Ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroidite di Hashimoto, malattia di Graves: sono alcune delle disfunzioni che possono colpire la tiroide, una piccola ghiandola endocrina a forma di farfalla posta alla base del collo.

Così piccola ma con un ruolo centrale, dato che dirige direttamente o indirettamente, come un direttore di orchestra, ogni aspetto del nostro metabolismo.

Guai se si ammala: tutto l’organismo finisce nel caos!

Il compito della tiroide è quello di produrre ormoni attraverso follicoli, tante piccole cavità presenti nella ghiandola.

In questo articolo spiegheremo in parole semplici il loro prezioso ruolo e perché è bene monitorarli.

Ecco l’indice dell’articolo:

Quali sono gli ormoni tiroidei?

Come tutti gli ormoni, anche quelli tiroidei sono delle sostanze che vengono rilasciate e sciolte nel sangue da organi endocrini, in questo caso dalla tiroide, e fungono da messaggeri chimici trasmettendo segnali da una cellula all’altra.

Gli ormoni che la tiroide secerne sono:

  • T2  (Diiodotironina): è il meno conosciuto dei tre ed è ancora oggetto di numerosi studi e ricerche
  • T3 (Triiodotironina)
  • T4  (Tetraiodotironina o tiroxina) 
  • Calcitonina

L’ormone T3 è il cosiddetto ormone attivo e viene prodotto direttamente dalla tiroide nella misura del 20%.

Il restante 80% viene prodotto dall’ormone T4 e convertito in ormone T3, soprattutto nel fegato ad opera di enzimi.

Il sofisticato meccanismo degli ormoni tiroidei

Il sofisticato meccanismo degli ormoni tiroidei

La produzione degli ormoni tiroidei è regolata dall’ipofisi, o ghiandola pituitaria o pineale, che a sua volta è comandata dal centro di controllo principale del cervello, cioè l’ipotalamo.

Se l’ipotalamo riceve il segnale che la quantità di ormoni tiroidei in circolo non è sufficiente a far fronte alle esigenze dell’organismo, produce un ormone (Trh ) che segnala all’ipofisi questa mancanza.

L’ipofisi risponde al comando dell’ipotalamo e a sua volta produce un altro ormone tireostimolante (Tsh) che comanda alla tiroide di aumentare la produzione dei suoi propri ormoni.

Proprio a causa di questa diretta correlazione tra ormoni tiroidei e Tsh, si ricorre alla misurazione di quest’ultimo, tramite analisi del sangue, per verificare e valutare se la tiroide funziona in modo corretto.

Se tutto funziona a dovere, il risultato di questo sofisticato meccanismo è che ci saranno a disposizione i giusti livelli di T3 e T4, l’organismo è in equilibrio e noi stiamo bene.

La preziosa funzione degli ormoni tiroidei

Perché è bene conoscere questa famiglia di ormoni?

Perché sono connessi in centinaia di funzioni biologiche incluse:

  • crescita e sviluppo del cervello
  • ritmo e intensità di respiro e battito cardiaco
  • funzionalità del sistema nervoso
  • temperatura corporea
  • forza muscolare
  • salute della pelle
  • ciclo mestruale
  • fertilità
  • tono dell’umore
  • mantenimento del peso forma e dei livelli del colesterolo

Gli ormoni tiroidei regolano anche la nostra temperatura corporea favorendo quella giusta per ogni reazione biochimica.

Sono responsabili della nostra capacità di bruciare calorie, di perdere peso facilmente, dei nostri livelli energetici, dei movimenti peristaltici dell’intestino, di una gravidanza salutare e dell’allattamento, del tono dell’umore, della stabilità emotiva, della capacità del cervello di imparare, della concentrazione e della volontà.

Cosa influenza l’equilibrio degli ormoni tiroidei?

Cosa influenza l'equilibrio degli ormoni tiroidei?

Come tutto nel nostro corpo, nessun organo, nessun apparato e nessun ormone lavora mai da solo e nemmeno gli ormoni tiroidei sfuggono a questa legge universale.

Spesso la tiroide si ammala a seguito di un forte stress fisico o psichico.

In una condizione di stress il corpo produce un eccesso dell’ormone cortisolo, che è a sua volta strettamente legato all’ormone insulina, due ormoni che portano piano piano l’organismo in uno stato di infiammazione cronica.

Inoltre l’eccessivo stress indebolisce il sistema immunitario.

La tiroide, per sopperire alla crisi del sistema immunitario e all’eccesso di infiammazione, ecco che diminuisce la produzione di ormoni e il delicato equilibrio inizia a rompersi.

Quando il meccanismo si inceppa

I disordini della tiroide sono divisibili in due tipi principali:

  • i disordini legati ad una produzione insufficiente di ormoni tiroidei e allora avremo una diagnosi di ipotiroidismo
  • i disordini legati ad un eccesso di produzione di ormoni tiroidei e allora avremo una diagnosi di ipertiroidismo

Ad esempio, in caso di tiroidite di Hashimoto può essere che venga prodotto troppo poco T4 oppure che, anche se questo viene prodotto nella quantità adeguata, non venga poi convertito in T3 a sufficienza.

Ci può essere anche il caso in cui l’ipotalamo non manda segnali corretti all’ipofisi oppure che quest’ultima, pur ricevendo il segnale giusto, non produce la giusta quantità di ormone Tsh.

Quale che sia il caso, l’organismo comunque ne subisce le conseguenze.

L’ipertiroidismo invece si manifesta quando la tiroide lavora troppo e produce un surplus degli ormoni T3 e T4 rispetto all’effettivo fabbisogno giornaliero dell’organismo.

È un disturbo molto meno diffuso rispetto all’ipotiroidismo che può causare, a chi ne soffre, disturbi importanti a carico del metabolismo, del sistema nervoso e del cuore.

Colpisce più di frequente le donne e si manifesta soprattutto nella maturità, tra i 40 e i 60 anni, ma può insorgere anche in altre fasi della vita

Il tipo di ipertiroidismo più comune è un disordine autoimmune conosciuto con il nome di malattia di Basedow – Graves oppure morbo di Basedow – Graves o gozzo tossico diffuso.

Quali esami effettuare?

Quali esami effettuare?

Per monitorare lo stato di salute della tiroide e l’equilibrio degli ormoni che secerne, si ricorre ad esami del sangue necessari a controllare i livelli degli:

  • Ormoni tiroidei T3 e T4
  • Anticorpi anti-tiroide: anti-tireoperossidasi (anti TPO) e anti-tireoglobulina (anti TG): questo è il test di laboratorio che si effettua per verificare se si sia in presenza di disturbo autoimmune (tiroidite) e per distinguere questa condizione da altre forme patologiche che riguardano la tiroide stessa
  • Valore del T3 inattivo (rT3): quando il corpo vuole conservare energia invece che “bruciarla”, trasforma e conserva il T3 nella sua forma “reverse” che è inattiva.

Se sei positivo ai test per tiroide e ipotiroidismo può essere interessante verificare i seguenti valori di quelle sostanze utili nella produzione, conversione ed utilizzo degli ormoni tiroidei:

Come interpretare i valori

In genere, come detto in precedenza, si ha ipotiroidismo quando il livello di Tsh è più alto della norma.

Questo perché, se la tiroide produce meno ormoni di quelli necessari, allora entra in azione l’ipofisi che, tramite una maggiore produzione di Tsh, stimola la produzione di ormoni tiroidei.

Non è però sempre facile dare una corretta interpretazione dei valori dei test tiroidei e solo il valore generico del Tsh non è sufficiente a dare un quadro completo della situazione, perché può essere che il suo valore sia normale ma che sia la conversione del T4 in T3 ad essere affaticata o che il corpo non ascolti il messaggio della tiroide perché ha sviluppato una forma di “resistenza”.

Oppure talvolta può accadere che il livello di Tsh sia alto anche in presenza di un normale livello di ormoni prodotti dalla tiroide.

In questo caso si parla di ipotiroidismo subclinico, una forma di ipotiroidismo leggero, in genere considerato come il primo stadio del problema.

Talvolta può verificarsi anche il caso in cui gli esami diano come risultato un basso livello di T4 e, contrariamente a quanto sarebbe normale aspettarsi, anche un basso livello di Tsh.

In questo caso il problema non è la tiroide bensì l’ipofisi che non funziona come dovrebbe.

Conclusione

La tiroide e il sofisticato meccanismo degli ormoni che secerne, svolge con un ruolo centrale su ogni aspetto del nostro metabolismo.

Guai se si ammala: tutto l’organismo finisce nel caos!

Ipotiroidismo, ipertiroidismo, tiroidite di Hashimoto, malattia di Graves sono diventate condizioni così preoccupanti da giustificare la comparsa di una nuova branca di indagine medica, la psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI sigla italiana) che lega stress, emozioni, immunità, umore, pensieri e ormoni.

Perché, per salvaguardare il delicato equilibrio degli ormoni tiroidei e quindi della tiroide, serve comprendere che va trattato il sistema immunitario, l’intestino e il bilanciamento dei nutrienti a tavola.

È importante fare dei profondi cambiamenti nel proprio stile di vita per tenere sotto controllo la salute della propria tiroide e riportare l’equilibrio, se necessario.

Fondamentale cambiare carburante, fornire alle cellule non più zuccheri per bruciare e ricavare energia, ma grassi, adottare una dieta antinfiammatoria così come insegno nell’Online Program

Fonti:

1. Thyroid disorders (1)

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