Cos’è la Mente secondo la scienza

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Cos’è la mente? Cosa sono i pensieri? Cos’è l’autocoscienza?

Questi sono temi che l’essere umano indaga da sempre nell’ambito della filosofia e della spiritualità, e più recentemente sono diventati molto importanti nell’ambito della Neuropsicologia, dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning.

In particolare nell’ambito della biologia evolutiva sono stati fatti dei grossi passi avanti negli ultimi decenni per provare a rispondere a queste domande.

Curiosamente questi studi spesso confermano le conoscenze antiche tramandate nelle tradizioni spirituali millenarie.

Per esempio nello scorso video ti ho parlato della Matrice Binaria della Coscienza, ovvero come l’informazione viaggia nell’universo secondo la scienza.

Invece in questo video voglio sintetizzare per te le più importanti comprensioni scientifiche che sono state raggiunte negli ultimi decenni sulla natura della mente umana e come queste comprensioni confermano molte conoscenze antiche tramandate dalle tradizioni spirituali millenarie.

Sarà un viaggio entusiasmante!

L’origine della Mente

Per comprendere come funziona la nostra mente, dobbiamo necessariamente indagare il nostro passato e individuare come si è evoluta nella storia la mente degli esseri umani.

Come ho detto nello scorso video, il neurobiologo Gerald Edelman afferma che il mondo intero è un luogo privo di etichette, questo significa che possiamo considerare l’universo un unico flusso di informazione senza descrizioni o distinzioni reali tra gli elementi che lo compongono.

Per esempio una roccia non può decidere autonomamente quali informazioni processare e non può elaborare queste informazioni per trasmetterle in modo diverso e descrivere la realtà che la circonda.

Solo un organismo vivente è in grado di fare questo.

E infatti secondo la scienza la mente individuale come la intendiamo noi sorge solo con la prima cellula generata sul nostro pianeta, che è separata dal resto dell’universo attraverso una membrana ed è dotata di autonomia.

Queste caratteristiche proprie di ogni essere vivente lo rendono in grado di scambiare consapevolmente materia, energia e informazione con l’ambiente circostante.

Di conseguenza per la prima volta abbiamo un soggetto che fa esperienza di un oggetto, e quindi è in grado di elaborare ciò che riceve dall’esterno generando la mente individuale degli esseri viventi.

La Mente negli organismi monocellulari

Secondo la scienza tutti gli esseri viventi, da quelli più semplici a quelli più complessi, possiedono almeno una forma di mente rudimentale per orientarsi nello spazio e nel tempo.

Essendo una cellula separata dal resto e dotata di autonomia, per la prima volta si deve porre il problema di cosa fare e dove andare, di conseguenza necessita di intenzione per compiere le proprie azioni.

Questo conferma la descrizione della vita di Aristotele, che affermava che un essere vivente è tale perché è in grado di muoversi e identificava la mente come l’anima che inizia ogni movimento.

Successivamente Cartesio portò il pensiero di Aristotele ancora più avanti, affermando che un essere vivente è tale perché è in grado di pensare, perché in effetti è l’attività mentale che genera il movimento e la vitalità di un organismo.

Questo è valido anche per i più piccoli organismi monocellulari, che hanno bisogno di orientarsi e coordinare le proprie funzioni, processi interni e sistemi di replicazione.

Gli organismi più piccoli e semplici ovviamente hanno necessità di elaborare un minor numero di informazioni e di conseguenza hanno sistemi meno sofisticati, contenuti principalmente nel nucleo della cellula e nel DNA.

Invece man mano che gli organismi si fanno più complessi, la mente diventa sempre più sofisticata per elaborare quantità di informazioni estremamente grandi.

La Mente negli animali

Per gestire questi grandi quantitativi di informazione, gli esseri viventi sviluppano un triplice sistema di riconoscimento della realtà che lo circonda, diviso in Sistema Selettivo, Sistema Immunitario e Sistema Nervoso.

Tra questi sistemi, secondo la scienza il più importante è sicuramente il Sistema Nervoso, che negli organismi complessi si divide in Sistema Nervoso centrale, vegetativo e periferico per gestire i neuroni sensoriali, motori e di collegamento.

In essenza i neuroni sensoriali servono a percepire la realtà che ci circonda (quindi nel caso degli esseri umani abbiamo la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto, ecc…), mentre i neuroni motori servono a regolare il movimento e i neuroni di collegamento servono ad elaborare tutte le informazioni che l’organismo riceve.

In particolare i neuroni di collegamento sono fondamentali e crescono esponenzialmente man mano che gli organismi diventano più complessi, per elaborare quantità di informazioni sempre maggiori che riceviamo dall’esterno.

In tutti gli organismi complessi, inclusi gli esseri umani, attraverso questi neuroni le informazioni che riceviamo vengono trasformate in segnali, che poi vengono elaborati dal cervello e trasmessi nuovamente per innescare l’azione seguente.

Nel caso del regno animale, ogni specie ha i suoi organi di senso e i suoi modi di elaborare le informazioni, con sistemi nervosi sempre più sofisticati e dotati di rivestimento.

Nella biologia evolutiva si pensa che la principale spinta che porta gli animali ad avere un sistema nervoso sempre più evoluto è la selezione naturale, ovvero la necessità di sopravvivere in un mondo pieno di pericoli come quello naturale, con la dinamica del predatore e della preda.

Selezione naturale e sistema di rientro

Per permettere agli animali di compiere le azioni più efficaci nell’ambito della selezione naturale, il cervello ha sviluppato dei sistemi di rientro, ovvero una modalità per memorizzare e rielaborare le esperienze passate.

Attraverso i sistemi di rientro, un animale è in grado di ricordare le informazioni acquisite in passato e rielaborarle per compiere al meglio le azioni future.

In questo processo nel cervello di un animale viene elaborata una rappresentazione del mondo immaginaria, che nella neuropsicologia viene chiamata “Scena”.

Così per esempio un giaguaro, prima di attaccare la sua preda, può elaborare nella sua mente tante diverse rappresentazioni di ciò che sta per succedere e scegliere l’azione più efficace da fare, sulla base delle sue esperienze passate.

Questo è lo stesso modo in cui lavora la mente umana (solo in una modalità estremamente più sofisticata) ed è lo stesso processo che viene utilizzato negli esperimenti di machine learning, per portare una macchina a sviluppare intelligenza artificiale.

La Mente umana

Man mano che gli animali evolvono, elaborano diverse aree del cervello, per esempio i gangli della base sono più collegati alla selezione naturale, mentre la corteccia cerebrale si sviluppa maggiormente soprattutto nei mammiferi che sviluppano dinamiche più complesse da branco.

In particolare i primati e gli ominidi, man mano che evolvono e acquisiscono strutture sociali sempre più complesse, evolvono esponenzialmente una parte della corteccia cerebrale che si chiama lobo frontale.

La continua crescita di questo lobo frontale è una delle caratteristiche fondamentali della specie degli ominidi, oltre all’andatura bipede, il pollice opponibile, la visione binoculare e la percezione dei colori.

Per darti un esempio, il primo antenato degli ominidi chiamato “Australopithecus” aveva un volume cerebrale di 300 metri cubi, mentre l’homo sapiens ha un volume cerebrale di 1300 metri cubi.

Perché la corteccia cerebrale e il lobo frontale crescono sempre più?

Il motivo è semplice: contengono i sistemi di rientro più importanti, addetti alla generazione della “scena” nel cervello e allo sviluppo di empatia.

Questa continua evoluzione permette agli ominidi di generare una “scena” sempre più sofisticata, ovvero un’immagine simbolica del mondo e di se stessi sempre più precisa e accurata.

Questo lascia spazio a dinamiche sociali sempre più complesse e permette agli ominidi di creare strumenti sempre più sofisticati, riunirsi in tribù sempre più grandi e praticare caccia collaborativa sistemica.

Per svolgere tutte queste attività, gli esseri umani sviluppano un pensiero simbolico sempre più evoluto e modalità di comunicazione sempre più sofisticate (come i gesti iconici), per condividere con gli altri la propria immagine simbolica del mondo.

Successivamente, con l’invenzione del linguaggio, avviene una rivoluzione cognitiva fondamentale nello sviluppo della mente umana, perché l’essere umano acquisisce la capacità di elaborare e comunicare il contenuto della propria mente in modo estremamente dettagliato.

Questo porta alla creazione di immagini simboliche collettive, ovvero culture sempre più sofisticate, grandi organizzazioni sociali, religioni, filosofie e indagini scientifiche.

Con l’avvento della rivoluzione agricola e quindi della rivoluzione urbana, queste immagini simboliche collettive diventano sempre più grandi e sofisticate, così la nostra mente diventa in grado di elaborare un pensiero simbolico senza precedenti.

Questo ci ha permesso di realizzare tutto ciò che l’umanità ha realizzato e di sviluppare una mente così sofisticata come quella che abbiamo oggi.

Eppure i sistemi che la generano sono sempre gli stessi e la nostra mente in fondo non è altro che il frutto di un semplice gioco biologico che permette ai sistemi di rientro di generare una “scena” illusoria nella nostra mente.

Noi scambiamo questa “scena” per la realtà (secondo un fenomeno che la neuropsicologia chiama “trasparenza”), ma si tratta solamente di una illusione, come un gioco di specchi allo stesso tempo terrificante e meraviglioso.

Nel prossimo video ti darò la dimostrazione scientifica che persino la realtà che ti circonda in verità non esiste.

Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.

Un caro saluto e sii felice!


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Commenti COMMENTI

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  • Domenico 31 Gennaio 2023

    Prima con la coscienza binaria della materia, ora con cos’è la mente, insieme ad alcune ancora poche voci di scienziati, stanno rivoluzionando il tradizionale oggetto della ricerca scientifica. Grazie.

  • Grazia 1 Febbraio 2023

    si veramente entusiasmante…penso che forse ci sia un errore di trascrizione riguardo la misura sul volume celebrale , forse in mm cubi?? invece di 300 e 1300metri cubi e ??