La Meditazione Zen (o Zazen) è una delle tecniche di meditazione più diffuse al Mondo e la pratica centrale del Buddhismo Zen, che affonda le sue radici nell’antica tradizione giapponese.
In questa meditazione si segue il respiro per quietare la mente e regolare l’attenzione, per poi rivolgerla all’interno e indagare la natura dell’esistenza.
Questa tecnica è molto antica, eppure la versione conosciuta e praticata oggi in realtà è stata creata nel corso del 1930 da D. T. Suzuki: monaco buddhista, filosofo, studioso e scrittore di innumerevoli libri sullo Zen.
L’approccio moderno e innovativo di D. T. Suzuki ha permesso alla Meditazione Zen di diffondersi in tutto il mondo, però allo stesso tempo nasconde dei grossi pericoli per la salute mentale di chi lo segue, che spesso vengono sottovalutati.
E adesso scopriamo insieme quali sono questi pericoli.
Come funziona la Meditazione Zen
Iniziamo dal principio: come funziona la meditazione Zen?
Questo stile di meditazione utilizza prevalentemente una tecnica molto antica chiamata Meditazione Focalizzata: ti concentri in ogni momento su un punto specifico in modo sostenuto, generando onde cerebrali Gamma tra i 20 e i 50 cicli al secondo, rilasciando Dopamina e Noradrenalina (ormoni che promuovono la presenza intensa).
A cosa serve?
Immagina la tua mente come un oceano e i tuoi pensieri come le onde, per avere una superficie calma e trasparente devi fermare le onde. Per questo con la Meditazione Focalizzata cerchi di fermare i pensieri e calmare la mente, è come una palestra per il tuo cervello.
È stato dimostrato scientificamente in uno studio su 3.500 persone che questa meditazione diminuisce lo stress, abbassando il cortisolo: l’ormone che causa ansia, disturbi del sonno, stanchezza cronica, attacchi di panico, ossessioni e dipendenze. Questo è uno dei motivi per cui la maggior parte delle persone inizia a meditare.
Inoltre questa meditazione migliora l’attività del Task Positive Network: uno dei 2 sistemi principali del cervello, connesso alla tua relazione con il mondo esterno e situato prevalentemente nel sistema di attenzione dorsale.
Il grande problema della Meditazione Zen
Purtroppo però la Meditazione Zen ha un grande problema, comune alla maggior parte delle tecniche di meditazione moderne.
Il problema è molto semplice: queste tecniche sono nate da insegnanti che hanno estrapolato alcuni metodi delle tradizioni spirituali autentiche e li hanno impacchettati per gli occidentali, perdendo però il senso più profondo e il percorso in cui erano inseriti.
Questo è esattamente ciò che fece D. T. Suzuki, quando estrapolò diversi principi autentici del Buddhismo Zen e li impacchettò per gli occidentali.
Oltre alla Meditazione Zen, ci sono diversi altri esempi di queste tecniche di meditazione moderne nate nel corso del ‘900:
- Meditazione Vipassana: questo approccio affonda le sue radici nella tradizione Buddhista millenaria, eppure la tecnica che conosciamo oggi è stata estrapolata e adattata per gli occidentali da S. N. Goenka negli anni ’70.
- Meditazione Trascendentale: questo approccio affonda le sue radici nella tradizione vedica indiana millenaria, eppure questa tecnica è stata estrapolata e adattata per gli occidentali da Maharishi Mahesh Yogi negli anni ’50.
- Mindfulness: questo approccio affonda le sue radici in diverse tradizioni spirituali antichissime, eppure questa tecnica è stata estrapolata e adattata per gli occidentali da Jon Kabat-Zin negli anni ’70.
I limiti delle Meditazioni moderne
La semplificazione di queste tecniche ha permesso alla meditazione di diffondersi in tutto il mondo e di essere molto efficace per noi occidentali.
Però allo stesso tempo le meditazioni moderne sono diventate estremamente limitate e orizzontali, perché in essenza impari un metodo che poi rimane sempre uguale per tutta la vita.
All’inizio ovviamente sono tecniche nuove e sono molto efficaci, poi però diventano ripetitive e monotone, facendoti meditare sempre negli stessi modi.
Mi piace molto la definizione di follia che da Einstein: “continuare a fare la stessa cosa, aspettandosi risultati diversi”.
A un certo punto, se continui a meditare sempre allo stesso modo, i risultati che raggiungerai saranno sempre gli stessi e ti impediranno di andare più in profondità nell’autentica Realizzazione spirituale.
Invece un percorso di crescita personale e spirituale è totalmente diverso, perché ti accompagna in un viaggio in cui tu vai sempre più in profondità nelle conoscenze, nei metodi e nelle esperienze.
In questo modo il tuo modo di meditare si trasforma sempre con il tempo e la tecnica si adatta al punto in cui sei nel percorso, dandoti sempre esattamente tutto ciò di cui hai bisogno per passare al livello successivo della tua crescita personale e spirituale.
I pericoli della semplificazione
Inoltre per quanto riguarda la Meditazione Zen, questi limiti hanno generato anche dei pericoli oggettivi per la salute mentale di chi la pratica, che spesso vengono sottovalutati.
Questo accade perché la Meditazione Zen è basata su una fortissima autodisciplina, quasi militaresca, che fa parte della cultura giapponese.
Questa forte autodisciplina meditativa, era bilanciata un tempo dalla saggezza antica di questa tradizione spirituale, che aveva un forte elemento di irrazionalità e libertà.
Però nell’eccessiva semplificazione dello Zen di D. T. Suzuki, è venuta a mancare questa saggezza antica, oltre a dei supporti e degli insegnamenti fondamentali per bilanciare l’eccessiva autodisciplina.
Quindi molte persone, praticando lo zen, finiscono per creare una forte rigidità interiore e un grande squilibrio emotivo.
Si genera così una patologia simile allo stress post traumatico, a causa dell’ansia di dover mantenere questa disiplina e della paura di coinvolgersi nella vita.
E questo è l’esatto opposto di ciò che bisognerebbe fare con la meditazione, perché ti porta a rifiutare ciò che vivi e a separarti dal momento presente, visto che lo reputi sbagliato e di ostacolo alla tua evoluzione.
Invece la meditazione dovrebbe abbracciare pienamente il momento presente e accogliere tutto ciò che attraversa la tua esperienza, così da essere veramente aperto e consapevole.
Nei commenti fammi sapere cosa ne pensi.
Un caro saluto e sii felice!
Carla 19 Luglio 2022
Caro Surya, anche se ancora molto giovane hai fatto un percorso soddisfacente che tende alla realizzazione di uno stile di vita gratificante e sano.
Trovo però una contraddizione in termini quando spieghi i pericoli delle moderne tecniche di meditazione, riviste e semplificate recentemente da yogi contemporanei per attualizzarle al mondo occidentale. La contraddizione è nel presentare una meditazione “creata” da te che si svolge in 10 minuti. Non ti sembra una copia riduttiva dei vari maestri che hai citato?
Surya Cillo 20 Luglio 2022
Ciao Carla, grazie per la domanda, qui c’è un bel fraintendimento! 🙂
Questo video non è una critica generica alle tecniche di meditazione moderne o un confronto con le tecniche di meditazione antiche, perché in realtà questo è un processo naturale che avviene da sempre.
La spiritualità e la meditazione si sono sempre evolute con il tempo, così da adattarsi alla sensibilità di ogni epoca e cultura: il Taoismo cinese si è evoluto a partire dal Buddhismo Tibetano (importato in Cina da Bodhidharma), che sa sua volta si è evoluto dalla Tradizione Vedica indiana (importata in Tibet da Padmasambhava), che a sua volta si è evoluta dalla Tradizione Sumera (importata in India dai Rishi che erano Sumeri), e così via per ogni singola tradizione spirituale del Mondo.
Per questo io non critico il fatto che le tecniche di meditazione moderne sono state modificate per essere adatte alla sensibilità occidentale (che è una cosa naturale), ma critico il modo in cui è stato fatto in alcune tecniche specifiche (come la meditazione Zen in questo video).
In particolare critico l’eccessiva semplificazione di questi approcci e la mancanza di un percorso spirituale completo, per cui si impara una tecnica e la si pratica per tutta la vita, diventando una trappola ripetitiva e limitante.
Tutto perché sono venuti a mancare degli ulteriori supporti, metodi e insegnamenti fondamentali per una piena crescita personale e spirituale.
Il metodo che io insegno è molto diverso per tanti motivi, che spiego nella homepage di questo sito e nella masterclass gratuita.
In particolare ci sono due elementi che lo rendono molto diverso da ogni altra tecnica che ho citato:
1. Non è una copia semplificata di un metodo antico, ma è una tecnica nuova che sintetizza il meglio della maggior parte delle tecniche di meditazione antiche (le tradizioni in cui mi sono formato sono scritte nella pagina “Chi siamo”), avvicinandosi il più possibile a come dovrebbe essere una meditazione completa, ovvero che lavora in modo integrale su tutti i 4 elementi fondamentali (Corpo, Cuore, Mente e Coscienza) e integrando tutte le principali tecniche di Meditazione (Focalizzata, Aperta, Alternata e Non Duale). Qualunque tecnica di meditazione completa dovrebbe sempre lavorare su tutti questi 4 elementi e con tutte queste 4 tecniche, altrimenti si perde un pezzo.
2. Non è una tecnica che impari e poi pratichi per tutta la vita sempre uguale, ma al contrario la meditazione da 10 minuti di cui parli è solo l’inizio del percorso. Il passo successivo sarebbe la Sfida delle 4 Settimane (in cui pratichi 4 varianti da 15 minuti della SAUTÓN Meditation), che ti aiutano ad andare più in profondità nella meditazione. Poi ancora c’è un percorso completo che dura un anno e che condividerò l’anno prossimo sotto forma di una App mobile di meditazione, in cui si va più in profondità in ognuno di questi 4 elementi. In questo modo puoi lavorare bene e in modo sempre diverso sul Corpo (allenando postura, elasticità, forza ed energia), Cuore (allenando la Compassione e passando dalla respirazione addominale alla respirazione inversa, alla respirazione inversa in contrazione e alla respirazione inversa in contrazione in apnea), Mente (allenando la visualizzazione dinamica, il potere della parola e la produttività), Coscienza (allenando la consapevolezza non duale per accedere all’inconscio e a stati di coscienza sempre più profondi).
Mi auguro di aver fatto chiarezza.
Un caro saluto e buona meditazione!
Lu 21 Luglio 2022
Carissimo Surya, mia personalissima opinione, ma penso sarebbe più utile andare un po’ in controtendenza e anziché puntare sull’ennesimo “prodotto tecnologico”, come un percorso stereotipato su app, puntare su un qualcosa di più personalizzato e interattivo, che includa un maggior apporto della relazione.
Mi spiego: perché anziché fare un percorso pre confezionato e uguale per tutti via app, non punti a un corso vero e proprio, tenuto online ma dal vivo (con possibilità di vedere le lezioni sia live che registrate), con un minor numero di iscritti certo, e maggiori costi per noi iscritti di conseguenza, ma con la possibilità di interagire maggiormente, ricreando un po’ di quell’atmosfera allievo-maestro che così tante vite ha trasformato in passato, con l’ausilio però di mezzi moderni? Insomma, non ho nulla contro la tecnologia e l’evolversi dei tempi, ma non credo per nulla nella massificazione dei contenuti che sta avvenendo oggi.
Ad ogni modo è solo il format che dovrebbe cambiare, non l’idea di fondo per cui ti faccio i più sinceri complimenti.
Grazie per l’ascolto e per il tuo lavoro 🙏🏻
Surya Cillo 23 Luglio 2022
Ciao Lu, comprendo perfettamente i tuoi dubbi e la tua riflessione, di cui ti ringrazio e che in gran parte condivido.
Sono diversi anni che rifletto su questo tema e nel tempo mi sono posto molti dei dubbi che hai scritto, per trovare la modalità migliore di condividere questo percorso completo di crescita personale e spirituale.
Alla fine ho deciso di procedere con una App mobile di meditazione, perché è la modalità che può avere il maggiore impatto nel Mondo.
Ti condivido le ragioni che mi hanno portato a questa conclusione:
1. Uno degli ostacoli maggiori per una persona che inizia a meditare è l’incostanza, perché all’inizio è molto difficile essere regolari e meditare ogni giorno. L’App è molto funzionale per risolvere questo problema, perché hai tutto sul palmo della mano e ti motiva con notifiche, aggiornamenti e reminder per meditare. Inoltre ti da anche una visione completa del percorso che si aggiorna automaticamente man mano che procedi, motivandoti e dandoti chiarezza del punto a cui sei arrivato e di cosa devi fare dopo.
2. Un altro grande problema per molte persone è lo scoglio tecnologico, che purtroppo sarebbe complicato da risolvere nella modalità live online che hai proposto (che in realtà non è molto controtendenza, visto che è quello che al momento fanno tutti). Invece un’app ti da accesso molto velocemente e con facilità a tutti i materiali utili, meditazioni guidate e video di spiegazione sul palmo della mano senza doverli scaricare… così non perdi tempo e non devi connetterti online per la diretta, andare a cercare i materiali utili via email o in un’area riservata, scaricarli per poterli ascoltare e rischiando anche di riempire lo spazio sul telefono.
3. Qui arriva il bello, perché una delle cose che mi ha fatto optare per l’App è anche la chiarezza che una possibilità non esclude l’altra. Ovvero avere un’App dove trovi tutti i materiali in ordine e facili da accedere, non impedisce di organizzare anche dei percorsi Live online della durata di un anno (e che quindi partono solo una volta l’anno) dove posso guidare i partecipanti in tutto il percorso dell’App, mantenendo uno scambio vivo, approfondendo gli argomenti e rispondendo alle domande. In effetti l’unione di questi due elementi per me è la soluzione più efficace.
4. Ovviamente un percorso completo di crescita personale e spirituale non dura solo un anno e non può essere seguito solo a distanza, perché a un certo punto c’è bisogno di un contatto diretto e di persona con l’insegnante, per andare più in profondità nell’esperienza meditativa.
Di conseguenza per me l’App è una modalità di raggiungere tante persone e creare una serie di basi fondamentali durante l’anno di meditazione presente all’interno (costanza, consapevolezza, corpo attivato, cuore aperto, respiro allenato, mente focalizzata, visualizzazione dinamica, coscienza espansa, ecc…).
Solo una volta completato l’anno di meditazione dell’App, i partecipanti possono accedere alla Scuola Interna di questo percorso, entrando nella parte esoterica iniziatica che ha bisogno di un contatto vivo di persona (infatti da questo punto in poi il percorso continua solo in ritiri di meditazione dal vivo, non online).
Un tempo i maestri facevano loro una selezione iniziale e accettavano solo gli studenti che reputavano migliori per andare più in profondità nel percorso. Io penso che questa modalità sia poco funzionale e troppo giudicante.
Per questo preferisco fare una grossa auto-selezione delle persone e una “scrematura” iniziale con l’App, in modo da poter lavorare di persona e con un contatto diretto solo con le persone che hanno già costruito una serie di fondamenta solide per la propria crescita personale e spirituale.
Questo non significa che gli insegnamenti e i metodi presenti nell’App siano superficiali, al contrario all’interno ci sono dei contenuti molto profondi e il meglio di tutti metodi che ho imparato negli anni all’interno delle tradizioni spirituali che ho studiato. Molti di questi metodi e insegnamenti presenti nell’App oggi sono quasi estinti e sono molto difficili da trovare in qualunque altro contesto, motivo per cui in questo modo voglio anche assicurarmi che non si estinguano definitivamente.
Come ti ho detto all’inizio, questa modalità è la migliore per avere un grande impatto nel mondo ed essere di beneficio per il maggior numero di persone possibile, perché mi permette di raggiungere un grande numero di persone con un percorso molto facile da fruire, senza però consumare tutto il mio tempo e facendo una grande auto-selezione iniziale prima di andare più in profondità.
Un caro saluto e auguri per il tuo percorso! 🙂
Sissi 20 Luglio 2022
Salve, mi chiamo Silvia Montanari e sono una signora che abita a Cesenatico, sulla costa adriatica, Italy!😁 Voglio confermare che ciò che dici nel video è vero. Per qualche anno ho seguito la pratica del “nam miho renge kio”, fino ad arrivare ad un punto di totale disamore….ed ho abbandonato, dedicandomi ad altro.
Credo che cambiare sia salutare, nella vita, in molti ambiti, x progredire e migliorarsi.
Buona vita e grazie 🙏🏻
Lu 21 Luglio 2022
Signora Silvia, lei purtroppo è caduta preda della Soka Gakkai, una vera e propria setta che in realtà ha pochissimo, se non nulla, a che vedere con lo zen e tutto a che vedere con le sette e come esse si comportano e il lavaggio di cervelli che provano a fare.
Congratulazioni per esserne uscita e auguri per il futuro. 🙂
Lu