Stiamo vivendo una reale emergenza globale di distrazione, anche se pochi ne parlano.
Uno studio della Harvard University afferma che siamo distratti il 46,9% del tempo: ovvero passiamo circa metà del nostro tempo scollegati dal momento presente e non viviamo a pieno
Questo dato coincide con tante altre ricerche, come ad esempio la più famosa di Wendy Woods, della American Psychological Association, che conferma: “Più del 40% del nostro tempo, pensiamo a qualcosa di diverso da ciò che stiamo facendo.”
In questo modo le nostre priorità, le nostre qualità e il nostro “centro” spariscono in secondo piano. Tutto ruota attorno agli impegni e alle aspettative degli altri.
Non c’è da meravigliarsi se viviamo spesso insoddisfatti, alla ricerca costante di qualcosa che non arriva mai: più tempo, più serenità, più amore, più armonia, più significato.
La vera causa della distrazione
La principale causa sono le distrazioni digitali, che ci hanno portato ad avere un’attenzione povera e frammentata: non siamo mai veramente attenti o rilassati, è come fossimo sempre in un limbo.
Siamo sottoposti costantemente a un grande eccesso di informazioni, siamo bombardati su social media, siti web, pubblicità, pop-up, telefoni, computer, cartelloni per strada, schermi sugli autobus e chi più ne ha ne metta.
Per cui passiamo continuamente da uno stimolo al successivo, senza essere mai completamente concentrati o completamente a riposo.
Infatti secondo una ricerca della Stanford University, le persone che utilizzano spesso più media contemporaneamente hanno una una memoria ridotta. Per essere attenti, muovono molte più aree del cervello di quelle che sarebbero necessarie.
È quasi come un handicap: tutte le ricerche affermano che ogni generazione ha una capacità di concentrazione di gran lunga inferiore alla precedente.
Questo causa stress, ansia, disturbi del sonno, attacchi di panico e depressione.
Ti disconnetti da te stesso, generando tante forme di disordini mentali, come il “FOMO” (Fear of Missing Out) o il Brain Fog (Annebbiamento mentale).
La chiave per essere concentrati
Quale è la soluzione a questo problema? Perché qui non voglio fare il disfattista e c’è sempre una soluzione ai problemi della vita.
In realtà in questo caso la soluzione è semplice e ha anche un nome: “Digital Discipline” (o Disciplina Digitale).
Questo significa trarre il meglio dalla tecnologia, senza essere danneggiati dai suoi effetti collaterali.
Nello specifico consiste nel riservare dei brevi momenti ogni giorno in cui stacchiamo completamente dai dispositivi digitali (telefono, computer, tablet, televisione, ecc…), disciplinando la nostra esposizione alle distrazioni.
Non serve tanto tempo: bastano anche 15 minuti da dedicare a te stesso, distribuiti ogni tanto durante la giornata per rigenerare la tua attenzione.
In quei momenti per esempio puoi fare una meditazione, come la SAUTÓN Meditation che propongo io, perché è lo strumento migliore per riconnetterti al momento presente.
Oppure puoi anche fare una breve passeggiata, leggere un libro, rilassarti un momento o dedicarti completamente ad un’attività specifica (rieducando la tua mente a concentrarsi su una cosa alla volta).
Nel resto della giornata puoi utilizzare normalmente i dispositivi digitali, perché questi brevi momenti ti permettono di rigenerarti ed evitare gli effetti collaterali dell’eccessiva stimolazione.
Questo metodo lo considero più efficace e praticabile facilmente nel nostro stile di vita frenetico e ricco di impegni, rispetto al “Digital Detox” che necessita di periodi troppo lunghi e di conseguenza finiamo per non farlo mai.
Soprattutto i ragazzi più giovani hanno un enorme necessità di Digital Discipline, perché gli effetti su di loro che sono esposti più di tutti, sono devastanti.
Inizia oggi riservando due momenti di 15 minuti nel corso della giornata, in cui ti dedichi a qualcosa che hai a cuore, staccando completamente le distrazioni digitali.
I regali saranno straordinari!
Un caro saluto e sii felice!