Se sei uno “sugariano”, cioè un consumatore assiduo di zuccheri e carboidrati, hai anche il “privilegio” di sperimentare speciali qualità mentali!

Caratteristica principale di ogni sugariano che si rispetti: cervello ed umore sono anch’essi fatti di zucchero e risentono, quindi, degli alti e bassi che lo zucchero scatena nel nostro sangue, dettando pensieri, emozioni, gusti e desideri secondo uno schema proprio che sfugge al nostro controllo.

Primo punto: la relazione fra zucchero e cervello

Il primo punto da capire è che tra lo zucchero e il tuo cervello (o per meglio dire tra lo zucchero e i tuoi neuro trasmettitori) c’è una strettissima relazione chimica che scatena un fortissimo desiderio, un bisogno irrefrenabile, un chiodo fisso a cui non puoi resistere, è più forte di te.

Dietro c’è una precisa concatenazione di eventi che porta i tuoi neuroni ad averne un bisogno così struggente che, se non lo assecondi, ti senti stanco, triste, stressato, insoddisfatto, infelice e l’unica via d’uscita è mangiare un po’ di cibo dolce.

Solo questo, l’ultima volta ti dici, ma poi questo ultimo pezzo non arriva mai, il desiderio è troppo forte e la chiamata è la più potente droga esistente, nessuno può resistergli, anche perché il piacere è una gioia velocissima ma intensissima.

Se provi a resistere e a farne a meno, la mente di zucchero ti richiama subito all’ordine: dopo già un giorno soltanto, inizi a sentirti stanchissimo, irritabile, ti si chiudono gli occhi e quando (al terzo/quarto giorno di astinenza), salendo le scale avverti le palpitazioni, ti spaventi e corri ad addentare il primo biscotto che trovi, maledicendo l’idea stessa di smettere di mangiare zuccheri.

In realtà la libertà sarebbe dietro l’angolo e i sintomi di breve durata, perché sono una vera e propria “crisi di astinenza”, ma tu non lo sai e, per paura, corri a rifugiarti nello zucchero.

Secondo punto: lo zucchero come consolazione

Il secondo punto è che questa mente di zucchero ha preso forma quando eri piccolo e, per ogni cosa buona che facevi, venivi premiato con un dolcetto o una caramella e, se ti eri fatto male, la consolazione era proprio un piccolo biscotto e, se facevi i capricci, la promessa di un po’ di cioccolata ti teneva buono.

Così oggi, appena ti senti in difficoltà, alla prima delusione che provi, subito pensi al cibo come consolazione/compensazionequella coccola che colora di nuova luce la tua vita.

Comprendere questo meccanismo davvero, con tutte le tue cellule, può cambiarti la vita.

Non sei tu a cercare la felicità nel cibo (il posto più sbagliato del mondo) ma è una abitudine creata da piccolo, che puoi comprendere e abbandonare a favore di nuove opportunità per essere felice davvero e non un solo istante di piacere esplosivo e consolatorio.

Terzo punto: con lo zucchero sei sulle montagne russe

Il terzo punto è che con lo zucchero sei sempre, volente o nolente, sulle montagne russe: ora sei euforico e schizzato, corri a dirlo a tutti, sei incontenibile e fai mille promesse (farò questo e quello, sono forte, sono grande, evviva!) e dopo poco sei in picchiata, veloce, deluso, vedi nero, ti senti nervoso e arrabbiato e sembra che gli ostacoli e l’insoddisfazione si divertano a rincorrerti come nei peggiori copioni!

Poi diventi noioso, svogliato, un vero fantasma che cammina, senza vitalità, in preda al grigiore più assoluto.

Questo è il regalo di “Sugarland”, un giro di giostra infinito di cui non hai assolutamente il controllo.

LA BUONA NOTIZIA È CHE NON IMPORTA DA QUANTO TU SIA SUGARIANO: PUOI SEMPRE USCIRNE!

Basta fare i passi giusti e superare quella che gli scienziati chiamano “influenza da astinenza da zucchero”, brevissima e intensissima.

Il regalo che trovi alla fine è la tua libertà, una sensazione che non ci sono parole per descriverla: un autentico risveglio!

La tua forza mentale ed emotiva al meglio della sua espressione e per sempre!

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