Perché in Italia non sappiamo più dialogare?

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Stiamo vivendo un periodo storico molto complesso: una pandemia globale che ha messo in ginocchio il mondo, la crisi economica sempre più forte e adesso la prospettiva di una nuova guerra mondiale.

Parlo raramente di temi di attualità, proprio perché questo periodo è così complesso e so di non avere le competenze per analizzarlo in modo adeguato.

Forse sono anche assuefatto da tutti i messaggi più disparati letti sui social, nonostante probabilmente nessuno sappia veramente cosa stia succedendo, e questo forse è l’aspetto più sconcertante.

Ma in tutta questa confusione, c’è un elemento che mi appare sempre più evidente in questo tempo: in quanto esseri umani stiamo perdendo completamente la capacità di dialogare gli uni con gli altri.

Questo sta accadendo in tutto il Mondo, ma specialmente in Italia si può osservare con una intensità agghiacciante.

È come se avessimo raggiunto un tale livello di intolleranza verso le opinioni altrui che questo non permette più alcuna conversazione sana ed equilibrata.

Quale è la vera ragione per cui questo sta accadendo?

Vediamolo insieme.

Complottisti contro conformisti

Ho osservato questo problema con chiarezza per la prima volta durante la pandemia, quando il dibattito pubblico verteva prima sulle origini del covid, poi sui vaccini e infine sul Green Pass.

Ognuna delle fasi di questo dibattito è avvenuta sempre secondo lo stesso identico schema: ci si divideva in squadre opposte (come nel calcio) e ci si attaccava in tutti i modi possibili, cercando ogni minimo elemento per ferire gli avversari e dimostrare di avere ragione.

Nessuno ascoltava veramente cosa dicevano gli avversari, perché in cuor loro avevano già deciso da che parte stare e quale era la verità. Quindi alla fine era un dialogo tra sordi.

Nella pandemia le squadre erano queste:

  • Da un lato c’erano i pro vax (che poi sono diventati pro Green Pass): loro avevano deciso che il vaccino era l’unica strada possibile e la difendevano sempre a priori, attaccando chiunque la pensasse in modo diverso e ignorando i tanti pareri discordanti nella comunità scientifica mondiale, i grandi errori fatti in ambito politico e sociale, gli enormi interessi economici delle case farmaceutiche che hanno fatturato miliardi (e non hanno manco voluto pagare le tasse), e così via.
  • Dall’altro c’erano i free vax (che poi sono diventati no Green Pass): loro invece avevano deciso che la prima strada era sbagliata e la criticavano in tutti i modi possibili, cercando ogni genere di informazione a difesa del proprio punto di vista e condannando a priori tutto ciò che veniva fatto, anche a costo di dire spesso cose totalmente surreali ed errate, finendo così per essere presi difficilmente sul serio dagli altri.

Non voglio entrare ulteriormente nel merito di questi temi: ho le mie opinioni al riguardo e so di non poterle condividere senza essere attaccato da una squadra e/o dall’altra.

Però mi sembra sempre più surreale che in Italia non si riesca a fare un vero dibattito su questi argomenti, nell’eterna battaglia tra complottisti e conformisti, topi gamma contro topi beta (come avrebbe detto mio padre Rishi Italo Cillo).

Un nuovo paradigma del dibattito

Il grande problema è che questa non sembra neanche essere stata una eccezione, ma anzi un nuovo paradigma del dibattito, che si sta replicando allo stesso modo su qualunque argomento.

È scoppiata la guerra in Ucraina e ci siamo divisi nuovamente in due squadre:

  • Da un lato abbiamo i No Putin: loro hanno deciso che Putin è un tiranno pazzo che di punto in bianco ha deciso di invadere l’Ucraina, che Zelenski è il loro eroe e che gli Ucraini sono il più grande esempio democratico da difendere a tutti i costi. Ovviamente queste persone non hanno mai ascoltato un discorso di Putin e ignorano completamente ogni possibile ragione storica e ogni atrocità commessa dal popolo ucraino, perché tutto a un tratto sono diventati tutti santi.
  • Dall’altro lato abbiamo i Pro Putin: loro invece hanno deciso che Putin è il loro eroe ed è un santo che pensa solo al bene dell’umanità, combattendo la tirannia atlantista della Nato e il nuovo ordine mondiale. Ovviamente queste persone ignorano completamente che Putin è un dittatore con i suoi interessi e che in Russia c’è un regime autoritario terribile, dove se dici una parola contro il governo finisci molto facilmente in carcere o ucciso.

Sia in una squadra che nell’altra si sono dimenticati che la vita non è bianca o nera, giusta o sbagliata, ma ha infinite sfumature di grigio… e la verità è sempre nel mezzo!

La trappola delle ideologie

Quando ci siamo dimenticati come discutere in modo costruttivo degli argomenti?

Quando ero adolescente avevo amici di tutte le tendenze politiche, correnti di pensiero e ceti sociali. Mi incantavo a vederli discutere di ogni argomento e a volte mi divertivo ad intervenire e a dire anche la mia, senza paura di essere odiato a vita da tutti.

Spesso le discussioni si facevano animate e si arrivava ad arrabbiarsi e ad urlare ognuno in testa all’altro. Ma ci si ascoltava e poi magari a un certo punto si capiva che ognuno aveva idee diverse e lo si accettava senza troppi drammi. E si finiva tutti insieme a bersi una buona birra e chiacchierare del più e del meno come se niente fosse successo, perché i rapporti umani vanno oltre i pareri discordanti.

La ragione per cui oggi questo non si riesce a fare, ovviamente è connessa a tutta la rabbia, paura, sofferenza e incertezza che stiamo provando in questo periodo, a causa dei tanti problemi e della grande confusione che vediamo attorno a noi (e dentro di noi).

Però in realtà c’è una causa più profonda alla radice di questo problema: le ideologie.

Ovvero quando un dibattito diventa ideologico, non c’è più modo di discutere in modo razionale, perché diventa più una questione di fede e fanatismo.

O credi in una idea oppure credi nell’altra, o fai parte di una setta oppure fai parte dell’altra. Non c’è altro modo di interagire e nessuno ascolta le ragioni dell’altro.

Se continuiamo su questa strada la situazione peggiorerà sempre di più e arriverà il pazzo di turno che ucciderà qualcuno in Italia semplicemente perché ha un’opinione diversa dalla sua.

Il mio augurio è che riscopriamo il piacere di discutere con persone diverse da noi, superando la trappola delle ideologie e ritrovando il coraggio di andare incontro all’altro, la forza di essere educati e la saggezza di riservarci il beneficio del dubbio.

Ti invito ad andare il prima possibile da una persona che appartiene alla squadra opposta alla tua, invitarla a bere una birra e divertirti ad ascoltare tutte le sue ragioni (che ti piacciano o meno), prima di condividerle a tua volta le tue ragioni in modo pacato e sincero, concludendo magari con una chiacchierata sulla vita e una bella bevuta insieme.

Potresti riuscire a spezzare questo incantesimo che intrappola tutti noi, scoprendo che tornare ad essere umani è più facile di quanto sembra. L’autentica amicizia salverà il mondo.

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.

Un caro saluto e sii felice!


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Commenti COMMENTI

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  • Gabriella 29 Marzo 2022

    Grazie, condivido ogni parola. C’è tanto bisogno di ritrovare la bellezza nei rapporti con gli altri