Ami il cibo sano, sei molto attento a ciò che mangi e metti quotidianamente nel piatto, ma hai mai pensato dove cucini i tuoi pasti e al tipo di pentole che usi?
In questo articolo faremo chiarezza sui tipi di pentole che sembrano essere ad alto rischio di tossicità e su quelle più salutari da usare in cucina.
Ecco l’indice dell’articolo:
- Pentole antiaderenti: le più usate ma anche le più tossiche
- PFAS, PFOA: sigle da non dimenticare quando acquisti una pentola
- PFAS e PFOA: quali ripercussioni sulla salute?
- Altri tipi di pentole da evitare e perché
- Le migliori pentole da usare in cucina
Pentole antiaderenti: le più usate ma anche le più tossiche
Le prime ad andare sotto la lente di ingrandimento ed oggetto di numerosi studi scientifici per il loro effetto negativo sulla salute, sono le pentole o, meglio, le padelle antiaderenti.
Sono largamente diffuse e ampiamente utilizzate perché hanno il pregio di non far attaccare e bruciare il cibo nel fondo durante la cottura.
Sono quindi molto comode ma potenzialmente tossiche perché la maggioranza di quelle che trovi in commercio, soprattutto quelle che hanno un costo molto contenuto, contengono sostanze chimiche che sono state collegate a diversi problemi di salute, incluso il cancro.
PFAS,PFOA: sigle da non dimenticare quando acquisti una pentola
Le pentole antiaderenti sono tali perché sono rivestite in Teflon™, materiale plastico brevettato dalla ditta americana DuPont nel 1938, per la cui produzione, si è scoperto, vengono impiegate sostanze chimiche come gli acidi perfluoroottanoici, riconoscibili con sigla PFOA e acidi perfluoroacrilici, con sigla PFAS.
Sono acidi che non si trovano solo nel Teflon™ e nelle pentole, ma ampiamente usati in molti settori dell’industria contemporanea perché hanno proprietà idrorepellenti, oliorepellenti e antimacchia.
Sono impiegati nell’abbigliamento, nell’industria tessile, negli imballaggi alimentari, nei pesticidi, nell’edilizia, nell’elettronica, insomma sono ovunque.
La tossicità del PFOA e del PFAS e l’impatto negativo sulla salute dell’uomo è nota da tempo, tanto che nel 2006 l’Agenzia per la Protezione Ambientale Statunitense (EPA) chiese agli otto principali produttori mondiali di fluoropolimeri di aderire volontariamente ad un programma di riduzione delle emissioni di PFOA (-95% entro il 2010 e totale eliminazione entro il 2015).
Perché PFAS, PFOA sono pericolosi?
PFAS e PFOA sono sostanze potenzialmente pericolose perché, nel momento in cui a contatto con le elevate temperature durante la cottura, diventano instabili e rilasciano sostanze tossiche.
Diverso il caso del PTFE, ovvero il Politetrafluoroetilene, sostanza chimica che sembra essere esclusa dalla tossicità per la sua capacità di resistere alle elevate temperature (200 gradi).
A caccia della dicitura: “PFAS, PFOA free”:
Quando acquisti una pentola antiaderente, la prima cosa da fare è quindi quella di assicurati sempre che nell’etichetta del produttore vi sia scritto ben chiaro: “PFAS, PFOA free”: cioè venga chiaramente dichiarato che non contengono le sostanze incriminate.
Se non compare tale dicitura (di solito è ben reclamizzata), non acquistarla o richiedi la scheda tecnica direttamente al fornitore (anche se il PFOA sembra essere ormai pressoché inutilizzato proprio per il clamore suscitato attorno a questa sostanza e i produttori lo hanno sostituito con altro materiale).
Vediamo ora perché è così importante stare alla larga da questo tipo di pentole.
PFAS e PFOA: quali ripercussioni sulla salute?
Queste sostanze chimiche possono rappresentare un problema per la salute perché rimangono nell’ambiente e nel sangue per lunghi periodi di tempo.
A fare chiarezza sulle conseguenze sulla salute umana, paradossalmente, è proprio la ditta di produzione del Teflon™, la DuPont, che per anni sversò gli scarichi della produzione di questo composto chimico nei fiumi vicini alla sede di produzione in Virginia, andando ad inquinare tutta l’area.
Moltissime delle persone che lavoravano a stretto contatto con questo materiale si ammalarono e ben 70.000 fecero causa, creando uno scandalo a livello mondiale.
Una volta accesisi i riflettori su questo caso, partirono anche molteplici ricerche e studi in merito alla loro tossicità.
Durante uno studio scientifico durato più di 7 anni, vennero analizzati i campioni di sangue di oltre 69.000 persone.
Gli scienziati riuscirono a collegare la presenza di PFAS a particolari malattie, come:
- ritardi nella crescita e nello sviluppo infantile
- colesterolo alto
- neurotossicità
- problemi alla tiroide
- infiammazione del fegato
- sistema immunitario indebolito
- infertilità
- allergie
- cancro
Conclusioni confermate anche dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e da altri studi.
Lo IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, nel 2016 ha classificato il PFOA nel gruppo 2B, una sostanza quindi possibilmente cancerogena per l’uomo.
Altri tipi di pentole da evitare e perché
Chiuso il capitolo dedicato alle pentole antiaderenti, vediamo ora quali altri tipi di pentole sono potenzialmente dannose per la nostra salute.
Le pentole in alluminio
Sappiamo già che consumare cibi ricchi di alluminio non è una cosa saggia, e a maggior ragione non lo è usare, per la loro cottura, pentole di tale fattura.
Sono anche queste di largo consumo e presenti nelle cucine dei ristoranti più stellati.
Avere livelli di alluminio nel sangue, sopra la media, non è salutare.
Testimone ne è la controversa relazione dell’alluminio con il morbo di Alzheimer che ha portato molti studi scientifici a valutare una possibile relazione tra l’accumulo di alluminio nel corpo e la neurotossicità.
Per sicurezza, evita anche pentole in alluminio anodizzato antiaderente e in alluminio antiaderente ceramico e pentole in metallo maculato, così come padelle in ghisa smaltata che rilasciano alluminio.
Le pentole in silicone
Sembrano sicure, rappresentano una buona alternativa e negli ultimi anni stanno sempre più prendendo piede.
Va comunque detto che non c’è stata abbastanza ricerca scientifica per confermare con certezza se il silicone possa fuoriuscire o meno dalle pentole e contaminare il cibo.
Le migliori pentole da usare in cucina
La scelta migliore da fare in cucina è quindi optare per tipi di pentole che non saranno altrettanto performanti come le antiaderenti, ma decisamente più sane e sicure.
Basta sciogliere del burro o dell’olio per non far attaccare il cibo e un po’ di attenzione.
Pentole in acciaio inossidabile
Insieme alla ghisa, le pentole in acciaio inossidabile sono spesso considerate le più sicure e non tossiche.
L’acciaio è un materiale che resiste alla corrosione, non si sfalda e non rilascia residui nel cibo come le pentole antiaderenti.
L’acciaio inossidabile è una miscela di metalli tra cui carbonio, cromo, nichel e/o manganese.
Se sei intollerante al nichel, fai attenzione alle sigle 18/8, 18/10 o 18/0: il primo numero specifica la percentuale di cromo e il secondo numero indica la quantità di nichel.
Per renderle ancora più sicure, evita di pulirle con materiale o detergenti abrasivi che possano causare danni al rivestimento e il conseguente rilascio di metalli durante la cottura e getta eventuali pentole in acciaio inossidabile con superfici di cottura danneggiate.
Pentole in ghisa
Molto usate prima dell’avvento del Teflon™, le pentole di ghisa sono tra le più sicure e meno tossiche.
La ghisa trattiene molto bene il calore, possono anche sopportare temperature molto più elevate rispetto alle pentole antiaderenti e sono adatte anche per la cottura al forno.
Anche in questo caso assicurati che siano prive di PFOA e che non contengano altri prodotti chimici.
Pentole in vetro
Un’altra soluzione ottimale è l’uso di pentole in vetro che non sono solo atossiche e rispettose dell’ambiente, ma sono anche molto durevoli.
Sono molto versatili, puoi usarle per le cotture al forno e il vetro è un ottimo materiale per la conservazione degli alimenti, molto più salutare rispetto a quelli di plastica.
Pentole in rame
In merito alle pentole non tossiche, quelle in rame rientrano in una categoria intermedia.
Sebbene siano più sicure di altre opzioni, il rischio di utilizzare pentole 100% in rame è che potrebbe portare ad una assunzione eccessiva di rame da parte dell’organismo.
In commercio esistono pentole che presentano solo il rivestimento esterno in rame (ottimo per condurre il calore) ma che hanno un rivestimento interno in acciaio inossidabile.
Evita invece vecchie pentole in rame che possono avere un rivestimento in stagno o nichel.
Pentole antiaderenti in ceramica
Esistono in commercio diverse nuove linee di pentole e marchi che hanno apparentemente escogitato modi più sani per rendere le pentole antiaderenti.
Alcuni di questi marchi includono nomi come GreenLife e pentole Green Pan, Green Earth della Ozeri ed utilizzano uno strato antiaderente in ceramica derivato dalla sabbia, chiamato Thermolon, e che non contengono PFOA o PTFE.
Le pentole in ceramica antiaderente rientrano nella “zona grigia” perché alcuni marchi contengono nanoparticelle, minuscole particelle invisibili con la capacità di penetrare nella pelle e attraversare la barriera ematoencefalica.
Ad oggi non disponiamo di studi a lungo termine che dimostrino in che modo la nanoceramica potrebbe avere un impatto sulla salute umana.
Conclusione
Non è facile orientarsi nell’affollato mondo delle pentole.
Le più sicure sono quelle tradizionali, in acciaio inossidabile, ghisa, vetro.
Richiedono solo un po’ più di attenzione e di sciogliere sul fondo del buon burro o olio extravergine di oliva, ghi, olio di cocco per evitare che il cibo si attacchi.
Se hai domande o dubbi sulle pentole che già possiedi o stai pensando di acquistare di nuove e più salutari, assicurati che contengano la dicitura: “PFAS, PFOA free” o, in caso contrario, contatta direttamente il produttore delle pentole.
Fonti:
American Cancer Society: PFOA, PFOS, and Related PFAS Chemicals
EWG: Canaries in the Kitchen
EHP PUBLISHING: Prenatal Exposure to Perfluorooctanoate (PFOA) and Perfluorooctanesulfonate (PFOS) and Maternally Reported Developmental Milestones in Infancy
EWG: EWG’s Guide to Perfluorochemicals
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