e le sardine del Pacifico.
Ricordati di consumare pesce fresco non surgelato.
3. Olio di cocco
Fornisce acidi grassi a catena media o MCFA (Medium Chain Fatty Acids) sotto forma di acido laurico, acido caprilico e acido caprico che aiutano a supportare ed accelerare il metabolismo, aumentano l’energia e combattono l’affaticamento.
È un alimento molto efficace nel sopprimere l’infiammazione, nutre l’organismo, l’apparato digerente e l’intestino e ha una forte azione antimicrobica, antibatterica e antiossidante.
Inoltre migliora la performance del sistema immunitario.
Consuma olio di cocco vergine spremuto a freddo e usalo sia in cottura che per condire a freddo.
Puoi aggiungerlo anche a frullati, creme, vellutate o zuppe o per preparare dolci crudisti.
Trovi delle gustose e facili ricette nella sezione “Ricette” del blog.
4. Alghe
Forniscono iodio e aiutano a prevenire eventuali carenze che possono compromettere la funzione tiroidea.
Quelle più facilmente reperibili nei negozi biologici sono le alghe nori, kombu, kelp e wakame nelle loro versioni essiccate.
Si possono utilizzare piccole quantità in zuppe, minestre, vellutate, legumi o pesce.
5. Cibi probiotici
Fondamentali nella dieta per soggetti che soffrono di ipotiroidismo.
I probiotici mantengono in buona salute e in equilibrio la microflora intestinale, riducendo il rischio di incorrere in permeabilità intestinale.
Inoltre, prevengono lo stato infiammatorio e le reazioni autoimmuni.
I probiotici sono presenti nel kefir e nello yogurt (che puoi preparare in casa utilizzando i fermenti che trovi nei negozi biologici, il latte di mandorla o di cocco e seguendo lo stesso procedimento utilizzato per preparare lo yogurt da latte di origine animale).
Altri cibi fermentati sono il miso, il natto, il kombucha, l’aceto di cocco, i crauti e altri vegetali fermentati.
6. Semi e germogli
Come quelli di canapa, lino e chia che forniscono un tipo di Omega 3 (acido alfa-linolenico) importante per l’equilibrio ormonale e per garantire la funzionalità della tiroide.
7. Cibi ricchi di fibre
Essenziali perché spesso chi soffre di ipotiroidismo può incorrere in difficoltà digestive.
Le fibre aiutano la digestione e a migliorare il transito intestinale oltre che a garantire la salute del cuore, bilanciare i livelli di zucchero nel sangue ed aumentare il senso di sazietà.
Ottime fonti di fibre sono i vegetali freschi, gli ortaggi, i legumi, le bacche e i semi.
Un’inesauribile fonte di fibre è anche la polpa del cocco.
8. Brodo di ossa
Contiene amminoacidi come la L-Prolina e la L-Glicina che aiutano a riparare il tessuto intestinale e quindi a migliorare l’assimilazione dei nutrienti e a ripristinare il metabolismo.
È ricco anche di minerali e proteine che nutrono l’apparato digerente e mantengono in salute le ossa e le articolazioni come calcio, magnesio, fosforo e collagene.
Ecco la ricetta del brodo di ossa:
Procurati ossa di bovino e/o pollo (possibilmente biologici) e dell’acqua pulita in quantità sufficiente.
Metti le ossa nell’acqua e porta a bollore.
Non aggiungere né sale né grassi e vegetali di qualunque tipo, perché il brodo sarà saporito e arricchito dai grassi che si scioglieranno durante la cottura.
Fai sobbollire il brodo per alcune ore (almeno 4 o 5) fino a quando non vedrai che il midollo si è sciolto completamente e anche la parte cartilaginea si è quasi dissolta nell’acqua.
A fine cottura elimina le ossa, filtra il tutto e conserva in frigorifero in un recipiente di vetro.
Il brodo di ossa si mantiene bene anche per 4-5 giorni.
Al momento del consumo, puoi aggiungere, se lo gradisci, poco sale e del ghi o olio di cocco o olio extravergine d’oliva a crudo.
9. Verdure e frutta
Sono ricche di vitamine, sali minerali, antiossidanti e fibre utili per combattere i danni causati dai radicali liberi e per spegnere l’infiammazione.
I nutrienti in esse contenuti mantengono in buona salute l’apparato digerente e il sistema nervoso, proteggono il cuore, aiutano a mantenere in equilibrio gli ormoni e a tenere il peso nella norma.
Gli alimenti da evitare
Ecco i principali alimenti da evitare (o da ridurre sensibilmente) se si soffre di ipotiroidismo.
1. Cibi goitrogeni o gozzigeni
Cioè quelli che contengono degli antinutrienti che interferiscono con il metabolismo dello iodio, inibendo dunque la funzionalità della tiroide.
Questo a lungo andare può portare allo sviluppo del gozzo, cioè ad un aumento di volume della tiroide.
I cibi da evitare allora sono i vegetali appartenenti alla famiglia delle brassicacee o crucifere (cavoli, broccoli, rape, ravanelli, cavoletti di Bruxelles, kale, cavolfiore, verza, crescione e rucola).
Tra gli alimenti goitrogeni, e quindi da evitare, ci sono anche la soia, la lattuga, gli spinaci e il miglio.
2. Acqua del rubinetto
Come visto, è importante bere almeno due litri di acqua al giorno.
Tuttavia è bene evitare l’acqua del rubinetto che contiene cloro, un minerale che inibisce l’assorbimento dello iodio, e il fluoro che invece interferisce con la sintesi degli ormoni tiroidei.
Ciò può determinare un rallentamento della tiroide e del metabolismo e concorrere allo svilupparsi dell’ipotiroidismo.
3. Glutine
Molte persone con problemi alla tiroide risultano essere particolarmente sensibili al glutine, intolleranti o addirittura possono sviluppare la celiachia.
Il glutine si trova nei cereali, soprattutto in grano e frumento, ma anche in moltissimi cibi industriali e persino nei cosmetici.
I cereali che non contengono glutine sono il mais, tutti i tipi di riso, il grano saraceno, la quinoa, il sorgo, l’amaranto e il teff.
Anche il miglio non contiene glutine ma rientra nella categoria dei cibi goitrogeni (e quindi da evitare).
Una sensibilità al glutine non diagnosticata può aumentare l’infiammazione, creare carenze nutrizionali e peggiorare le disfunzioni ormonali.
4. Latte e derivati
Il latte e i derivati sono pericolosi perché possono provocare reazioni all’interno dell’organismo che possono peggiorare lo stato infiammatorio.
Evita allora i prodotti caseari e, se hai la possibilità, prediligi latte di capra e i suoi derivati di provenienza biologica e non pastorizzati.
5. Zucchero
Altera l’equilibrio ormonale necessario per un buon funzionamento della tiroide.
Infatti abusare di zucchero può contribuire all’insorgere di disfunzioni ormonali, affaticamento, sbalzi umorali, depressione e aumento di peso.
Preferisci dolcificanti naturali come la stevia, l’eritritolo, lo xilitolo, lo sciroppo o la polvere di Yacon e la lucuma che hanno basso impatto glicemico e pochissime calorie.
6. Prodotti a base di farine raffinate
Esempi sono la farina di grano o di frumento che impattano negativamente sui livelli ormonali, favoriscono l’aumento di peso e alimentano l’infiammazione nel corpo.
Limita dunque il consumo di pane, pasta, cereali e prodotti da forno fatti in casa o di provenienza industriale.
Preferisci piccole quantità di prodotti realizzati con cereali integrali senza glutine, come il grano saraceno.
7. Caffè
Il caffè è una bevanda iperstimolante sul sistema nervoso che interferisce con l’assorbimento da parte dell’organismo di nutrienti essenziali per il buon funzionamento della tiroide.
Inoltre, il suo effetto diuretico favorisce l’eliminazione di importanti minerali già presenti nell’organismo.
5 semplici azioni contro l’ipotiroidismo
Oltre ad una sana alimentazione, ci sono altre 5 semplici azioni che puoi mettere in pratica per trattare i sintomi dell’ipotiroidismo:
1. Riprogramma i tuoi ritmi di vita
Come visto, uno stile di vita molto stressante, sia a livello fisico che mentale, può contribuire all’insorgenza dell’ipotiroidismo.
È bene allora prendersi una pausa o riposare di tanto in tanto, avere maggiore cura di se stessi e migliorare il proprio riposo e sonno.
Utili possono essere anche delle passeggiate o praticare yoga e meditazione.
2. Riequilibra l’intestino e la flora batterica
Mantenere una flora batterica sana scongiura il rischio di incorrere in permeabilità intestinale, una delle cause dell’ipotiroidismo.
Per garantire la salute del tuo intestino, usa integratori come Flora, Zym, Bioessenz e Formula Fegato Plus.
3. Libera il corpo da veleni o parassiti
Collegata alla salute del nostro intestino è anche la questione “parassiti”.
Se il nostro intestino è forte e sano e in equilibrio, con la giusta regolarità e una flora batterica vitale, i parassiti entrano ed escono perché non trovano terreno fertile per stabilirsi.
Se invece l’intestino è in difficoltà, con disbiosi, tanti lieviti, magari candida e fermentazione, creiamo l’ambiente ideale per la diffusione di parassiti che possono provocare disturbi di varia natura.
Per scongiurare il rischio della loro proliferazione, prenditi cura del tuo intestino con gli integratori visti sopra.
Ma se hai il sospetto che i parassiti già siano presenti nel tuo organismo, dei prodotti efficaci per debellarli sono Ossipur, Aglio in gocce o Tenafer, e il Selenio.
4. Pratica il digiuno intermittente
La pratica del digiuno intermittente è utile per bruciare prima i grassi, favorire il riequilibrio ormonale e disintossicare il corpo.
In genere la formula che si predilige è 16:8 cioè i pasti della giornata vengono consumati in un arco di 8 ore mentre si digiuna nelle 16 ore restanti.
In questo modo, permetti al corpo di prendersi delle pause importanti dalla digestione, con effetto potenziante sul sistema immunitario e reset della flora batterica intestinale.
5. Utilizza gli integratori naturali
- Ashwagandha, una pianta adattogena che aiuta il corpo a reagire allo stress, mantenendo in equilibrio i livelli ormonali. Alcuni studi hanno dimostrato che, somministrata per 8 settimane, ha aiutato i pazienti ipotiroidei ad incrementare significativamente i livelli di tiroxina, riducendo così la gravità dei sintomi. Altre piante adattogene che hanno effetti simili sono: Rhodiola, radice di liquirizia, Ginseng, Tulsi e Reishi.
- Iodio, stando ad alcuni studi, supplementare tra i 150 e i 300 microgrammi al giorno di iodio comporta significativi cambiamenti nella funzionalità ormonale della tiroide. Gli alimenti ricchi di questo minerale sono: pesce, uova, alghe e prodotti da latte crudo.
- Selenio, un minerale necessario per la produzione dell’ormone T3 e che può ridurre le reazioni autoimmuni dell’organismo. È anche necessario per produrre il glutatione (il più importante degli antiossidanti del nostro corpo). Puoi assumere supplementi di Selenio ma anche cibi ricchi di questo come: noci brasiliane, semi di senape, sardine, tonno pinna gialla, carne rossa grass-fed, tacchino, pollo, uova, semi di girasole.
- L-Tirosina, un amminoacido utilizzato nella sintesi degli ormoni tiroidei (come il T4). Gioca un ruolo importante anche nella produzione di melatonina, dopamina e noradrenalina, i nostri naturali ormoni del benessere.
- Olio di pesce, i cui acidi grassi essenziali sono molto importanti per il cervello e per la funzione tiroidea. Inoltre, riduce il rischio di disturbi della tiroide e quindi del manifestarsi di sintomi come ansia, depressione, colesterolo alto, malattie infiammatorie dell’intestino, artrite, diabete, indebolimento del sistema immunitario.
- Vitamine del gruppo B, importanti per sostenere le funzioni neurologiche e l’equilibrio ormonale. Alcuni studi hanno dimostrato che supplementare la Vitamina B1 aiuta a combattere i sintomi delle malattie autoimmuni (come l’affaticamento cronico).
- Probiotici, aiutano a riparare e a mantenere in salute l’intestino, riducono l’infiammazione, favoriscono l’assorbimento dei nutrienti e la salute del sistema immunitario.
Altri rimedi naturali dall’Ayurveda
Oltre all’Ashwagandha, ecco altre erbe comunemente usate nella medicina Ayurvedica che possono essere efficaci nel supportare la tiroide:
1. Punarnava
Ravviva il fuoco digestivo che tende a indebolirsi in caso di ipotiroidismo.
Ha proprietà antinfiammatorie ed è molto utile in presenza di tossine, in quanto aiuta la purificazione del sangue.
In generale dà nuovo impulso al metabolismo, aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso nel corpo e promuove la perdita di peso
2. Trikatu
Una combinazione di tre spezie (zenzero, pepe nero e pepe lungo o pippali) molto calda e forte (quindi potrebbe essere non adatta in presenza di sintomi di forte calore, disidratazione e infiammazione).
Stimola la digestione ed il metabolismo, migliora l’assorbimento dei nutrienti e stimola la microcircolazione.
Se ne può assumere un pizzico prima del pasto oppure usarlo direttamente nella preparazione degli alimenti.
In caso il trikatu sia troppo forte, si può stimolare la digestione assumendo una mezz’ora prima di mangiare un mezzo bicchiere di acqua calda con del succo di limone e un poco di zenzero fresco oppure mezzo bicchiere di acqua calda con un cucchiaino di aceto di mele.
3. Citronella
Ha proprietà digestive a aumenta il metabolismo dei grassi.
4. Guggulu
Secondo alcuni studi, aumenta la produzione di ormoni da parte della tiroide e la conversione del T4 in T3.
Così facendo, va ad intervenire su due delle tre deficienze ormonali che caratterizzano l’ipotiroidismo.
Inoltre, è utile nella detossificazione, purifica il sangue, supporta il sistema immunitario ed è una fonte naturale di antiossidanti.
5. Brahmi
Brahmi aiuta a dissipare l’annebbiamento mentale e la depressione che sempre accompagnano le disfunzioni della tiroide.
Ravviva la mente e aumenta la capacità di concentrazione.
Ti ricordo che per tutti i rimedi naturali e le erbe fino ad ora elencate, è altamente sconsigliato il “fai da te”.
L’ideale è rivolgerti ad un medico o un nutrizionista competente, ancora meglio se trovi dei professionisti che siano esperti anche nella medicina Ayurvedica o in medicina cinese, che ti possano seguire sinergicamente in questo percorso.
Gli oli essenziali: un valido supporto per la tiroide
Fra i rimedi che possono essere di supporto per la tiroide e per il sistema immunitario ci sono anche gli oli essenziali.
Puoi creare una miscela fatta con 5 parti di olio di citronella, 5 parti di olio di garofano e 3 gocce di olio di franchincenso, da strofinare direttamente in corrispondenza della tiroide.
Puoi strofinare 2 gocce di olio di franchincenso ogni giorno sul palato.
Sempre sull’area della tiroide (quindi sul collo) puoi strofinare 2 volte al giorno da 2 a 4 gocce di olio di citronella e mirra.
Ottimo strofinare la combinazione di questi 2 oli anche sui punti corrispondenti dei piedi in riflessologia (gli alluci) e sui polsi.
Contro gli stati di ansia e per migliorare l’umore puoi usare olio di camomilla, di franchincenso e di lavanda sia nell’acqua del bagno che diffusi in casa.
Infine, contro l’affaticamento puoi usare una miscela fatta con olio di menta e olio di limone o pompelmo.
Anche per gli oli essenziali il consiglio è quello di rivolgerti ad un medico nutrizionista competente che potrà suggerirti al meglio.
Conclusione
Come visto, diversi fattori possono causare delle disfunzioni a livello della tiroide e generare ipotiroidismo.
Fra questi, un ruolo importante lo gioca l’alimentazione: se troppo carente di nutrienti e ricca di zuccheri, carboidrati e cibo spazzatura, porta il corpo verso l’infiammazione e a problemi nel funzionamento della tiroide.
Seguire un’alimentazione come quella che proponiamo nel SAUTÓN Approach, ricca di proteine, grassi e vegetali cotti, permette di spegnere l’infiammazione e riportare il corpo in equilibrio con effetti positivi anche sulla tiroide.
Puoi iniziare a sperimentare ricette sane e gustose, scaricando gratuitamente un menu giornaliero qui.
Utilizzare rimedi naturali, far riposare il corpo e la mente (se hai una vita troppo attiva e frenetica), evitare la sedentarietà e ripristinare la tua flora batterica intestinale sono altri importanti presidi per migliorare la tua condizione.
Fonti:
Eliana Kocjan 25 Gennaio 2021
Interessantissimo gradirei conoscere se sia possibile ricevere stesse indicazioni anche per “ipertirodismo” patologia di cui soffro con presenza di un nodulo tiroideo ( adenoma di Plummer).
Vi ringrazio anticipatamente.
Un cordiale saluto.
Maria Pia Festini 26 Gennaio 2021
Ciao Eliana,
sull’ipertiroidismo, trovi un articolo qui, ma di base le indicazioni alimentari sono le stesse. Un caro saluto
https://www.thesautonapproach.it/ipertiroidismo/