Sei anche tu un consumatore seriale di bevande a zero calorie?

Prive di zuccheri ma buone come i loro colleghi tradizionali?

Credi anche tu che le aziende alimentari abbiano fatto passi da gigante e che, se sono vendute e sugli scaffali, avranno stabilito che sono innocue e che possono essere una fantastica alternativa all’acqua e alle bevande alcoliche sia durante pasti e spuntini, che come fonte energetica durante la giornata?

Purtroppo sei in grande compagnia!

Il consumo di bevande a zero calorie è in costante aumento ed è per questo che gli scienziati hanno iniziato a farsi qualche domanda e a verificare il loro effetto. 

Andiamo anche noi ad approfondire le nostre conoscenze sugli ingredienti che sono usati e che garantiscono zero calorie e tanto sapore.

Se andiamo a leggere le etichette, ci accorgiamo che queste bevande contengono

  • Acqua 
  • Anidride carbonica
  • Coloranti
  • Acesulfame K
  • Aspartame
  • Ciclamato di sodio
  • Acido fosforico
  • Citrato trisodico
  • Aromi naturali ( tra cui spesso la caffeina)

La pubblicità è tutta sul concetto di “calorie zero” e, visto che siamo sempre all’affannosa ricerca di alternative utili a mangiare senza ingrassare, queste sembrano proprio fare al caso nostro. 

Ma è davvero questo il problema?

Sono davvero le calorie il nemico del nostro metabolismo come vogliono farci credere le industrie alimentari e tanti nutrizionisti?

Con piglio da scienziati, andiamo ad approfondire la questione e partiamo proprio dai dolcificanti usati, che poi sono gli stessi usati in tutti i prodotti che espongono nell’etichetta la dicitura: a “zero calorie”, light o “senza zucchero”.

Cosa sappiamo sull’Aspartame?

Che le ricerche sono ancora in corso ma sono molto preoccupanti.

Il consumo di calorie vuote ma intensamente dolci, manda un messaggio chiaro al cervello di immagazzinare tutto ciò che verrà consumato successivamente come grasso e stimola proprio il fare scorta di grassi.

Aumenta quindi la presenza di lipidi nel sangue, inibendo le molecole responsabili della loro eliminazione. 

Altre ricerche in corso hanno osservato legami tra l’uso di aspartame e i danni all’endotelio dei vasi sanguigni, con conseguenti possibili problemi cardiovascolari.

Già due bevande al dì possono essere problematiche.

Altro problema, l’aspartame nel corpo si trasforma in formaldeide e acido formico, una sostanza che si è vista essere collegata alla presenza di malattie degenerative, disturbi sulla visione e sul sistema nervoso.

L’acesulfame K ha un potere dolcificante 200 volte maggiore di quello dello zucchero, con tutte le conseguenze metaboliche simili a quelle dell’aspartame.

Il ciclamato di sodio è ancora oggetto di studio e la sua vendita è stata sospesa negli Stati Uniti per via delle possibili connessioni con cancro alla vescica e atrofia testicolare nelle ricerche con cavie.

Diverse ricerche stanno mettendo in relazione l’uso di questi dolcificanti con l’alterazione della flora intestinale favorendo la disbiosi, la permeabilità intestinale e la presenza di candida.

C’è poi il problema più importante, l’uso di bevande dolci, sia pure prive di zucchero, ci espone ad una costante alterazione del nostro gusto.

Sviluppa una intensa dipendenza dallo zucchero che, uscito dalla porta, rientra a pieno titolo dalla finestra. 

Il desiderio intenso di zucchero provoca alterazioni metaboliche con una tendenza a preferire alimenti amidacei (che stimolano molto l’insulina), difficoltà a consumare grassi e proteine che vengono avvertiti come pesanti ed indigesti.

Questa preferenza rende più difficile saziarci, aumenta il rischio di mangiucchiare ogni 2-3 ore e la conseguente difficoltà a tenere bilanciati gli ormoni con una lenta ma inesorabile tendenza a sviluppare sindrome metabolica ed insulino resistenza.

Il consumo di bevande gasate durante i pasti sembra favorire la digestione; in realtà indebolisce la nostra trasformazione e facilita gonfiore e lentezza digestiva con conseguente difficoltà ad assimilare correttamente il cibo.

Che dire?

Questa storia dei cibi zero è l’estrema conseguenza dell’approccio alla nutrizione fondato sulle calorie e su cibi sempre più ideati per noi in laboratorio. 

Incomprensibili per il nostro metabolismo, sono un assurdo rebus per le nostre cellule; rendono più difficile il lavoro dei nostri mitocondri, i motorini cellulari da cui dipende la nostra energia, creano dipendenze difficili da sciogliere e sono la nuova frontiera subdola e affascinante del cibo spazzatura.

Fai le tue ricerche, fai le tue prove e soprattutto impara a farne a meno, se non vuoi ritrovarti invecchiato e con un metabolismo impazzito.

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