Dato di fatto: mangiare troppo invecchia, affatica ed è uno spreco di energia preziosa.

Oggi siamo abituati a grandi abbuffate di tante portate, abbiamo a disposizione cibo a profusione, facciamo in media 3-4 pasti al giorno e non mangiamo quando ne abbiamo bisogno, ma per gola.

Ma il segreto per vivere a lungo, bene, in forza, in salute, conservando la lucidità mentale, per sé stessi e per gli altri è sapersi contenere e mangiare il minimo.

L’esempio di Luigi Cornaro

Luigi Cornaro visse 102 anni.

All’età di 35 anni era un uomo più morto che vivo, debolissimo e molto malato.

In fin di vita, preoccupato e ormai senza speranze si rivolse ai migliori medici di Genova, sperando che potessero aiutarlo a scampare la morte e a tornare in salute.

Dopo tanta ricerca conobbe un dottore molto saggio che gli disse: “Luigi, smetti di condurre una vita dissipata: smetti di bere, elimina il cibo troppo ricco e condito, mangia il minimo e rispetta il tuo corpo. Vedrai che ti sentirai meglio.

Luigi allora si affidò alle parole del dottore e cominciò a vivere scrupolosamente quella che chiamò la “Vita sobria”. Ridusse la quantità di cibo solido a circa 350 grammi divisi in due pasti e cominciò a consumare 400 grammi di succo d’uva puro divisi in due portate.

Ora, Cornaro non mangiava la qualità di cibo che mangiamo noi, erano altri tempi (siamo nel 1400-1500).

Mangiava un po’ di carne, un rosso d’uovo, zuppa di vegetali con un po’ di pomodoro, succo d’uva e pane. Questa era la sua dieta, tutto ciò che mangiava.

Non mangiava pesce perché non gli piaceva e non mangiava pollo.

Mangiava poca carne in generale.

Con questa dieta cominciò immediatamente a sentirsi meglio e alla fine dell’anno era in perfetta salute, completamente libero da ogni problema.

E tutto con una piccolissima quantità di cibo.

Questa “dieta del minimo” gli permise di vivere in forza e salute dall’età di 35 anni fino a 85 anni.

A quel punto i suoi parenti si intromisero. Gli dissero che ormai era vecchio, non poteva continuare a mangiare così poco e che per mantenersi in forze doveva mangiare di più.

Insistettero così tanto che Luigi, pur di farli tacere, accettò di aumentare il cibo da 350 grammi a 400 (sono solo circa 4 cucchiai di cibo in più).

Subito si ammalò gravemente; in 3 giorni ebbe la febbre alta e in 7 giorni fu di nuovo prossimo alla morte.

Allora disse deciso: “Adesso basta! Tornerò alla mia vecchia dieta.

Nel giro di pochi giorni si riprese, e da allora visse in uno stato di salute e di felicità ininterrotta fino all’età di 102 anni.

Quando morì, morì serenamente. Era sulla sua sedia a dondolo, chiuse gli occhi, si addormentò e non si svegliò più. Senza dolore o sofferenza.

La sua mente fu lucida come una campana fino alla fine, senza attraversare fasi di demenza senile, senza perdita di memoria.

Una delle cose che scrisse nei suoi discorsi fu che il suo udito e la sua vista erano perfetti. Mantenne fino alla fine tutti i sensi in perfetta funzione.

E questa è una cosa che oggi non accade mai.

La straordinaria storia della sua vita è stata di ispirazione per un numero incalcolabile di persone per quasi 500 anni.

Cosa possiamo imparare da questa storia?

  • La quantità di cibo necessaria per mantenersi in salute e in forze è molto piccola.
    Tutti, con davvero poche eccezioni, mangiamo più di quanto abbiamo bisogno e a causa di ciò ci procuriamo una serie infinita di problemi e afflizioni fisiche e mentali.
  • La chiave per la salute e la felicità è inestricabilmente associata alla quantità di cibo che mangiamo ogni giorno.
  • Ogni boccone che assaporiamo al di fuori di ciò che è strettamente necessario per sostentarci è uno spreco spaventoso di energia fisica e mentale.
  • Qualità e quantità sono le due regole della longevità: qualità significa che non bisogna mangiare cibi o bere liquidi processati e raffinati che possano far male allo stomaco e al corpo in generale. Quantità significa che non bisogna mangiare più di quanto lo stomaco può digerire facilmente. La quantità va stabilita a seconda della propria età e abitudini, perché ognuno è diverso. In ogni caso Cornaro era convinto che nessuno debba mangiare troppo.  

Alcuni consigli per mangiare il giusto

1. Se fai una vita molto sedentaria hai bisogno di poco cibo, perché consumi poco. Non puoi mangiare tanto cibo e introdurre tanta energia se poi non spendi questa energia.

2. Ascolta lo stimolo della fame, ma quello vero! Raramente lo facciamo. In genere mangiamo perché è arrivata l’ora della cena o l’ora del pranzo e non perché abbiamo davvero fame.

3. Mastica bene per essere più consapevole della quantità di cibo che mangi e non eccedere. Masticare bene permette di digerire meglio, prolunga la durata del pasto e aiuta a contenere la quantità.

4. Cerca di alzarti da tavola abbastanza leggero, prima di essere completamente pieno. Ci sarebbe un posto nello stomaco per un’altra cosa, ma non mangiarla. Lo spazio che non riempi è tutto spazio che dai allo stomaco per poter digerire correttamente.

Mangiare il minimo è sinonimo di leggerezza, vitalità, forza e gioia.

Prova a farlo anche tu e ti sentirai meglio sia fisicamente che mentalmente.