Hai mai sentito parlare di glicazione?

Forse no e la parola potrebbe sembrarti nuova, però gli effetti di questo fenomeno sono sotto gli occhi di tutti: dalle rughe, alla pelle macchiata, dalle articolazioni rigide e deformate alla cataratta.

Certo, è l’invecchiamento, mi dirai, è scontato e normale…

Eppure c’è qualcosa che vale la pena approfondire.

Indice dell’articolo

Cos’è la glicazione?

Cos'è la glicazione?

La glicazione è una reazione spontanea, detta anche reazione di Maillard, che indica il processo biologico mediante il quale il glucosio, le proteine e determinati grassi si legano insieme, provocando un irrigidimento di tutti i tessuti del corpo, compresi quelli cerebrali. 

Le molecole di glucosio e le proteine si combinano formando nuove strutture letali che contribuiscono, più di ogni altro fattore, alla degenerazione dei tessuti. 

È una modificazione irreversibile delle proteine nel sangue, nei tessuti del corpo (comprese le articolazioni di ginocchia e mani).

Questo processo è in parte collegato al normale invecchiamento ma dovrebbe essere lentissimo e graduale se noi ci prendessimo cura del nostro corpo con amore. 

Diventa, invece, un’emergenza globale se, come ora facciamo, lasciamo che il nostro corpo consumi tonnellate di cibo ricco di zucchero. 

Come si produce?

La glicazione è un fenomeno che accade nel sangue ed interessa i globuli rossi.

Tutto parte da una speciale caratteristica del glucosio (cioè dello zucchero): quella di essere una molecola con una qualità “appiccicosa” che interagisce molto male con le altre molecole che incontra.

Essendo appiccicosa, tende a creare dei legami con le altre molecole, soprattutto quelle proteiche e grasse, finendo per deformarle e renderle rigide.

Immaginati di avere della colla sulle mani perché stai riparando un oggetto, ma poi questa colla inizia a seccarsi e la pelle delle tue mani inizia ad irrigidirsi, come se non ti appartenesse più e, se tocchi qualcosa, la mano rischia di restare attaccata o di tirarsi dietro una parte di quell’oggetto toccato, soprattutto se è leggera o di carta.

Questo è ciò che accade: le molecole zuccherine diventano un autentico pericolo e vagano facendo danni.

Quando le altre molecole sono deformate, vengono chiamate dagli scienziati con la sigla AGE (advanced glycation end-product che, tradotto, è prodotto finale della glicazione avanzata) e, più ne abbiamo, più questo è considerato il segnale che stiamo invecchiando perché queste macro molecole deformi si attaccano un po’ ovunque nel corpo.

Una proteina deformata, infatti, favorisce l’aumento dei radicali liberi e, quindi, dell’infiammazione.

Questo porta a distruzione dei tessuti, a lipidi deformati e a danni ed effetti persino sul DNA. 

Le cause principali della glicazione

Fra le cause della glicazione ci sono sempre:

Gli AGE si formano quando consumi cibi che alzano il picco glicemico.

Quello che succede è che gli zuccheri entrano nei tessuti e il glucosio reagisce con le proteine presenti, di qualsiasi tipo, formando delle molecole combinate di glucosio e proteine, dette glico-proteine

Queste glico-proteine si accumulano, creando detriti di AGE che si accumulano lì dove si formano e sono indissolubili e indistruttibili.

Si uniscono tra di loro in catene di molecole, formando polimeri. 

Ovunque penetra il glucosio, lì si forma un deposito di AGE.

Tutto inizia dalle particelle LDL (che sono proteine vettrici che trasportano grassi, dette anche lipoproteine): quando diventano glicate per via dell’azione dello zucchero, quello che succede è che si ossidano.

Aumenta cioè, al loro interno, la formazione di radicali liberi, anche di 50 volte, fino a che la molecola smette di funzionare e muore.

AGE endogeni ed esogeni 

Esistono AGE endogeni, prodotti dalla combinazione di glucosio e proteine (sono l’effetto collaterale del picco glicemico) e AGE esogeni, presi direttamente attraverso il cibo. 

Ne sono una buona fonte le proteine animali.

Tra queste, le carni cotte in modo eccessivo (grigliate o nel forno fino a diventare bruciacchiate, i prodotti animali portati ad alte temperature e cotti con molti grassi, per esempio fritti, i salumi e le carni conservate).

Le conseguenze della glicazione

Le conseguenze della glicazione

Oggi il problema della glicazione ha caratteristiche purtroppo endemiche ed allarmanti.

L’azione degli AGE è ben visibile in una persona che invecchia, poiché le proteine ovunque nel corpo diventano deformi e rigide.

Gli AGE hanno l’effetto di:

  • irrigidire le arterie (creando arteriosclerosi)
  • annebbiare la vista (creando cataratta)
  • confondere le connessioni neurali (creando demenza)
  • irrigidire le cartilagini delle articolazioni (causando dolore e fragilità)
  • rendere meno funzionali i reni (la loro capacità di filtrare il sangue per togliere i rifiuti e trattenere le proteine)

Più invecchi e più è facile trovare AGE nei reni, negli occhi, nel fegato e nella pelle, per esempio. 

Essi sono, a tutti gli effetti, dei detriti, e il loro accumulo provoca un deterioramento del corpo. 

Anche in un fumatore ci sono cambiamenti che possono essere osservati facilmente come:

  • denti e dita gialle
  • colorito spento
  • respiro più affannoso

Analisi per misurare la glicazione

Analisi per misurare la glicazione

Visto che la glicazione è così collegata ai valori alti di glicemia, è molto importante tenerli bassi, controllandola non solo dopo il pasto ma a digiuno. 

Valori ideali di glicemia a digiuno dovrebbero essere di 5,0 micro unità per millilitro. 

Un buon test per verificare il processo di glicazione nel nostro corpo è un test relativo all’emoglobina.

L’emoglobina è una proteina presente nei globuli rossi che serve a trasportare ossigeno nel sangue e che è molto sensibile alla glicazione. 

Puoi misurare il livello di glicazione dell’emoglobina effettuando questa analisi: Emoglobina A1c o HbA1c.

I valori medi di emoglobina glicata vanno tra 4 al 4,8%, mentre nei diabetici si può arrivare al 12%. 

Ma già dopo il 5% può essere considerata a un livello di guardia. 

Ricordati, però, che questo esame analizza il passato (cioè il consumo degli ultimi tre mesi), quindi potrebbe essere già troppo tardi quando ci segnala un problema.

Come rallentarla?

La brutta notizia è che la glicazione è un processo IRREVERSIBILE, la buona notizia è che è un processo che possiamo RALLENTARE!

Infatti può scendere molto rapidamente se si segue una dieta povera di zuccheri e ricca di grassi e vegetali e con proteine sane e fresche, come quella che proponiamo nel SAUTÓN Approach.

Altri passi importanti per far scendere la glicazione sono: 

  • smettere di fumare (se lo facciamo)
  • smettere di bere ogni giorno vino o birra
  • evitare di cuocere le proteine utilizzando grassi e alte temperature e di consumarle sempre accompagnate da verdure cotte in modo leggero e con grassi sani

Il fumo e l’alcool sono infatti attivi collaboratori della produzione di AGE!

Conclusione

Questo degli AGE è un fenomeno che gli scienziati sta prendendo molto sul serio, studiando e ricercando metodi sempre più efficaci per rallentarne la formazione.

Ovviamente anche le aziende farmaceutiche sono impegnate in questa ricerca. 

Ma l’unico vero metodo per fermare la produzione di AGE nel tuo corpo, rallentando l’infiammazione e, quindi, l’invecchiamento, è smettere di mangiare alimenti che contengono zucchero. 

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