Psichedelici e Spiritualità

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Quando si parla di psichedelici, la maggior parte delle persone pensa a droghe sintetiche, feste, sostanze illegali o al massimo agli hippie anni ‘60.

In realtà gli psichedelici si trovano anche in natura e queste piante sono considerate sacre in molte culture, infatti hanno una storia molto antica e sono strettamente connesse allo sviluppo di tutte le principali tradizioni spirituali del mondo.

Negli ultimi decenni stiamo vivendo un revival di queste piante dalle proprietà psichedeliche, che vengono utilizzate sempre più per scopi terapeutici e spirituali in cerimonie, rituali, centri spirituali, cliniche e ospedali.

E non c’è da sorprendersi, visti gli enormi benefici per la salute fisica e mentale che queste piante portano nell’individuo e che oggi sono stati dimostrati in centinaia di studi scientifici internazionali.

Però come spesso accade, la grande diffusione di queste piante sta portando anche tanta confusione su questo argomento, tra chi le condanna per via dei pregiudizi sulle droghe sintetiche (che sono completamente diverse) e chi le osanna come la soluzione ad ogni problema.

Proviamo a districare questo groviglio di informazioni e indaghiamo insieme la storia degli psichedelici nelle principali tradizioni spirituali e come possono essere integrati in un autentico percorso di crescita personale e spirituale.

Gli psichedelici nell’antichità

La prima prova storica sull’utilizzo degli psichedelici è antichissima e risale al 7000 a.C. , quando l’essere umano iniziò a dipingere affreschi sui muri che ritraevano funghi magici.

Gli studi hanno dimostrato che già a quell’epoca l’essere umano utilizzava in modo sistematico sostanze naturali psichedeliche (prevalentemente Psilocibina), sia nelle comunità di cacciatori-raccoglitori e sia nelle prime comunità di agricoltori.

Gli storici concordano che l’utilizzo era prevalentemente per scopi spirituali e religiosi, infatti veniva utilizzato in ambito ritualistico e cerimoniale per accedere a stati di coscienza fuori dall’ordinario.

Questo momento viene spesso sottovalutato, eppure fu una rivoluzione culturale molto importante per i nostri antenati, paragonabile alla Rivoluzione Cognitiva, alla Rivoluzione Agricola, alla Rivoluzione Urbana o alla Rivoluzione Industriale.

Questa Rivoluzione Psichedelica espanse enormemente la capacità di pensiero simbolico dell’essere umano e favorì la creazione di grandi immagini simboliche collettive nelle comunità, gettando le basi per delle culture condivise e delle strutture sociali più complesse.

Non sappiamo se le grandi macchine sociali delle prime città e imperi dei sumeri e degli egizi sarebbero state possibili, se poco prima non ci fosse stata questa Rivoluzione Psichedelica e la conseguente nascita delle religioni organizzate.

Gli psichedelici nelle Tradizioni Spirituali

Questo uso sistematico di sostanze psichedeliche naturali in ambito ritualistico e cerimoniale è alla base di tutte le principali tradizioni spirituali.

Negli antichi Veda della tradizione vedica indiana si parla spesso di Soma, una bevanda dalle chiare proprietà psichedeliche che consumavano gli dei e i primi praticanti spirituali, come i Rishi stessi che hanno scritto i Veda.

La stessa bevanda viene descritta con chiarezza sotto diversi nomi e ritratta in tante immagini sacre in tutta la zona Himalayana nelle diverse tradizioni yogiche, tantriche, sramana, buddhiste e taoiste.

Molti storici affermano che probabilmente questa bevanda era a base di funghi contenenti Psilocibina, che crescevano in passato nella zona himalayana e che poi forse si sono estinti a causa di cambiamenti climatici o di cui si è semplicemente persa la conoscenza.

Ma senza rimanere solo nella zona Himalayana, sostanze di questo tipo venivano usate per esempio anche nelle tradizioni dei misteri dell’antico Egitto e dell’antica Grecia, oppure sono alla base delle principali tradizioni spirituali mesoamericane e sudamericane come la tradizione tolteca maya, la tradizione andina Inca e la tradizione dei curanderos della selva amazzonica.

Gli storici concordano che gli psichedelici erano usati in modo sistemico anche nelle comunità paleocristiane e che hanno contribuito enormemente alla creazione del Cristianesimo.

Infatti funghi magici come l’amanita muscaria sono stati dipinti per secoli nell’arte sacra cristiana e ancora si trovano in molte chiese, anche se si è completamente dimenticato il senso di quelle immagini.

Molti storici affermano che lo stesso rituale dell’eucaristia in origine fosse proprio l’ingestione dell’Amanita Muscaria.

Gli psichedelici nel percorso spirituale

Gli psichedelici hanno sicuramente contribuito alla creazione delle principali tradizioni spirituali, anche se poi nei millenni l’utilizzo di queste sostanze si è perso in molte di queste culture.

In alcune tradizioni si è preservata questa conoscenza ed esistono ancora piante psichedeliche che sono considerate sacre e vengono utilizzate in ambiti cerimoniali per la crescita spirituale e la guarigione interiore.

Per esempio nella zona himalayana viene utilizzato ancora il Bhang, che è una bevanda a base di latte e cannabis, o a volte datura.

Allo stesso modo nello sciamanesimo siberiano vengono utilizzati funghi magici a base di Psilocibina, nell’Africa centrale viene utilizzata l’Iboga, nella tradizione tolteca maya viene utilizzato soprattutto il Peyote a base di Mescalina, in Sudamerica sono molto presenti il San Pedro (Wachuma) sempre a base di Mescalina e l’Ayahuasca a base di DMT.

Ognuna di queste tradizioni spirituali ha le sue piante sacre, che utilizzano spesso dei principi attivi diversi e generano tipologie di esperienze diverse.

Per esempio l’Ayahuasca, che è stata sicuramente la più importante di queste piante nei primi anni del mio percorso e che oggi sta diventando sempre più famosa persino tra le celebrità, viene utilizzata soprattutto nelle tradizioni spirituali amazzoniche in specifiche cerimonie.

Questa bevanda contiene due piante all’interno: una contiene altissimi quantitativi di DMT e l’altra serve a inibire temporaneamente un enzima nel nostro corpo che ci impedisce di assimilare il DMT.

Il DMT è una sostanza naturale che si trova in tantissimi cibi e piante, oltre ad essere emessa dal nostro cervello attraverso la ghiandola pineale quando emettiamo onde cerebrali Theta e quindi siamo nella fase REM del sonno o in stati di trance, generando stati alterati di coscienza.

Il nostro cervello viene inondato di DMT al momento della nascita e al momento della morte, per questo viene anche chiamata la molecola dell’anima e per esempio è uno degli stati più profondi che si possono raggiungere in meditazione, che genera le esperienze più straordinarie che fanno i praticanti spirituali avanzati.

Da questo punto di vista una pianta come l’Ayahuasca che inonda temporaneamente il tuo corpo di DMT è come se ti permettesse di fare queste esperienze (cosa c’è oltre questa vita, la vera natura della realtà, cos’è la morte, ecc…) per poco tempo, così da assaggiarle e comprendere in anticipo dove stai andando nel tuo percorso spirituale, accelerando il tuo processo interiore.

Questo in fondo è lo scopo principale della maggior parte di queste piante, oltre alla guarigione interiore, il rilascio di traumi, la terapia emozionale e così via.

Il modo migliore di utilizzare queste piante

Queste piante sono tutte naturali e in oltre un secolo di ricerche scientifiche non si sono riusciti ancora a trovare degli effetti collaterali, ma solamente effetti benefici per il corpo e per la mente.

Inoltre, al contrario delle droghe sintetiche queste sostanze non generano alcuni tipo di dipendenza, anche perché sono esperienze forti e profonde che non possono essere usate in ambito ricreativo.

Il modo migliore di utilizzare queste piante è sempre nell’ambito delle tradizioni spirituali di cui fanno parte e accompagnati da maestri esperti, che le conoscono bene e ti accompagnano nella tua esperienza all’interno di contesti cerimoniali e sicuri.

Se si sente la chiamata per questo tipo di esperienze, è importante ricordare che queste piante non sono un percorso e non sono la risposta a tutti i nostri problemi, ma sono semplicemente uno strumento che va usato nel modo giusto e senza abusarne, integrandolo all’interno di un serio percorso spirituale.

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.

Un caro saluto e sii felice!


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Commenti COMMENTI

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  • Federico 18 Aprile 2023

    È un argomento per me del tutto sconosciuto. Non mene sono mai interessato.

  • Grazia 19 Aprile 2023

    il Fungo Lion’s Mane che c’è nell’ integratore MIND fa parte degli psichedelici ??

    • Surya Cillo 26 Aprile 2023

      Ciao Grazie, il fungo Lion’s Mane è un integratore e un tonico per il corpo, non ha effetti psichedelici! 🙂