Le piccole bacche Inca sono un altro dono prezioso che la natura ci offre.
Il loro nome botanico è Physalis Peruviana, una pianta arbustiva della famiglia delle solanacee.
Il nome italiano della bacca è Uciuva o Alchechengio, ma viene anche chiamata Bacca del Capo, Bacca degli Inca o Bacca d’oro degli Aztechi.
I frutti sono racchiusi all’interno di un fiore secco dalla forma simile ad una lanterna di carta cinese.
Non a caso, in Giappone, i suoi semi sono utilizzati come parte della festa delle lanterne, come offerte per guidare le anime dei defunti.
In Sudamerica le bacche Inca sono conosciute e utilizzate sin dai tempi antichi per le loro proprietà rigeneranti e stimolanti.
In questo articolo scoprirai tutte le proprietà delle bacche Inca e come consumarle.
Ecco l’indice dell’articolo:
Proprietà delle bacche Inca
Le bacche, dal colore arancione, hanno un sapore dolciastro, ed hanno infatti proprietà antinfiammatorie, antireumatiche e sono molto ricche di antiossidanti.
Grazie al loro elevato contenuto di fibre, facilitano il transito intestinale e contribuiscono alla sua regolare funzionalità.
Le bacche Inca contengono diversi sali minerali come manganese, rame, ferro, zinco, alti livelli di fosforo e soprattutto di potassio.
La Vitamina C presenta ottimi livelli, circa 8,6 milligrammi su 100 grammi.
Ad oggi gli studi hanno identificato 34 composti unici nelle bacche dorate che possono avere benefici per la salute.
Hanno proprietà antinfiammatorie
L’infiammazione è un meccanismo naturale con cui l’organismo si difende dalle aggressioni esterne.
Tuttavia, a seguito delle abitudini alimentari e di uno stile di vita frenetico, sempre più di frequente la risposta infiammatoria sfugge di mano e, da alleata, si trasforma in nemica della salute.
Quando l’infiammazione supera i livelli di guardia, il corpo vive un forte stress, uno stato di vera sofferenza, dove per sopravvivere blocca gradualmente i suoi principali sistemi in attesa che l’emergenza finisca e possa ripartire.
Si bloccano il sistema riproduttivo, il metabolismo e i suoi ormoni, il sistema immunitario e il ricambio cellulare.
Viene bloccato anche il sistema dei neurotrasmettitori e l’assorbimento dei minerali.
Uno studio condotto su topi affetti da colite ha dimostrato come l’estratto della buccia delle bacche Inca abbia ridotto l’infiammazione intestinale e i marcatori infiammatori.
Il trattamento ha prodotto un significativo miglioramento del tessuto del colon sia a livello macroscopico che istologico (1).
Sono ricche di antiossidanti e di Vitamina C
Una produzione esagerata di radicali liberi nel nostro corpo genera infiammazione e malfunzionamenti nei nostri organi.
Concentrano la loro azione negativa sui tessuti, provocandone l’indurimento e su altrettante molecole di fondamentale importanza quali proteine, enzimi, membrane cellulari e DNA.
Le sostanze antiossidanti sono dei micronutrienti che aiutano a rallentare il processo d’invecchiamento cellulare dovuto al danno dei radicali liberi.
Le bacche Inca, grazie ai loro ottimi livelli di Vitamina C, sono uno tra i migliori antiossidanti naturali.
Proteggono gli occhi e migliorano la vista
Oltre alla Vitamina C, antiossidanti come la Vitamina E, il beta-carotene, la luteina e la zeaxantina hanno dimostrato di avere effetti positivi sulla prevenzione della degenerazione maculare e sulla progressiva perdita della vista negli anziani.
Una dieta ricca di carotenoidi è legata a un minor rischio di degenerazione maculare senile, la principale causa di cecità.
Le bacche Inca forniscono luteina e beta-carotene, insieme a molti altri carotenoidi (2).
Nello specifico, la luteina è ben nota per la prevenzione delle malattie degli occhi.
Possono giovare alla salute delle ossa
Le bacche dorate sono ricche di Vitamina K, una vitamina liposolubile coinvolta nel metabolismo osseo.
La Vitamina K consente al calcio di collocarsi solo nelle ossa, evitando di depositarsi nei tessuti molli, nelle arterie e nel cervello.
Migliora la densità ossea in sinergia con la Vitamina D, il calcio, il magnesio ed è molto utile in caso di osteoporosi.
Riduce infine il rischio di fratture ossee negli anziani.
Bacche Inca e immunità
Non ci sono per ora studi sull’uomo sulle bacche Inca e sulla funzione del sistema immunitario, ma studi in provetta suggeriscono come le bacche d’oro possano aiutare a regolare il sistema immunitario grazie al contenuto di molteplici polifenoli che bloccano il rilascio di alcuni marcatori immunitari infiammatori (3).
Inoltre le bacche hanno un elevato contenuto di fibre e sono ricche di sali minerali.
Come consumarle
Le bacche Inca sono un frutto versatile che può essere consumato fresco o essiccato.
Aggiungono un sapore unico a marmellate, salse, insalate e dessert.
Non sempre è facile trovale fresche nei negozi.
Molto più semplice reperirle essiccate soprattutto negli shop online, come ad esempio sullo shop SAUTÓN (le trovi qui).
Ecco alcuni modi in cui puoi incorporare le bacche Inca nella tua routine:
- consumarle crude come spuntino
- aggiungerle a della frutta scaldata in padella con olio di cocco
- frullarle in uno shake (come quelli dello shop SAUTÓN)
- usarle per guarnire i tuoi dolci o dessert in stile SAUTÓN
Le bacche dorate aggiungono un sapore unico a quasi tutti i piatti o gli spuntini.
Effetti collaterali
Le bacche Inca possono essere velenose se consumate acerbe.
Contengono solanina, una tossina che si trova naturalmente in certi tipi di verdure, come patate, pomodori e melanzane.
La solanina può causare disturbi digestivi, inclusi crampi e diarrea.
Per sicurezza, consuma solo bacche Inca completamente mature che non hanno parti verdi.
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Vengono raccolte a mano e poi essiccate al sole per preservarne tutti i principi nutritivi.
Fonti:
“Cape Gooseberry [Physalis peruviana L.] Calyces Ameliorate TNBS Acid-induced Colitis in Rats” (1)
“Characterization of carotenoid profiles in goldenberry (Physalis peruviana L.) fruits at various ripening stages and in different plant tissues by HPLC-DAD-APCI-MS” (2)
“Cytotoxic and Immunomodulatory Potential Activity of Physalis peruviana Fruit Extracts on Cervical Cancer (HeLa) and Fibroblast (L929) Cells” (3)
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Raffaella B. 14 Luglio 2022
Innanzitutto grazie per l‘articolo molto interessante come sempre. Però non capisco: io evito da mesi le solanacee perché aumentano lo stato infiammatorio, però queste bacche invece dovrebbero essere fortemente antinfiammatorie? Sarei veramente contenta di introdurle nella mia alimentazione, potreste darmi ulteriori delucidazioni a questo riguardo? Grazie mille e cordiali saluti.
Maria Pia Festini 16 Luglio 2022
Ciao Raffaella,
pur essendo della famiglia delle solanacee non hanno le stesse problematiche degli ortaggi puoi consumarle con tranquillità un cucchiaio due, tre volte a settimana. Un caro saluto