La sindrome dell’intestino irritabile, o IBS, è un problema purtroppo molto più diffuso di ciò che si pensa e la situazione si aggrava di anno in anno.
Fra i sintomi, fastidiosi e spesso invalidanti, di questa patologia ci sono:
- Gonfiore
- Crampi
- Diarrea
- Costipazione
- Dolore
- Difficoltà di assorbimento
- Mancanza di energia e astenia importante
La medicina ufficiale non è ancora arrivata ad individuare con chiarezza quali possano essere le cause profonde che innescano questo processo.
Le soluzioni sono spesso limitate alla prescrizione di farmaci che possano alleviare i sintomi e cercare di arginarli (quindi farmaci antispastici, antinfiammatori, cortisonici e spesso anche antidepressivi, poiché il problema produce ed innesca un profondo stato di stress).
Di fatto chi ne soffre è condannato a convivere con il problema e a sentirsi perennemente in uno stato di debolezza e allarme.
Molti scienziati e ricercatori in tutto il mondo stanno però iniziando a definire meglio tutte le sfaccettature e le implicazioni della sindrome dell’intestino irritabile andando gradualmente a risalire alla vera causa della malattia e alle implicazioni digestive, infiammatorie ed emotive che la caratterizzano.
Ecco le principali conclusioni a cui si è arrivati.
Fra le cause dell’IBS ci sono gli squilibri intestinali
Fra le cause della sindrome dell’intestino irritabile ci sono degli squilibri intestinali importanti.
Il nostro intestino tenue ha una superficie grande quanto quella di un campo da tennis ed è proprio qui che viene assorbito il cibo e si trova il sistema immunitario intestinale (il 60% del sistema immunitario totale).
Purtroppo, a causa di stress, farmaci, infezioni intestinali, alcol e una dieta povera di fibre e ricca di zuccheri, il sofisticato sistema immunitario intestinale può essere più esposto a sostanze estranee, come batteri e altri microbi, che si trovano a poca distanza dal tenue, cioè nell’intestino crasso.
E questo innesca e attiva una risposta immunitaria che rende l’intestino irritabile appunto, e fa sviluppare nel tempo allergie, malattie autoimmuni e disturbi dell’umore.
Infatti i batteri intestinali dovrebbero rimanere nell’intestino crasso; l’intestino tenue, invece, dovrebbe rimanere piuttosto sterile, libero da batteri “cattivi” e al massimo essere popolato da pochi batteri benefici.
Se i batteri intestinali “nemici” entrano nel tenue e prendono il sopravvento, possono iniziare a fermentare il cibo, in particolare zucchero o alimenti ricchi di amido: questo fenomeno si chiama “crescita eccessiva batterica dell’intestino tenue (SIBO)” ed è una delle principali cause di IBS.
Gli squilibri intestinali che possono causare l’intestino irritabile possono derivare anche da una crescita eccessiva di lieviti, che si verifica a causa di:
- assunzione di antibiotici, antiacidi, antidolorifici, steroidi, pillola anticoncezionale
- dieta ricca di zuccheri, farine e cibi lievitati
- consumo di alcolici come birra, vino e superalcolici
- sindrome metabolica
- stress elevato
La permeabilità intestinale e il problema dei parassiti
Fra la cause dell’intestino irritabile rientrano anche la permeabilità intestinale e la possibile presenza di parassiti.
La prima condizione si verifica quando la parete dell’intestino subisce dei danni ripetuti nel tempo e si indebolisce fino a non riuscire più né ad assorbire propriamente i nutrienti né a trattenere al suo interno le varie sostanze tossiche che, invece di essere espulse, finiscono nel sangue.
Di conseguenza l’organismo si indebolisce perché non arrivano più i nutrienti nella giusta quantità e il sangue si intossica per via delle tossine che arrivano al suo interno.
La permeabilità intestinale è purtroppo una malattia moderna dovuta a:
- Alimenti che stimolano fortemente il sistema immunitario (tra i principali glutine, caseina, lecitine dei legumi)
- Condizioni di forte stress e cortisolo elevato
- Sensibilità all’instamina
- Abuso di farmaci
- Inquinamento ambientale
- Alimentazione priva dei veri nutrienti di cui ha bisogno il corpo
La permeabilità inizia come disbiosi e diviene via via sempre più cronica e profonda tramutandosi in vera permeabilità.
Per quanto riguarda i parassiti, invece, questi non comporterebbero alcun problema se l’intestino fosse in buona salute e con un microbiota sano.
Infatti verrebbero scacciati dal sistema immunitario senza possibilità di stabilirsi nell’intestino e proliferare.
Il problema si ha piuttosto quando l’intestino è in una condizione di forte disbiosi (cioè la flora batterica intestinale è ricca di lieviti e povera di batteri amici), c’è fermentazione e un grande abuso di zucchero, il cibo preferito dei batteri patogeni e dei parassiti.
In questo caso l’intestino diventa il terreno stabile e fertile per i parassiti che qui possono riprodursi e scatenare non pochi problemi, come:
- Costipazione, colite, gas
- Mal di testa
- Indebolimento del sistema immunitario (con difficoltà ad ammalarsi)
- Prurito anale
- Sfoghi sulla pelle
- Anemia, debolezza e difficoltà a prendere peso
- Bruxismo
- Desiderio di cibo spazzatura
- Nervosismo e rabbia
Ecco perché quando si parla di IBS non si può prescindere dal prendere in considerazione anche il fattore parassiti, procedendo ad una pulizia attraverso dei fitoterapici naturali.
Così da rendere la possibilità di remissione e guarigione più stabile e a portata di mano.
Il fattore stress
Lo stile di vita moderno e frenetico, che ci impone ritmi quasi insostenibili, ci fa caricare di stress che si ripercuote sulla nostra salute, ad esempio sotto forma di problemi digestivi e intestinali.
Secondo diversi studi, lo stress riguarda almeno il 75% degli individui e si verifica quando ci si sente costantemente sotto pressione e impossibilitati a fermarsi e a fare un “profondo respiro” o a prendersi una tregua.
La risposta del nostro cervello ad una condizione costante di stress o di infiammazione è chiamata dalla PNEI (psico-neuro-endocrino-immunologia) “Inversione della curva del cortisolo” ed è particolarmente insidiosa.
Nel tempo, se non riusciamo ad interromperla e quietarla, può condurre all’insorgenza di diverse patologie, fra cui anche quelle intestinali, difficoltà a dormire, calo di memoria, problemi ormonali, pressione alta, disturbi autoimmuni, difficoltà a ritrovare il peso forma.
Infatti, a causa dello stress, anche la grelina, l’ormone della fame, e la leptina, l’ormone della sazietà, sono disfunzionali, con il rischio di innescare la cosiddetta “fame da stress” che ci fa tuffare su cibi sbagliati, ricchi di zuccheri, farine e lieviti, che possono danneggiare ancora di più l’intestino in un circolo vizioso.
Quindi qualunque seria strategia per curare l’IBS non può non prendere in considerazione azioni ed interventi per ridimensionare lo stress.
Come liberarsi dalla sindrome dell’intestino irritabile e ripristinare la salute intestinale ottimale
Come visto, fra le cause più comuni di IBS ci sono gli squilibri intestinali che possono derivare soprattutto da una cattiva alimentazione ricca di zuccheri e alimenti di cattiva qualità o pro infiammatori, ritmi di vita lontani dalle esigenze reali della persona e condizioni di stress fuori controllo, assunzione di farmaci e infezioni intestinali e/o parassitosi.
Essendo quindi un problema multifattoriale, è necessario mettere in campo una strategia composita e di lunga durata che intervenga su digestione, microbiota intestinale, permeabilità, eventuali parassiti e sul fattore stress.
Deve procedere per step e richiede diversi mesi di intervento, da un minimo di 6 mesi a un massimo di 24, a seconda della sintomatologia e dalla durata del problema.
Per poter ridurre la sintomatologia legata alla sindrome dell’intestino irritabile o debellarla del tutto, bisogna prendersi cura del proprio intestino e ripristinare la sua funzionalità.
Come?
- Assumi enzimi digestivi sistemici, che aiutano a digerire il cibo mentre l’intestino guarisce. A questo proposito ottimo è il nostro Enzymes, l’integratore di enzimi sistemici (bromelina, papaina, protesi, amilasi, lattasi) che favorisce scomposizione assorbimento ed eliminazione delle tossine, liberando gradualmente tutti i sistemi.
- Elimina tutti gli alimenti che contengono zucchero, amido e farine per un tempo minimo di 6 mesi. Si tratta di tutti i carboidrati complessi, cioè quegli alimenti la cui struttura molecolare è composta da due (disaccaridi) o più (polisaccaridi) molecole di zucchero. Possono invece essere consumati i monosaccaridi (con una sola molecola di zucchero). Questi ultimi, essendo composti da molecole piccole per natura, arrivano direttamente al flusso sanguigno dalle pareti intestinali, senza bisogno di essere scissi dagli organi preposti alla digestione. Non dovendo subire nessun processo digestivo, non corrono il rischio di non essere assorbiti del tutto rilasciando sostanze residue nell’intestino, cibo preferito dai batteri patogeni, funghi e lieviti.
- Segui una dieta antinfiammatoria come la Dieta dei carboidrati specifici (SCD) per minimo 3/6 mesi. Questo tipo di alimentazione contempla il consumo di vari tipi di verdura, carni allevate al pascolo, pollame allevato a terra, pesce selvatico, uova biologiche e deposte da galline allevate a terra, frutta a basso contenuto di fruttosio, frutta secca e frutta a gusci, alcuni legumi (lenticchie, piselli spezzati), spezie e alcuni condimenti, grassi sani (come olio di cocco, ghi e olio evo). Non sono ammessi invece lieviti, amidi e disaccaridi, come lattosio, saccarosio, maltosio e isomaltosio. Per sapere di più su questo tipo di dieta, leggi la guida qui.
- Effettua un ciclo con un antiparassitario fitoterapico (a base di piante ed erbe) come OSSIPUR della OTI in gocce, quando i sintomi sono soprattutto respiratori (da 20 a 30 gocce prima di due pasti della giornata per un mese, iniziando gradualmente); RIMEDIO 32 della VILLA LABOR, in gocce, quando hai sintomi importanti da tempo (da 20 a 30 gocce prima di due pasti della giornata per un mese, iniziando gradualmente) oppure TENAFER del dott. Giorgini, in capsule, meglio se con aglio (da 2 a 5 capsule al dì, comodo in viaggio e a scopo preventivo, da assumere sempre per un mese).
- Assumi sostanze nutritive che curano e riparano l’intestino, come Glutammina, Zinco e Olio di enotera.
- Assumi probiotici come il nostro Probiotics che ha un’elevatissima concentrazione: 100 miliardi di UFC (Unità formanti Colonia) per capsula, in modo da raggiungere vitali l’intestino, ed è efficace per rigenerare la flora intestinale con nuovi batteri simbionti.
- Non appena la sintomatologia migliora gradualmente, inserisci prebiotici ricchi di fibre che nutrono i batteri benefici, come Inulina, Psillio, Farina di banane verdi, Yacon in polvere, Olio MCT liquido o in polvere.
- E dopo minimo 3 mesi puoi iniziare gradualmente ad inserire piccole porzioni di alimenti fermentati come aceto di cocco, kimchi, kombucha, miso o crauti. Qualche volta puoi anche consumare yogurt (di pecora o di capra). Utilissimo può essere anche Bio-Essenz, un succo concentrato a fermentazione naturale di tantissimi vegetali, con un profondo effetto rigenerante e riequilibrante per la flora batterica intestinale.
- Bevi almeno due litri e mezzo di acqua calda al giorno, lontano dai pasti, così da mantenere regolare e pulito l’intestino.
- Mantieni uno stile di vita attivo, praticando attività fisica regolarmente; può essere sufficiente anche una passeggiata di 30 minuti al giorno.
- Allontana lo stress dalla tua vita (perché questo può causare problemi intestinali) praticando lo yoga, la SAUTÓN Meditation o la respirazione profonda. Molto utile è anche il pacchetto Zero stress kit, composto da Mind, Vitamina B6, Zinco e Ashwagandha in compresse.
Con questi semplici consigli è più facile guarire dalla sindrome dell’intestino irritabile e ripristinare la funzionalità di questo organo così importante da essere ri-definito il nostro “secondo cervello”.
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Fonti:
“How to Address Gut Issues and Get Back to Optimal Health” di Mark Hyman, MD (The Longevity Journal)
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