Nella maggior parte delle tradizioni spirituali, c’è un dibattito che dura da migliaia di anni: “chi è più spirituale, la donna o l’uomo?”
Personalmente lo considero un dibattito inutile, perché perde di vista qual è il punto fondamentale di questo dibattito, ovvero cosa significa veramente essere spirituali (e questo non riguarda se sei uomo o donna).
Però è interessante notare le radici storiche di questo dibattito, perché svelano uno dei più grandi limiti presenti in ogni tradizione spirituale: la frequente mancanza di un approccio femminile.
Vediamo insieme questo problema che ha radici profonde e come questo paradigma sta cambiando oggi.
Spiritualità e folklore
Ogni autentica tradizione spirituale è sempre stata intrecciata con la cultura e la sensibilità del popolo e del tempo in cui si è diffusa.
Quindi nella tradizione Vedica troverai molti elementi della cultura indiana, nel Taoismo troverai molti elementi della cultura cinese, nel Buddhismo tibetano troverai molti elementi della cultura tibetana, nella Kabbalah troverai molti elementi della cultura ebraica, nello sciamanesimo troverai molti elementi della cultura del popolo nativo a cui fa riferimento, ecc…
Purtroppo storicamente la maggior parte delle culture del mondo, anche le più evolute, sono state spesso patriarcali e l’uomo ha frequentemente avuto un ruolo predominante nella società.
Molti antropologi e scienziati hanno provato a spiegare le ragioni di questo problema, ma nessuno è mai arrivato ad una conclusione soddisfacente.
Come dimostra lo storico di fama mondiale Yuval Noah Harari, non esiste una vera causa biologica in questa dinamica, ma il problema è sempre stato solo di natura culturale.
Non entro ancora più nel merito delle radici antropologiche del problema, se ti interessa approfondire questo tema ti consiglio di leggere il libro “Sapiens”, scritto proprio da Yuval Noah Harari.
Invece voglio approfondire cosa comporta questo problema nelle tradizioni spirituali.
Il ruolo delle donne nella spiritualità
A causa di questa dinamica culturale, le donne hanno sempre avuto un accesso più difficile alla spiritualità e agli insegnamenti più esoterici.
Questo perché la società spesso non le consentiva di dedicare tanto tempo alla ricerca e alla pratica spirituale, visto che aveva altre responsabilità e incombenze.
Inoltre in molte culture la donna era considerata inferiore e quindi non era socialmente accettato che potesse dedicare tanto tempo a una cosa così pura come la pratica spirituale.
La maggior parte delle istituzioni spirituali non potevano andare contro questi costumi sociali, di conseguenza erano composte prevalentemente da uomini.
Le poche istituzioni che aprivano le porte alle donne, inevitabilmente le riservavano comunque una posizione inferiore e le affidavano maggiormente le faccende quotidiane rispetto ai grandi insegnamenti esoterici.
Tranne rarissimi casi di società matriarcali e di tradizioni spirituali maggiormente femminili, nella maggior parte dei casi troverai sempre questo problema: Buddhismo, Induismo, Taoismo, Cristianesimo, Islam, ecc…
Il grande limite di ogni tradizione spirituale
Questo problema ha generato il più grande limite di ogni tradizione spirituale, ovvero la frequente mancanza di un approccio femminile.
Visto che la maggior parte dei praticanti e dei maestri spirituali erano uomini, l’insegnamento e i metodi sono sempre stati strutturati maggiormente con un approccio maschile.
Ovviamente nella storia ci sono state anche maestre spirituali donne straordinarie, ma sono state comunque sempre una minoranza e spesso meno conosciute dei loro colleghi uomini.
Di conseguenza la maggior parte degli insegnamenti spirituali e dei metodi pratici funzionano molto bene per gli uomini, ma spesso sono più difficili da applicare per una donna, visto che hanno un’impostazione molto maschile.
Questo è un grande limite della spiritualità, che finisce così spesso per non tenere conto della sfera fisiologica, emotiva, mentale e spirituale della donna.
Questo non è di ostacolo solo alle donne, ma spesso anche agli uomini, perché non sono ben integrati ed equilibrati nelle loro energie maschili e femminili.
Il cambio di paradigma
Per fortuna oggi questa dinamica sta cambiando e la sensibilità sociale è molto diversa rispetto a secoli fa.
Infatti sempre più donne si stanno interessando di spiritualità e oggi negli ambienti spirituali spesso ci sono più donne che uomini.
Puoi osservarlo nei centri di yoga, scuole di meditazione, cliniche olistiche, centri spirituali… oggi spesso trovi più donne che uomini.
Quindi il paradigma si sta rovesciando e io dico: per fortuna!
Sempre più donne hanno accesso alla spiritualità e sono alla ricerca di maestri donne, che abbiano un approccio più femminile e parlino dei loro problemi e qualità.
Infatti oggi c’è un’esplosione di donne che insegnano femminile sacro, magnetismo e abbondanza, legge dell’attrazione, sessualità sacra, tantra, shaktismo, ecc…
C’è sempre più richiesta di questo genere di insegnamenti.
E io prevedo che nei prossimi decenni ci saranno sempre più maggiormente insegnanti donne che uomini, perché molte delle donne che oggi bazzicano gli ambienti spirituali, a quel punto saranno diventate insegnanti affermate.
Per me è un bene, perché finalmente si sta rovesciando questo vecchio paradigma antiquato che è rimasto in piedi per migliaia di anni.
Il mondo ha bisogno di una rivoluzione spirituale femminile.
Mi reputo molto fortunato ad aver avuto sempre un ugual numero di studenti uomini e donne ai miei insegnamenti, che sono formulati in modo molto efficace per entrambi.
Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.
Un caro saluto e sii felice!